Fringe Benefit Auto Aziendale: cos’è e come si calcola
Le recenti normative fiscali hanno acceso i riflettori sul tema del fringe benefit delle auto aziendali. In questo articolo, approfondiamo cos’è e come si calcola, visto che nell'ultimo biennio le variabili in gioco sono cambiate.
In questo articolo
Le novità fiscali dell’ultimo biennio hanno focalizzato l’attenzione su un tema di cui solitamente si parla poco: il fringe benefit delle auto aziendali. Una modifica importante della Manovra 2020, infatti, ha riguardato proprio la tassazione sulle vetture, che in Italia è particolarmente penalizzante rispetto agli altri Paesi europei, come dimostra anche la recente vicenda della detraibilità dell’Iva.
Un argomento con il quale gli addetti ai lavori hanno ovviamente una certa dimestichezza, ma che rimane complesso e presenta diverse sfaccettature. In questo articolo, quindi, riepiloghiamo cos’è il fringe benefit, come si calcola e cosa è cambiato negli ultimi due anni.
Leggi anche: ecco come calcoare il fringe benefit con le tabelle ACI
COS’È IL FRINGE BENEFIT
Per fringe benefit si intende una voce addizionale alla retribuzione del dipendente, corrisposta dall’azienda sotto forma di bene o di servizio. Una voce che figura ogni mese in busta paga, perché rientra nella cosiddetta categoria dei compensi in natura.
Quali sono i fringe benefit più diffusi? Il telefono aziendale, il pc aziendale, i buoni pasto e, ovviamente, l’auto aziendale a uso promiscuo, ovvero utilizzata sia per ragioni lavorative sia nel tempo libero. La stessa impresa decide quali e quanti dipendenti hanno diritto ad un determinato benefit.
La tassazione del fringe benefit auto aziendali
Proprio perchè si tratta di un benefit, questa voce addizionale della retribuzione comporta una tassazione, che può essere più o meno onerosa per il driver aziendale. Ecco, quindi, come si calcola il valore imponibile.
Facciamo una premessa doverosa: se fino al 2020 la percentuale di tassazione era uguale per tutte le vetture, adesso si differenzia a seconda delle emissioni delle auto (oggi il riferimento è il WLTP). Questo aspetto ha comportato un cambiamento molto importante nelle modalità di calcolo.
GLI ULTIMI ANNI A CONFRONTO
Fringe benefit 2019
Fino al 2019 la percentuale di tassazione era del 30% per tutte le vetture. La Manovra 2020, oggetto di grandi polemiche, inizialmente aveva previsto di aumentare esponenzialmente questa cifra, di fatto triplicandola, poi l’opposizione convinta e all’unisono della filiera automotive ha determinato una retromarcia del Governo e una divisione del fringe benefit per fasce di emissione.
Fringe benefit oggi
Adesso, dunque, la tassazione si divide in quattro fasce:
- per le auto con emissioni di CO2 non superiori a 60 g/km: 25%
- per le auto con emissioni di CO2 comprese tra 60 e 160 g/km: 30%,
- per le auto con emissioni di CO2 comprese tra 160 e 190 g/km: 50%,
- per le auto con emissioni di CO2 superiori a 190 g/km: 60%.
COME FARE IL CALCOLO DEL FRINGE BENEFIT SULLE AUTO AZIENDALI
Cominciamo con il dire che:
- il benefit auto aziendale ha natura forfetaria e quindi non è collegato ai km percorsi dal dipendente (per intenderci, la tassazione è uguale per chi fa 20.000 km l’anno e chi ne fa 40.000) e nemmeno agli eventuali costi a carico del dipendente stesso (carburante, pneumatici, manutenzione, assicurazione RCA, bollo).
- Il fringe benefit è stabilito su base annuale, ma deve essere esposto nel cedolino e assoggettato a tassazione mese per mese.
Come si calcola? Due sono gli elementi da tener presente (stabiliti dall’art.51, comma 4 del Tuir):
- il costo chilometrico di esercizio del veicolo in questione, che viene desunto dalle tabelle nazionali dell’ACI, elaborate ogni anno.
- il chilometraggio standard stabilito dalla normativa, che per tutti i dipendenti è 15.000 km.
Per scoprire il valore del fringe benefit annuale, occorre moltiplicare il costo chilometrico dell’auto e i 15.000 km di percorrenza standard, e poi calcolare sul risultato la percentuale di imponibile corrispondente alla mia auto (diversa, come abbiamo detto, a seconda delle fasce di emissione).
Il caso è diverso, invece, se il datore di lavoro, come succede in molte realtà, addebita già al dipendente un corrispettivo per l’utilizzo dell’auto aziendale. Ovviamente qui, per stabilire correttamente il benefit imponibile, devo sottrarre alla tariffa di tassazione il corrispettivo richiesto, Iva inclusa.
Cosa sono le tabelle ACI
Le tabelle nazionali dell’ACI vengono elaborate dall’Automobile Club Italia e dall’Agenzia delle Entrate. Vengono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale a cadenza annuale e, come detto, costituiscono il riferimento necessario per il calcolo del fringe benefit.
Le tabelle ACI si dividono a seconda delle alimentazioni:
- Tabelle auto a benzina,
- Tabelle auto a gasolio,
- Tabelle auto a GPL e metano,
- Tabelle auto ibride
- Tabelle auto ibride plug-in e elettriche
Un esempio concreto
Se la mia auto aziendale, per fare un esempio concreto, in base alle tabelle ACI ha un costo pari a 0,7061 euro al km, per calcolare la tassazione del fringe benefit annuale devo moltiplicare questo valore per 15.000 km e poi, poniamo il caso che la mia auto abbia emissioni comprese tra 60 e 160 g/km, ricavare il 30% del risultato (in questo caso il 30% di 10.591,5 euro, ovvero 3.177,5 euro).
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