Alle imprese hacker e catastrofi naturali fanno più paura del Covid
Nell'undicesimo sondaggio Allianz Risk Barometer 2022 cyber, interruzione dell'attività e catastrofi naturali sono i primi tre rischi percepiti nel business a livello globale. Covid scende alla quinta posizione poiché la maggior parte delle aziende si sente preparata ad affrontare eventuali futuri casi.
Attacchi hacker, lo stop dell’attività e della supply chain e le catastrofi naturali sono i primi tre rischi percepiti nel business a livello globale nel 2022. Questo è quanto emerge dall’undicesimo Allianz Risk Barometer 2022.
In Italia, i rischi informatici e l’interruzione delle attività si posizionano al primo e al secondo posto nella classifica dei primi 10 rischi per il secondo anno consecutivo. Le catastrofi naturali entrano tra i primi tre con il 33% delle risposte, al posto di Covid-19 che scende dalla terza alla quinta posizione.
Il sondaggio annuale di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) raccoglie le opinioni di 2.650 esperti provenienti da 89 Paesi, tra cui CEO, risk manager, broker ed esperti assicurativi.
Leggi Anche: Covid ha messo a rischio l’auto elettrica in Europa.
PAURA DI RISCHI INFORMATICI E CATASTROFI NATURALI
Per il 44% delle risposte i rischi informatici sembrano essere la principale preoccupazione. È solo la seconda volta che questa preoccupazione emerge nell’Allianz Risk Barometer, lo studio che indica i rischi più importanti per 20 settori, tra cui Trasporti, Aviazione, Spazio e Difesa, Marittimo & Shipping, Alberghiero, del Tempo Libero e Turismo.
La recente impennata degli attacchi ransomware, hanno spiegato gli intervistati, è sentita come la prima minaccia per il prossimo anno.
Al secondo posto poi si posizione l‘interruzione di attività (42%), seguita dalle catastrofi naturali al terzo posto (25%).
Un tema dibattuto e che preoccupa trasversalmente tutte le fasce della popolazione, quello riguardante il cambiamento climatico, sale al sesto posto (17%) dal nono. È la posizione più alta mai raggiunta dal climate change, mentre la pandemia di Covid-19 scende al quarto (22%).
Leggi Anche: Crisi dei semiconduttori, quasi 4 milioni di auto perse.
PRODUZIONE E LOGISTICA BLOCCATE
Al secondo posto della classifica, in un anno segnato da produzione a singhiozzo e continue chiusure, sono emerse le vulnerabilità delle reti di produzione.
Secondo l’Allianz Risk Barometer lo stesso aumento degli attacchi ransomware, al primo posto, provoca timori per lo stop delle attività, a fronte della dipendenza delle aziende dalla digitalizzazione e lo smart working.
Lo scorso anno Covid-19 aveva portato alla chiusura di fabbriche e blocco delle spedizioni dall’Asia. A questo si sono aggiunti la carenza globale di semiconduttori, il blocco del canale di Suez e gli venti meteorologici e incendi che hanno chiuso gli impianti a Taiwan, in Giappone e in Texas.
“La pandemia ha messo in luce la portata dell’interconnessione delle moderne supply chain e ha dimostrato come più eventi non correlati possano unirsi e creare disagi diffusi.
Per la prima volta la resilienza delle supply chain è stata messa alla prova fino al punto di rottura su scala globale”, ha chiarito Philip Beblo, Property Industry Lead, Technology, Media and Telecoms, presso AGCS.
FOLLOW US
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News. Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.