Sale la fiducia, scendono le immatricolazioni: il report Anfia sul mercato automotive
Nel secondo mese dopo il lockdown, ancora in calo il mercato dell’automotive. A giugno 2020, sono state vendute -23% vetture rispetto al giugno 2019. Resta tuttavia alta la fiducia di consumatori e imprese.
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L’emergenza Covid ha inflitto un duro colpo al settore automotive e, a due mesi dalla fine del lockdown, le difficoltà di ripresa del mercato e dei livelli produttivi a breve e medio termine appaiono evidenti. Nel quadrimestre maggio-giugno, le immatricolazioni hanno consuntivato appena 265mila unità, contro una media di quasi 750mila nello stesso periodo dal 2016 al 2019.
Il solo mese di giugno, ha registrato un calo di vendite pari al -23% rispetto l’anno precedente. Le nuove vetture immatricolate sono state 132.515, numero molto inferiore rispetto alla media delle 176mila unità vendute nel mese di giugno dal 2016 al 2019.
SETTORE AUTOMOTIVE, IL REPORT ANFIA
I dati di mercato non sono incoraggianti, tuttavia, l’ottimismo di imprese e consumatori non sembra vacillare più di tanto. Si crede in una ripresa completa e non si abbandona del tutto l’intenzione d’acquisto di una nuova auto. Una breccia di speranza in un mercato che, con appena 1,3 milioni di nuove immatricolazioni nel 2020, è reduce da un pesante crollo, pari al 65%. Così come dettagliatamente riportato nel Rapporto mensile sull’andamento del mercato italiano delle autovetture di Anfia.
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Questione ambientale
La speranza degli attori dell’automotive è che si riescano a reperire nuove risorse utili a incoraggiare le scelte dei consumatori verso tecnologie alternative, avvicinandosi così al raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione. Misure che vadano oltre i bonus e gli incentivi previsti dal DL Rilancio, considerati insufficienti dai più (ecco perché).
La questione ambientale diventa cruciale in un momento come quello che stiamo vivendo, con il 67% degli italiani intenzionato a utilizzare l’auto per gli spostamenti abituali fino al ritorno alla normalità (dati Aretè). Con questa tendenza, la diminuzione dello smart working prevista per dopo l’estate, determinerà un aumento degli spostamenti casa-lavoro e, di conseguenza, del traffico cittadino. Se si considera che il parco circolante italiano conta ben 12,8 milioni di autovetture con standard ante Euro 4, la necessità di rinnovare la flotta di auto sulle strade del Paese diventa urgente. Così come gli investimenti su infrastrutture e sistemi di traffico intelligente.
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Clima di fiducia
L’estate ha portato un miglioramento dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 94,3 a 100,6) e delle imprese (da 52,7 a 65,4) rispetto al mese di maggio. Le stime Istat raccontano un ottimismo accresciuto. Marcato l’aumento di fiducia per il clima economico, da 72,9 a 87,2, così come quello riguardo il futuro, il cui indice passa da 93,1 a 105,6.
Anche le imprese ipotizzano un futuro benevolo, con un aumento dell’indice di fiducia del settore manifatturiero al 79,8, contro il 71,5 del mese di maggio. Per il comparto dei servizi, si evidenzia una risalita dell’indice sia nei servizi di mercato (da 38,9 a 51,7) sia nel commercio al dettaglio (da 68,0 a 79,1). Migliorano inoltre i giudizi sugli ordini e sulle attese di produzione, con scorte di prodotti finiti in lieve accumulo rispetto al mese scorso.
Intenzione d’acquisto
Di certo si è lontani dalla cifra record di aprile 2019 quando, interrogati da Istat sulla volontà di acquistare un’autovettura nuova nei 12 mesi successivi, il 14,5% degli italiani rispose “sì”.
Percentuale che si attestava al 9% nel gennaio 2020 e che, oggi, evidenzia invece un calo costante. La percentuale di risposte “certamente no”, dall’88,1% di gennaio 2019, sale al 90,6% di gennaio 2020.
Le auto a noleggio
L’inizio dell’anno ha segnato un momento positivo per le autovetture destinate al noleggio, la cui quota è salita al 26% del mercato a gennaio 2020 (6 punti in più di gennaio 2019) e al 33% nel mese di febbraio. Per un totale di 15mila auto a noleggio immatricolate nel primo bimestre 2020 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I due mesi successivi hanno, però, portato un duro contraccolpo, con 167mila vetture immatricolate in meno rispetto all’anno prima. Colpiti in particolar modo i settori del noleggio a breve termine e dello sharing.
Il calo del noleggio a giugno è stato più contenuto, tuttavia la ripresa del comparto si prospetta lenta. Nonostante gli accurati protocolli di igienizzazione dei veicoli messi in atto dagli operatori di sharing e rac, il comportamento prudenziale potrebbe tenere i cittadini lontani dalla mobilità condivisa ancora per un po’. Seppur la crisi economica e i timori per il futuro, diminuendo la propensione all’acquisto, offriranno più spazio a modelli di mobilità alternativa.
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