7 giorni con Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, il test drive della berlina sportiva da 510 CV: “Patrimonio Nazionale”
L’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio è un’auto molto vistosa: l'espressione, portata alle estreme conseguenze, di una berlina ad altissime prestazioni. Sotto al cofano, c’è un 2.9 V6 biturbo da 510 CV. Ecco il diario dei nostri 7 giorni al volante dell’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio.
In questo articolo
- TEST DRIVE ALFA ROMEO GIULIA QUADRIFOGLIO
- LE EMOZIONI DI ALFA ROMEO GIULIA QUADRIFOGLIO
- I FRENI CARBO-CERAMICI DI ALFA ROMEO GIULIA QUADRIFOGLIO
- LE PRESTAZIONI DI ALFA ROMEO GIULIA QUADRIFOGLIO
- LE DOTAZIONI DI ALFA ROMEO GIULIA QUADRIFOGLIO
- IN VIAGGIO CON ALFA ROMEO GIULIA QUADRIFOGLIO
- IL MOTORE DI ALFA ROMEO GIULIA QUADRIFOGLIO
Henry Ford tutte le volte che vedeva un’Alfa Romeo si toglieva il cappello. Ecco, nel caso dell’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, il gesto dell’industriale americano è vero più che mai.
https://vimeo.com/349924408
Perché questa è una storia di passione, impegno, determinazione: è tornata la trazione posteriore, è tornato un certo modo di rapportarsi all’asfalto. In una parola, è tornato l’alfismo.
510 CV sotto il piede destro, di uno qualunque (come il sottoscritto) sono un’esperienza che va ben oltre gli standard delle auto aziendali. Ma il colpo di fortuna può sempre capitare. Un mostro? Un missile? Sì, gli epiteti più vari e coloriti non si contano.
Eppure l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio può interpretare anche il ruolo di company car con nonchalance. Un successo di pubblico e critica, tutto meritato.
Al momento della notizia, un tuffo al cuore dall’emozione, che si scioglie un istante dopo in un sorriso a trentadue denti: “ti passiamo la Giulia Quadrifoglio del grande capo per una settimana”. Ebbene sì, a volte c’è giustizia in questo mondo. Lui è in Canada con i commerciali, non gli serve l’auto di servizio, la mia è in riparazione e, taaac, mi propongono un’assegnazione temporanea per evitare il rent a car. Che faccio, dico di no?!
Ecco com’è andata il test drive, dopo 7 giorni al volante dell’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio.
TEST DRIVE ALFA ROMEO GIULIA QUADRIFOGLIO
LE EMOZIONI DI ALFA ROMEO GIULIA QUADRIFOGLIO
Lunedì
Confesso di avere quasi paura delle prestazioni promesse dall’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio: come si fa a non averne sentito parlare? La più potente Alfa di serie mai costruita, l’orgoglio del marchio che si ripresenta al mondo, il record del Nurburgring, il V6 da 2.9 litri a benzina progettato insieme alla Ferrari, biturbo, 176 cv/litro, 600 Nm, più di 300 km/orari di velocità massima. Argh. Sarò in grado? Chi posso chiamare per condividere questo momento? Dove vado a provarla?
Una Giulia così, francamente, esce dalle normali categorie delle automobili contemporanee, efficienti ed efficaci “commodity” da usare senza particolari attenzioni, se non per l’ingombro esterno, giusto nella guida in città.
Ecco, invece, quando mi trovo davanti a questa Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, nello speciale rosso Competizione, un metallizzato a triplo strato di struggente bellezza, quelle numerose parti in carbonio, le griglie nere di presa e sfogo dell’aria, la carreggiata posteriore allargata, con pneumatici da 285 mm, quei dischi freno impressionanti che quasi eguagliano il diametro dei cerchi (da 19’’), mi sale una preoccupazione inedita per un esperto macinatore di chilometri quale dovrei, ormai, essere: e se mi schianto e faccio il danno?
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