È finita l’espansione territoriale per l’autonoleggio low cost?
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È qualche tempo che non si ha notizia dell’apertura di punti per l’autonoleggio low cost. Sarà forse per il fatto che i player maggiormente attivi su questo versante negli ultimi anni – parliamo di Goldcar e Europcar con InterRent – sono divenuti un’unica famiglia dopo il via libera della Commissione Europea all’acquisizione della società spagnola da parte del Gruppo.
Al momento l’operatore, che faceva capo al fondo italiano Investindustrial di Andrea Bonomi, conta su una ventina di stazioni nel nostro Paese, sparse da nord a sud, isole comprese (Sicilia e Sardegna). Qualcuna in meno per InterRent, ma sempre con copertura integrale del territorio.
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LA FISIONOMIA DELL’AUTONOLEGGIO LOW COST
Il momento di (apparente) stasi si può forse comprendere a partire dalla metamorfosi che sia interessando gli operatori del settore car – e van rental, che dal singolo servizio si stanno aprendo a un ventaglio di soluzioni di mobilità (divenendo sempre più “mobility services provider”) grazie a una forte politica di acquisizioni.
Ritornando all’offerta low cost, le società di autonoleggio presidiano già oggi i principali nodi del trasporto passeggeri (aeroporti e stazioni ferroviarie), consentendo di fatto l’applicazione del principio di intermodalità.
Si può dire pertanto affermare che buona parte del cammino sia stato coperto, in termini di posizionamento geografico e di adeguamento degli standard operativi alla crescente tecnologizzazione che ha interessato, più in generale, il settore del renting.
LA FILOSOFIA DI BASE DEL SERVIZIO
La filosofia di base dell’offerta low cost – i cui marchi appaiono tutti legati a major companies del ramo autonoleggio – non si basa su una logica puramente economica (il listino prezzi più basso rispetto alla proposta premium), ma sull’interesse del cliente finale.
La ricercano quanti vogliono contare su un prodotto di qualità, privato però di alcuni elementi accessori rispetto al veicolo e che evidentemente influiscono, a cascata, sul costo finale del servizio.
LE PRATICHE CHE ALLONTANANO I CLIENTI
Gli organi di informazione hanno parlato, anche recentemente, di multe comminate per approcci “aggressivi” nei confronti della clientela.
Bisogna ricordare che la flotta di veicoli low cost – normalmente di dimensioni più contenute rispetto a quella premium – è soggetta a prenotazione su Internet, laddove viene riportato anche quanto sarà richiesto al cliente.
Si è però verificata purtroppo più di una situazione in cui all’utente sono stati riconosciuti costi in più rispetto alla pratica online, indicati come voci obbligatorie del noleggio.
Oppure lo stesso è stato pressato e indirizzato verso l’acquisto di polizze a tutela del bene (si ricorda che a garanzia del noleggio è lasciata la carta di credito, da cui vengono dedotti automaticamente gli importi).