Nuova Volvo V90, know-how esemplare nel nostro Test Drive
In questo articolo
La nuova Volvo V90 non ha fatto altro che catturare sguardi e collezionare giudizi lusinghieri fin dalla presentazione. Grande, slanciata, elegante, tecnologica. Non è vero che oggi i riflettori sono puntati solo sulle Sport Utility.
NUOVA VOLVO V90: IL NOSTRO TEST DRIVE
Eppure è in viaggio, non nei Saloni, che la V90 si assapora pienamente. Nella realtà quotidiana, non nei vernissage. Per il solito mix di praticità, semplicità d’uso dei prodotti della marca, ma questa volta anche per la capacità di accogliere driver e passeggeri in un’atmosfera più calda che in passato, in un ambiente ancora più comodo e appagante.
Scopritela con noi: ecco il video del nostro Test Drive a bordo della nuova Volvo V90.
NUOVA VOLVO V90: BORN TO BE PREMIUM
Puoi posizionare il marchio Volvo nella fascia superiore del mercato oppure no, puoi reputarlo non proprio “luxury” ma quasi. Bene, in ogni caso quando ti accomodi nella V90 percepisci in modo abbastanza naturale il significato del termine “premium”, tanto caro al mondo dell’automobile. Scivoli sul sedile di guida e pensi alla vettura che guidi tutti i giorni, in un confronto quasi istantaneo tra le company car “normali” e quelle che appartengono a questa categoria, ovvero al segmento E.
Leggi Anche: tutta la gamma Volvo 2017
Infatti la V90 si valuta prima da dentro e poi da fuori. Perché un tratto distintivo di questa familiare full-size è proprio l’abitacolo, con i suoi materiali di qualità e i suoi accostamenti cromatici, il design pulito – come da tradizione scandinava -, ingentilito però da sconosciute “morbidezze”. Saranno la pelle nappa color ambra dei sedili Comfort (di serie) e l’antracite della plancia, che se la giocano con la fascia centrale in legno di noce opaco.. fatto sta che il famoso “minimalismo svedese” in questa D5 AWD Geartronic Inscription spicca. Sì, per l’assenza!
AVVOLTI DALLA TECNOLOGIA
Che lo schermo al centro della plancia sia un vero computer ormai si sa. Ora la sfida è rendere l’uso sempre più facile, in presenza di un numero sempre maggiore di funzioni.
Per saperne di più: Volvo spinge sulla connettività, non solo per i nuovi modelli
Un pregio della V90 è che il software non si perde in fronzoli, cioè la grafica non fa animazioni particolari quando ci si sposta nel menu, non ci sono icone troppo “disegnate” che possono rallentare la navigazione. Se hai dubbi premi il tasto centrale sotto lo schermo che riporta in home-page e da lì riparti.
La sensibilità dello schermo è giusta e i punti di contatto ampi anche per chi ha le dita grandi. Casomai l’unica complessità sta nella regolazione della temperatura per i posti anteriori, che si gestisce via touchscreen, scegliendo i gradi da una scala che si apre in pop-up.
Tutto il resto è agevole e anche interessante, perché c’è un set-up per ogni cosa: dai 7 colori per le luci dell’abitacolo all’esperienza sonora (in studio o in sala da concerti), dalle 5 suonerie del telefono/sms/avvisi vari quando sei “in Bluetooth” alle diverse modalità di guida (eco-comfort-dynamic). C’è persino l’intensità del filtro fotocromatico degli specchi retrovisori.
COMPATIBILMENTE AGILE
Girare per le città italiane con una station di 4 metri e 94 non è banale. E’ vero che ogni nuovo modello è più ingombrante del precedente, ma in effetti per la V90 serve un occhio di riguardo, perché il muso lungo e piatto e la larghezza di oltre 2 metri a specchietti aperti pongono qualche limite alle manovre.
Soprattutto a quelle azzardate tipo le svolte a U o alle uscite dai passi carrai. Alla prima strombazzata di rimprovero impari a guardare lo schermo e apprezzi la visione a 360 gradi offerta dalle 4 telecamere perimetrali. Il bello è che l’immagine è nitida e l’accensione dello schermo rapida. Poi lo sterzo è efficace perché nonostante il passo lungo e la trazione 4X4 il diametro di svolta è stretto e lo sforzo praticamente minimo.
Approfondisci: XC60, l’ultima erede della dinastia svedese
Peccato manchi di riallineamento automatico, ovvero è talmente signorile da essere insensibile alla trazione. La massa un po’ si avverte, benché non sia eccessiva (il libretto riporta 1.750 kg). Nelle ripartenze, grazie al grip superlativo, lo scatto è sorprendente (da 0-100 in 7,2 secondi) anche sul pavé, sulle rotaie del tram e in genere nelle classiche situazioni urbane in cui si ha fretta di togliersi d’impaccio.
