La componentistica automotive italiana è in crisi, e non è colpa del Covid
Per il 2021 si attende una ripresa e quasi un’impresa su due si posiziona verso powertrain elettrici e ibridi, ma rimangono le preoccupazioni relative ai prezzi e alla reperibilità delle materie prime
In questo articolo
Il 2020 è stato un anno difficile per la filiera automotive italiana, non solo per le inevitabili conseguenze della crisi pandemica. È quanto emerge dall’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana.
L’Osservatorio è un vero punto di riferimento per il settore, realizzato dalla Camera di commercio di Torino, da ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) e dal CAMI (Center for Automotive & Mobility Innovation) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
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I NUMERI DELLA COMPONENTISTICA AUTOMOTIVE IN ITALIA
In Italia sono presenti 2203 imprese di componentistica automotive, con oltre 161.400 addetti. Ben il 62% opera nel Nordovest. Questa la distribuzione territoriale:
- Piemonte (33,5%)
- Lombardia (27,4%)
- Emilia (10,2%)
- Veneto (8,6%)
- Campania (3,5%)
- Toscana (3%)
A seguire le altre regioni. Complessivamente, il fatturato nel 2020 è stato di 44,8 miliardi di euro con un calo del -11,9% rispetto all’anno precedente, mentre gli addetti scendono solo del 1,5%.
Si tratta di un quadro eterogeneo: in Emilia Romagna esiste una filiera specializzata e flessibile ma che deve ancora svilupparsi nell’elettrico. Veneto e Lombardia hanno una propensione all’export, in particolare verso produttori tedeschi e francesi. Il Piemonte è ricco di eccellenze, con un centro di sviluppo per la mobilità connessa e autonoma. La Toscana rischia l’abbandono delle multinazionali che valutano la perdita di competitività degli stabilimenti produttivi. La filiera del sud è fortemente dipendente dalle commesse di Stellantis.
I PROBLEMI DELLA FILIERA AUTOMOTIVE
Il vero problema non è la prevedibile crisi nell’anno del Covid, ma i problemi che tutta l’industria fronteggia alla ripartenza:
- La crisi delle materie prime, con un aumento dei prezzi incredibile che mette in difficoltà le imprese e porta a sospensione di produzioni importanti
- La crisi dei semiconduttori, che periodicamente ha imposto blocchi alla produzione, tale per cui Anfia ha riaggiornato le proprie stime sul 2021 a un milione e mezzo di immatricolazioni per il 2021, un dato ovviamente in crescita sul 2020 (l’annus horribilis del Covid) ma in calo del 22% sul 2019
- La transizione energetica a tappe forzate, che rischia di avere impatti sociali e occupazionali molto forti sulla filiera automotive italiana. Con particolare focus sulla formazione, dato che l’elettrificazione richiede competenze non semplici da trovare
- L’incognita di Stellantis. Il futuro della filiera dipende molto dalle scelte di Stellantis in termini di progettazione e produzione. Secondo il 72% delle imprese di componentistica raggiunte dall’Osservatorio, Stellantis è una opportunità, per il 28% un rischio. È considerata positiva la presenza in più mercati, preoccupano i cambiamenti rispetto al baricentro decisionale
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L’INCOGNITA DELLA ELETTRIFICAZIONE
La componentistica italiana automotive è pronto per l’elettrificazione, spinta a tappe forzate dall’Ue? Il quadro è fra luci e ombre. Oltre il 70% della filiera è posizionata su diesel e benzina, l’11% solo sul diesel, il 47% della filiera lavora anche sul mercato elettrico. C’è poi un interessante 7% della filiera che è attiva sul fuel cell (molto al di sopra della diffusione sul mercato dell’idrogeno).
Il dato forse più preoccupante è quello della diminuzione di investimenti del 3-4% in Ricerca e sviluppo, con un andamento pressoché costante per quanto riguarda l’innovazione di processo e un calo consistente nell’innovazione di prodotto. C’è un trend moderatamente positivo nell’investimento nell’Industria 4.0 ( in sintesi: Internet of Things, Cloud, analisi big data, integrazione processi produttivi) dove ha investito il 56,2% delle imprese (nel 2018 erano il 48,5%). L’innovazione è percepita come essenziale per rimanere competitivi.
https://youtu.be/LFoLMtSeF7U
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