I nuovi sistemi di aerodinamica attiva, per volare su ruote
Le ultime evoluzioni della dinamica hanno sviluppato nuovi ed evoluti sistemi di aerodinamica attiva e adattiva, in grado di variare le proprie caratteristiche fisiche al fine di migliorare le prestazioni e ridurre i consumi.
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A far sì che un’automobile sia in grado di sfrecciare sulla pista a tutta velocità, dando vita a quelle evoluzioni che tengono milioni di appassionati incollati allo schermo, ci pensa l’aerodinamica. Il rapporto, cioè, tra i corpi solidi e l’aria. Quel sistema di strumenti che consente all’auto di non perdere la velocità a causa dell’attrito con l’atmosfera.
Sistema complesso che, fino ad oggi, ha dovuto sempre scegliere se prediligere la potenza dell’avanzamento o l’aderenza laterale in curva. Velocità o capacità di sgommata sicura: o l’una o l’altra. Per lo meno fino all’avvento dei sistemi di aerodinamica attiva, capace di adattarsi in base alle esigenze momentanee del veicolo.
L’AERODINAMICA ATTIVA
L’aerodinamica attiva consiste in una serie di dispositivi aerodinamici (parti mobili e spoiler attivi) che si inseriscono, cambiano forma, altezza e inclinazione in base alla velocità sostenuta. Tali variazioni possono essere automatiche, o comandate dall’interno della vettura tramite pulsante. La loro attivazione avviene normalmente attraverso attuatori pneumatici o idraulici, comandati da elettrovalvole.
I sistemi di aerodinamica attiva sono dunque in grado di ottenere una variazione attiva del carico aerodinamico, offrendo, di volta in volta, una maggiore o minore resistenza in funzione di velocità, accelerazione e condizioni dinamiche della vettura.
Il Porsche Active Aerodynamics
Gli ingegneri di Zuffenhausen sono tra i più grandi esperti di aerodinamica. Ideatori del sistema Porsche Active Aerodynamics (PAA), hanno reso la 911 Turbo (scopri di più sulla mitica spider) e tutti i nuovi modelli dalla 718 alla Panamera alla Taycan capaci di offrire performance da Gran Premio.
Oggi, il sistema diventa ancora più evoluto. E, alle funzioni base, nel PAA della nuova Porsche 911 Turbo (992) sono state aggiunte le innovative configurazioni Eco, Wet, Airbrake e Performance II Mode. La prima adotta un alettone posteriore retratto; la seconda garantisce maggiore stabilità della vettura; la terza permette frenate a fondo anche in alta velocità; la quarta, infine, riduce l’angolo di attacco dell’alettone posteriore.
L’Hypercar Lotus Evija
“Comparare l’aerodinamica di Evija con quella di una normale auto sportiva è come confrontare un jet da combattimento e l’aquilone di un bambino”, queste le parole dell’ingegnere capo dell’aerodinamica Lotus, Richard Hill. Ambizioso professionista intenzionato a rivoluzionare il mondo dell’automotive.
I sistemi di aerodinamica della Lotus Evija sono innovativi perché invece di fendere l’aria, la assorbono. La forma della vettura ad ala rovesciata e la porosità dei materiali che la compongono, consentono alla parte anteriore di ingerire l’aria, per poi espellerla dal retro.
Aerodinamica a due ruote
Ancor più che sulle automobili, l’aerodinamica può sulle moto di grossa cilindrata. Quelle dal motore enorme a cui è richiesta una velocità sovraumana. Per rendere tutto ciò possibile, Aprilia sta brevettando un sistema in grado di far passare i condotti di aspirazione dell’aria verso la parte anteriore del radiatore, permettendo così un flusso d’aria privo di disturbi.
A pensare a nuovi di sistemi di aerodinamica attiva è anche Honda che, sulla nuova CBR 1000 RR, sembra intenzionata a sostituire le classiche alette esterne con due piccoli spoiler per ogni lato in stile biplano, nascosti all’interno della carenatura e attivabili all’esigenza.