Aston Martin DBR22: concept con V12 artigianale che fa girare la testa
Linee senza tempo che omaggiano il passato in una fusione tra classicità e modernità, e un motore artigianale V12 da ben 713 CV: ecco l'Aston Martin DBR22, la biposto aperta che sarà svelata alla Monterey Car Week 2022.
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Alla Monterey Car Week 2022 il costruttore britannico svela la sua Aston Martin DBR22, una concept car a due posti con un meraviglioso motore Twin-Turbo V12 costruito artigianalmente che omaggia la sua famiglia di auto sportive scoperte.
L’auto verrà svelata in California ed è l’ultima di una lunga serie di progetti gestiti da Q by Aston Martin, divisione interna di personalizzazione che da 10 anni si dedica alla costruzione di auto esclusive per i clienti più appassionati, come la Victor, la Vulcan e la Vantage V600.
La vettura sarà esposta dal 19 al 21 agosto 2022 al Concorso d’Eleganza di Pebble Beach 2022.
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ASTON MARTIN DBR22 UNISCE ARTIGIANATO E AVANGUARDIA
Aston Martin DBR22 nasce combinando la purezza del design, la precisione ingegneristica e la passione, che secondo il costruttore è una delle Aston più rare dei 109 anni di storia del marchio.
Curve muscolose, ma morbide ed eleganti, con cui la DBR22 parla di tradizione e soprattutto richiama le storiche DBR1 e DB3S, e più in generale le due posti aperte che hanno segnato la tradizione del marchio inglese.
La DBR1, nello specifico, è l’auto con cui l’azienda ha vinto Le Mans nel 1959 con Carroll Shelby e Roy Salvadori ed è salita sul podio del Campionato del mondo sportprototipi sempre nel ’59.
I rendering la vedono poi in un verde smeraldo, o verde inglese, a certificare il suo DNA: è stato sviluppato ad hoc con tecnologia “Paint To Sample“, optional esclusivo disponibile solo con Q by Aston Martin.
Nuova la carrozzeria, con linee artigianali nate da un numero minimo di pannelli per una presenza scolpita, morbida e di grande impatto. Spicca la griglia anteriore nuova con design in fibra di carbonio, che sostituisce le più classiche venature delle Aston di serie e si ispira alle già citate due posti.
Sul cofano una presa d’aria a ferro di cavallo, in posizione incassata per meglio agevolare il flusso d’aria del motore Twin-Turbo V12 5.2 litri che si trova subito al di sotto. Le linee guidano lo guardo verso l’abitacolo, appena di sopra il parabrezza e gli specchietti retrovisori posti sulle portiere.
Incantevoli i cerchi in lega da 21 pollici con linee inedite a 14 razze pensate apposta per questa vettura, e sviluppati con serraggio centre-lock ispirato alle auto sportive e disponibili in diversi colori.
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GLI INTERNI
Dentro, la DBR22 continua a fondere classicità e modernità, usando ampiamente pelle e fibra di carbonio a vista, nei quali si inseriscono bene il cruscotto digitale e i display dell’infotainment, per interni insoliti su un’auto da competizione, e per nulla spogli.
Dietro i sedili partono due elementi aerodinamici volti a fendere il flusso d’aria dietro il poggiatesta dei due occupanti, mentre dietro la grafica della barra luminosa orizzontale a tutta larghezza ha anch’essa scopo di efficienza, insieme al pannello perforato che permette all’aria calda di fuoriuscire sul retro.
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IL MOTORE DEI MIEI SOGNI
Aston Martin DBR22 è mossa da un motore Twin-Turbo V12 da 5.2 litri dall’enorme potenza di 713 CV e 753 N/m di coppia, che le consentono uno scatto da 0 a 100 in 3 secondi e mezzo e una velocità massima di 319 km/h.
La connessione con il conducente è garantita dal telaio pensato per fornire precisione, agilità e sensazione tattile, mentre la calibrazione del motore unita al cambio automatico a 8 rapporti usa la modellazione della coppia per rendere la biposto maneggevole e agile. Il piantone dello sterzo fisso permette più precisione, ma anche un feedback più intenso e dettagliato.
Inedito il sottotelaio posteriore con stampa 3D, prima assoluta di tale metodologia in Aston Martin e formato da più pannelli in alluminio stampati 3D poi saldati per formare il sottotelaio definitivo, con diversi vantaggi: risparmio del peso e nessuna riduzione della rigidità, e possibilità di creare parti speciali per i modelli dal volume ultra-basso.
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