Non solo automotive: i progetti di Arval per la sostenibilità
I progetti sostenibili di Arval vanno oltre l'automotive: dalla partnership con Reforest'Action ai laboratori nelle scuole, ecco tutti i progetti.
Con il piano strategico “Arval Beyond“, la società di noleggio francese ha dimostrato di credere fortemente nella sostenibilità e nella transizione ecologica. Ma, consapevole che questo non è sufficiente, da solo, ha adottato anche una serie di iniziative, sia interne che esterne, che vanno oltre il mondo dell’automotive.
https://youtu.be/jL6Uk0sse2w
Ne abbiamo parlato con Valeria Evangelista, Sustainability & Engagement Manager di Arval Italia, che ci ha raccontato le più recenti attività di sostenibilità di Arval, dalla formazione nelle scuole ai progetti di rimboschimento in Italia e in Europa.
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I PROGETTI DI ARVAL PER ESSERE PIÙ SOSTENIBILE
FM: Inziamo con l’iniziativa “1 Electrified Vehicle = 1 Tree”: ci può raccontare brevemente come nasce e che risultati avete raggiunto?
“One Electrified Vehicle, 1 Tree è Una delle iniziative più recenti che abbiamo lanciato in 8 principali paesi europei in cui operiamo, tra cui ovviamente anche l’Italia. Andiamo a piantare un albero per ogni veicolo elettrificato consegnato ai clienti, dove per ‘elettrificato’ intendiamo full electric, plug-in hybrid o full hybrid. Questo per sensibilizzare ulteriormente sul valore ambientale della scelta dei nostri clienti, di mobilità a basse o zero emissioni, andando a riforestare una zona che, nello specifico, si trova in provincia di Arezzo. Questo avviene tramite un nostro partner che si chiama “Reforest’Action”, specializzato in questo tipo di operazioni e che opera a livello europeo. Complessivamente, stimiamo da qui al 2025 di piantumare almeno 500.000 alberi a livello di questi 8 paesi europei, ma in realtà man mano che proseguiamo anche altri paesi in cui Arval opera si stanno unendo all’iniziativa. In Italia solo nel primo semestre del 2021 abbiamo piantato oltre 12.000 alberi, una quantità molto significativa. Stiamo coinvolgendo anche i nostri clienti, comunicando loro il beneficio ambientale derivato dalla loro scelta di mobilità sostenibile”.
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FM: Quali sono le altre iniziative di Arval per la sostenibilità? Prevedete anche progetti di formazione in scuole e/o università?
“A livello di Arval, e nello specifico in Arval Italia, abbiamo diverse iniziative di sostenibilità in atto, molte delle quali con le scuole. Una, che abbiamo lanciato ormai diversi anni fa, si chiama ‘La mobilità si fa in quattro’, ed è un progetto di formazione sulla mobilità sostenibile per le scuole elementari con cui sostanzialmente andiamo a raccontare cosa vuol dire fare mobilità in modo ecologico, sicuro, intelligente e condiviso. Si tratta di un progetto di formazione nel quale ogni anno abbiamo una quarantina di collaboratori direttamente impegnati a gestire dei laboratori didattici, per esempio nelle scuole dei loro figli e nipoti, per creare cultura e comunicare alle nuove generazioni i princìpi su cui si basa il nostro impegno per la mobilità sostenibile. Da quest’anno ovviamente stiamo gestendo i laboratori in modalità digitale per renderli compatibili con la pandemia, e sempre da quest’anno abbiamo dei laboratori ad hoc con i figli dei collaboratori in occasione della settimana della mobilità sostenibile, che per noi è una sorta di vetrina di tutte le nostre iniziative di sostenibilità. Con l’iniziativa che coinvolge i figli dei collaboratori, i laboratori rimangono prevalentemente, ma non esclusivamente, nei dintorni delle nostre quattro sedi. Ma l’iniziativa di per sé è aperta a tutte le scuole italiane, che possono accedere a un portale dedicato e prendere tutti i materiali, il pacchetto formativo che abbiamo creato per loro per gestire autonomamente i laboratori nelle loro classi”.
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FM: E i bambini come rispondono?
“Io sono stata ambassador per due anni, andando due volte nelle scuole, e devo dire la verità sono molto entusiasti. Riconoscono molto bene i comportamenti giusti o sbagliati che adottano i loro genitori, o quello che fanno loro quando si spostano a piedi o in bici con i loro amici. Sono molto coinvolti, soprattutto perché abbiamo pensato a dei giochi per disegnare o pensare i mezzi del futuro, e quindi hanno una fantasia incredibile che porta alle soluzioni più innovative. Sono spesso d’ispirazione, perché ti portano a guardare le cose da una prospettiva diversa da quella a cui siamo abituati”.
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FM: E internamente? Quali sono le vostre scelte per essere più sostenibili nel quotidiano?
“Arval è un’azienda certificata per qualità, ambiente, sicurezza sui luoghi di lavoro e sicurezza stradale. Questo ci stimola a creare nuove modalità per rendere più sostenibili sia le nostre operazioni quotidiane, sia le soluzioni che offriamo ai nostri clienti. Per quello che riguarda il nostro interno, abbiamo fatto una serie di investimenti per rendere più sostenibili i nostri uffici. Per esempio con illuminazione a ridotto consumo energetico; oppure installando nei bagni la rubinetteria automatica per evitare sprechi d’acqua; o ancora gli spegnimenti automatici delle luci nelle sale riunioni. Abbiamo adottato dei sistemi di default della stampa che portino a stampare solo fronte-retro e solo bianco e nero per evitare sprechi di carta e ridurre il consumo energetico, fino alla raccolta differenziata dei rifiuti in tutti gli spazi. Secondo me, la cosa interessante del nostro approccio è che è a 360 gradi. Le certificazioni, le iniziative all’interno, quello che facciamo esternamente sono parte della nostra Responsabilità Sociale che ci sta facendo effettivamente ottenere una serie di riconoscimenti importanti. Nelle scorse settimane siamo stati riconosciuti da EcoVadis, agenzia che valuta le imprese secondo le loro iniziative sostenibili, con un rating “Platinum”, che è detenuto solo dall’1% delle aziende a livello globale, su oltre 75.000 imprese analizzate. Questo certifica che abbiamo intrapreso la giusta direzione, ma ovviamente è fondamentale la partecipazione attiva di tutti i collaboratori, che devono essere coinvolti nel portare avanti le iniziative, nell’educazione e nella formazione. Noi abbiamo costurito su questo un piano interno, chiamato “WOW” (Ways of Working), comprendente tutti i nuovi modi di lavorare. Uno dei pilastri su cui si basa il piano WOW è “Think Sustainable”, che si riferisce a come essere più sostenibili all’interno dell’azienda”.
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