Aniasa: esposto all’Antitrust per l’esclusione di flotte e noleggio dagli incentivi

Aniasa ha presentato un esposto all’Antitrust per l’esclusione delle flotte aziendali e del noleggio dagli incentivi auto. Queste le motivazioni: “La normativa penalizza i consumatori e le aziende, limitando la scelta tra le diverse modalità di acquisizione delle auto meno inquinanti”
Aniasa, l’Associazione che rappresenta in Confindustria il settore dei servizi di mobilità, ha presentato un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Al centro dell’esposto la discriminazione generata dalla normativa degli incentivi auto recentemente varati dal Governo per l’acquisto dei veicoli meno inquinanti(DPCM del 6 aprile scorso) che esclude dalla platea dei beneficiari le aziende e, in particolare, il noleggio veicoli.
DISTORSIONE DELLA CONCORRENZA
Il Decreto prevede che gli incentivi siano disponibili solo per le forme di acquisto e leasing finanziario. Il noleggio a lungo termine che, rappresenta oggi un canale fortemente utilizzato (oltre 150.000 consumatori italiani hanno scelto di abbandonare la proprietà per prendere un’auto a noleggio di ultima generazione), è stato escluso per la prima volta da questa tornata di incentivi.
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“Il Decreto così come è configurato orienta fortemente la domanda di acquisto dei veicoli con una grave ed inevitabile distorsione della concorrenza, a scapito degli operatori di mercato, ma soprattutto dei consumatori privati, che, proprio in questa fase di transizione ecologica, vedono pregiudicata la possibilità di utilizzare il noleggio per avvicinarsi, a costi accessibili, a nuovi veicoli ibridi ed elettrici. Auspichiamo che il Governo possa rimediare rapidamente a una misura ancorata al concetto di proprietà favorendo così realmente la libertà di scelta dei consumatori sulla forma di acquisizione delle auto”, ha commentato il Presidente di Aniasa Alberto Viano.
Sono tre gli aspetti distorsivi della concorrenza su cui si focalizza l’esposto presentato da Aniasa all’Autorità Antitrust:
1 – LIMITA LE SCELTE DEL CONSUMATORE
La scelta di agevolare gli acquisti delle vetture o la loro acquisizione in leasing, genera un pregiudizio nei confronti della mobilità “pay-per-use”. La norma di fatto limita le scelte del consumatore, rallentando il processo di transizione ecologica.
Il noleggio oggi, dati alla mano, è il principale strumento in grado di accelerare il ricambio dei veicoli più inquinanti. La quota di immatricolazioni nel noleggio sono:
- 47% del totale delle vetture ibride plug-in
- 30% del totale delle vetture elettriche
Anche il tasso di rotazione dei veicoli in flotta (in media 4 anni) è ben più veloce di quello medio del nostro parco circolante (vita media del veicolo pari a 11,5 anni).
2- PENALIZZA LE AZIENDE
Il secondo punto che produce una distorsione nella concorrenza riguarda l’esclusione delle aziende dagli incentivi. Tale previsione ha l’effetto di dirigere l’offerta delle Case costruttrici verso la vendita di automobili a privati, riducendo significativamente, in un momento di scarsità di prodotto come quello attuale, la fornitura di veicoli alle flotte aziendali e alle società di noleggio.
3- IL PROBLEMA DEL CAR SHARING
Il terzo passaggio dell’esposto si focalizza sul car sharing, formalmente incluso nella platea dei beneficiari, ma solo a condizione di un acquisto diretto delle auto da parte degli operatori.
Una previsione destinata a rendere inefficace la misura rispetto all’obiettivo atteso di contribuire alla ripartenza dei servizi di condivisione: oggi, infatti, gli operatori di sharing acquisiscono la propria flotta tramite il noleggio, sia per evitare di immobilizzare ingenti capitali sia per acquisire un servizio di manutenzione della flotta, che solo le società di noleggio a lungo termine, con la loro capillare diffusione sul territorio, sono in grado di assicurare.

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