QUATTRO CHE LAVORANO PER SEI
Come già scritto per la XC90, affrontare la concorrenza premium in questo segmento con un solo motore, 4 cilindri 1.996 cc, pur con 3 livelli di potenza (150, 190 e 235 Cv), richiede ai progettisti un’attenzione particolare al feeling che si riesce a trasmettere al driver.
Diciamo pure che a certi livelli, un po’ per gusto e un po’ per esigenze di status del cliente tipo, è naturale pretendere propulsori nobili, dove l’aristocrazia è un 6 cilindri di circa 3.000 cc, quantomeno nelle versioni top.
Ebbene la bravura degli ingegneri svedesi è stata quella di rendere corposa l’erogazione della coppia, vellutati i comandi e silenzioso tutto l’insieme. E anche senza sangue blu – ormai si sa che per esigenze industriali ed ecologiche i motori saranno sempre più compatti e meno frazionati – il diesel “D5” della nuova Volvo V90 supera la prova della gradevolezza con risultati migliori della XC90 di pari potenza, grazie alla massa inferiore.
Banalmente qui il 4 cilindri fa meno fatica, perciò c’è meno rumore e le ruvide frequenze restano più filtrate. Ben assecondati dall’automatico Geartronic a 8 marce, i 480 Nm di coppia a 1.750 giri consentono riprese più che adeguate. Per quanto riguarda l’accelerazione, ancora una volta va segnalata l’efficacia della trazione integrale.
SICUREZZA “AUMENTATA”
Parlare di sicurezza in Casa Volvo è come parlare di potenza a Maranello. Diciamo che fa parte del gioco.
Nella denominazione “IntelliSafe” sono ascritte varie tecnologie di assistenza alla guida: basti sapere che c’è tutto tranne – a meno che siano sfuggiti al sottoscritto nella gran quantità di personalizzazioni disponibili nel touchscreen – i comandi gestuali, in questo momento di moda nel meglio del “made in Germany”.
La “guida autonoma di livello II” è impressionante. Il sistema di parcheggio automatico, invece, non l’ho nemmeno provato. Ma di certo mi sono goduto il comfort visivo dei fari a Led, con un fascio di luce particolarmente largo e di grande portata, che ruota fino di 30 gradi in entrambe le direzioni quando si sterza, come abbiamo testato durante la prova della nuova Volvo V90.
Il sistema impedisce di abbagliare le auto che provengono dal senso opposto, mantenendo solo la quantità di luce necessaria. E quando piove? Nei lunghi inverni scandinavi c’è neve e poi fango al disgelo e un’efficace pulizia del parabrezza è imprescindibile: perciò nella V90 il detergente tergicristallo non viene spruzzato a ventaglio sul vetro, ma fuoriesce direttamente dalle spazzole. Qualità e accuratezza.
LUXURY SEATS NEGLI INTERNI DI VOLVO V90
Elegante è elegante. Forse ha perso quell’aria “country” delle classiche grandi station Volvo. Il bagagliaio non è più tanto grande, benché funzionale e lussuoso.
Però la V90 ti affascina per la comodità degli interni, la disponibilità di spazio davanti ma soprattutto per le gambe di chi siede dietro. L’avantreno sembra lontano rispetto alle sconnessioni della strada, sui dossi rallentatori è molto confortevole, nonostante le enormi ruote da 20’’. Mentre me la riguardo per bene in garage prima della riconsegna, giro tutto il volante per sbirciare come sono fatte le sospensioni: quadrilatero alto con elementi in lega leggera. Ci credo che l’assorbimento e la precisione siano super.
Lascio appositamente in fondo il tema del comfort di seduta, perché forse è il giudizio più importante che posso dare al termine del mio “7 giorni con”: le poltrone della nuova Volvo V90 rasentano la perfezione. Per la conformazione ottimale per grandi viaggi, così come per l’efficacia delle regolazioni elettriche (fianchetti laterali, cuscino sottocoscia, piano basculante, supporto lombare). Sono talmente comode e la pelle nappa talmente morbida (e profumata, un tratto tipico delle Volvo) da farti chiedere il perché manchino ventilazione e massaggio.
In effetti, sono optional: per la Inscription è previsto il pacchetto “Luxury Seats” (1.750 euro) da ordinare in combinazione con il pacchetto “Winter” (sedili riscaldati: 345 euro). In questo contesto? Imprescindibili.