A2A, 18 miliardi di euro per 24 mila colonnine entro 2030
Nel nuovo Piano Industriale A2A aggiunge 2 miliardi per le infrastrutture per le auto elettriche A2A. Lavorerà anche anche a 60 impianti a bio-metano per il trasporto pesante e 5 per bio-Gnl.
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A2A aggiorna il Piano Industriale al 2030 con 18 miliardi di euro di investimenti, 2 in più rispetto al Piano precedente. Di questi, 7 miliardi saranno destinati a progetti legati all’economia circolare e 11 aòla transizione energetica. Gli interventi saranno in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (Sdg) e con la Tassonomia Europea.
Il Mol atteso a fine Piano è di circa 2,9 miliardi di euro, pari ad oltre 2 volte la media degli ultimi anni. In crescita del 9% annuo l’utile e del 3% il dividendo. In crescita anche le assunzioni dirette a 7mila unità in 10 anni, per un totale di 15mila dipendenti fine 2030.
“L’aggiornamento del Piano – spiega il Manager – prevede di anticipare di 10 anni l’obiettivo comune di emissioni zero, ampliare ulteriormente la nostra presenza in Italia e stabilire nuovi e ancora più ambiziosi target di business”, così l’amministratore delegato Renato Mazzoncini.
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PIÙ FONTI RINNOVABILI E -49% DI CO2
A2A ha anticipato di 2 anni gli obiettivi di capacità installata di generazione di energia da fonti rinnovabili e prevede una riduzione del 49% del fattore emissivo di Co2 al 2030 (rispetto al valore del 2017).
Anticipato inoltre al 2040 l’azzeramento delle emissioni dirette e indirette generate dal Gruppo. In quest’ottica saranno aumentate di ulteriori 4,5 milioni le tonnellate di rifiuti recuperati come materia o energia e sottratti alla discarica rispetto al 2020.
QUADRUPLICATE LE COLONNINE DI RICARICA
Il nuovo Piano al 2030 di A2A prevede il quadruplicamento delle infrastrutture di ricarica. Sono infatti previsti, entro il 2030, 24 mila punti di ricarica elettrica.
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Le infrastrutture saranno sia a bassa potenza (fino a 7kW) sia ad alta potenza (oltre 50 kW).
Idrogeno verde e il bio-Gn per il trasporto pesante
Per i segmenti di mobilità che non avranno un’evoluzione verso l’elettrico, come il trasporto pesante, A2a vuole mettere a disposizione soluzioni come l’idrogeno verde e il bio-Gnl. Il Gruppo ha in programma di sviluppare infatti oltre 60 impianti di bio-metano di cui almeno 5 con liquefazione per ottenere bio-Gnl.
La produzione di idrogeno sfrutterà invece fonti di energia prodotta continuativamente come quella dei termovalorizzatori.
“Circa il 30% delle emissioni di Co2 in Italia derivano dal settore della mobilità – afferma il gruppo – e sarà possibile abbattere le emissioni dei trasporti di merci e persone con una penetrazione sempre più rilevante di auto elettriche e mezzi pesanti alimentati a idrogeno e bio-Gnl“.
L’ad Mazzoncini ha sottolineato che “il primo anno del Piano Industriale 2021-2030 è stato significativamente superiore alle aspettative sia da un punto di vista dei risultati industriali che di quelli economici, con un impegno quotidiano nel perseguimento degli obiettivi Esg che ci siamo dati“.
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