Chi gestirà Autostrade? Passo indietro Benetton, entra lo Stato
Per il 51% lo Stato, tramite la Cassa depositi e prestiti. Fuori (quasi del tutto) da Atlantia i Benetton, le cui quote scendono al 10-12%. Ecco cosa prevede il nuovo accordo Aspi-Governo sulla gestione della rete autostradale italiana.
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È stato un tiro alla fune lungo e infuocato, ma sembra arrivato un accordo. La maratona del Consiglio dei ministri del 14 luglio (iniziato alle 22 e conclusosi a sole già sorto) ha portato a un’intesa sulla gestione delle autostrade. L’accordo prevede un passo indietro della famiglia Benetton all’interno di Atlantia, con quote che dall’88% attuale passeranno al 10-12%, restando così fuori dal Cda. Entra lo Stato, tramite l’acquisizione del 51% delle azioni da parte di Cassa depositi e prestiti (Cdp).
Una transizione dai tempi stretti, da realizzarsi nel giro di sei mesi, massimo un anno. La prima fase prevede l’ingresso di Cdp e lo scorporo di Atlantia da Aspi. Per il secondo step si programma la quotazione in Borsa come società con azionariato diffuso alto, fino al 50%, così da permettere l’ingresso di nuovi soci. L’opzione revoca, tuttavia, non è ancora scongiurata. Quello di stanotte è un accordo ancora da concretizzarsi: compito affidato al ministero dell’Economia e a quello delle Infrastrutture e Trasporti, guidati dai ministri Roberto Gualtieri e Paola De Micheli.
COSA PREVEDE L’ACCORDO AUTOSTRADE
«Il Consiglio dei ministri ha ritenuto di avviare l’iter previsto dalla legge per la formale definizione della transizione, fermo restando che la rinuncia alla revoca potrà avvenire solo in caso di completamente dell’accordo transattivo», la nota rilasciata da Palazzo Chigi è chiara. I punti trattati stanotte saranno la condicio sine qua non per mantenere la concessione. Nello specifico:
Questione transazione
Aspi ha accolto tutte le proposte avanzate dal Governo, impegnandosi, dunque, a versare un rimborso compensativo pari a 3,4 miliardi di euro. A adeguare le clausole della convenzione all’art. 35 del decreto-legge “Milleproroghe”, cancellando così la penale da versare ai concessionari in caso di adempimento. Ad accettare l’aumento delle sanzioni in caso di violazioni anche lievi e a rinunciare a tutti i giudizi sulle attività di ricostruzione del ponte Morandi. A rafforzare il sistema di controlli a proprio carico. Infine, ad accettare la disciplina tariffaria introdotta dall’ART, con significativa moderazione della dinamica tariffaria.
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Questione assetto societario del concessionario
In vista del piano di manutenzioni e investimenti, contenuto nella proposta transattiva, Atlantia S.p.a. e Aspi si impegnano a garantire l’immediato passaggio del controllo di Aspi al soggetto a partecipazione statale Cassa depositi e prestiti. La cessione diretta di azioni Aspi a investitori istituzionali di gradimento di Cdp. Alla scissione proporzionale di Atlantia.
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https://youtu.be/oM_BWQ0Zqz8