Audi A6 Avant TFSI e, nuova prospettiva in famiglia



Uno dei simboli dell’offerta business Audi adotta la tecnologia ibrida plug-in. Le ragioni per guidare Audi A6 Avant TFSI e, tra dinamismo, spazio e un’efficienza che va oltre il semplice motore elettrico
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Ci sono simboli che vanno al di là delle tendenze. Simboli che resistono e si rinnovano, conservando uno status. Avant è sinonimo di famigliare.
Un simbolo, a proprio modo, come lo è la tecnologia “quattro”. Indizi sui quali non serve aggiungere altro, perché l’accostamento è automatico: Audi.
AUDI A6 AVANT TFSI E
A Ingolstadt, l’interpretazione delle esigenze di una clientela business passa da A6 Avant, che diventa la prima famigliare Audi a sfoggiare la sigla TFSI e. L’ibrido plug-in, com’è noto.
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A6 Avant è un modo differente di guidare ad alto livello, diverso dall’imperversare suv. Perché restare fedeli a una formula station wagon accostata all’elettrificazione?
IL BELLO DI UNA AVANT
Le ragioni possono essere nel design, una sobria eleganza sportiva, apparentemente termini in contrapposizione, ma in Audi A6 Avant 55 TFSI e sono giustificati dai dettagli dell’allestimento S Line plus, come i cerchi da 19 pollici, l’assetto sportivo, soluzioni buone a raccontare di una stradista di gran livello, con la versatilità dello spazio nel bagagliaio fino a 1.535 litri, dove in 5 a bordo si hanno comunque 405 litri, di un vano sotto al quale si posiziona la batteria da 14,1 kWh.
La prospettiva di guida è un extra che appaga ogni volta in cui il lato green della Avant decidi di sfruttarlo smettendo la cravatta per apprezzare le curve, magari con il supporto della trazione quattro ultra per la massima aderenza sui fondi scivolosi.
I più attenti, poi, riconosceranno nella carrozzeria “bassa” della wagon – come di A6 berlina – un’efficienza aerodinamica superiore a un suv, per la minore superficie frontale. Sfumature, a prescindere dalle quali è il racconto dell’ibrido plug-in a definire A6 Avant 55 TFSI e.
Ed è un racconto con un solido capitolo di vantaggi legati alla fiscalità e sulla mobilità nelle aree urbane. Per l’esenzione totale o parziale sia dal bollo in molteplici Regioni sia dall’ecotassa – il cosiddetto “malus” introdotto dalla Legge di Bilancio 2019 – per i costi assicurativi mediamente ridotti del 10% rispetto alle vetture tradizionali, per la possibilità in tante città di sostare gratuitamente sulle strisce blu, proseguendo con i vantaggi legati all’accesso nelle zone a traffico limitato nonché la garanzia di circolazione superando gli eventuali blocchi.
NON SOLO GREEN, LE PRESTAZIONI
Con 367 cavalli e 500 Nm di coppia motrice praticamente al minimo dei giri motore (1.250 giri/min) la garanzia di alte prestazioni è misurata dal cronometro e non solo: 250 orari di velocità massima, 5”7 per scattare da 0 a 100 km/h, dicono della sportività dell’ibrido plug-in.
I 14,1 kWh della batteria agli ioni di litio, la percorrenza in elettrico sino a 51 km nel ciclo WLTP (tra 40 e 50 g/km di Co2 emessa), dicono di un volto green da sfruttare nelle puntate cittadine tra un viaggio e l’altro.
TUTTO UN SISTEMA EFFICIENCY DRIVEN
La specializzazione sulla materia non è limitata all’installazione di un motore elettrico da 143 cavalli all’interno del cambio S tronic a 7 marce, piuttosto coinvolge tutti i sistemi dell’auto. Dai freni all’impianto di climatizzazione, fino all’elettronica di controllo dell’ibrido integrata dai dati della navigazione.
Soluzioni come i freni elettroidraulici consentono di sfruttare il motore elettrico nelle fasi di rallentamento meno impegnative (0,3 g di decelerazione), che avvengano per il rilascio dell’acceleratore o per un azionamento leggero del pedale del freno. In modo del tutto impercettibile, se necessario l’intervento dei freni idraulici, l’azione frenante subentra al motogeneratore. Un frangente di recupero energetico che vale fino a 80 kW, destinati alla batteria la cui carica può essere preservata in modalità “Hold” per un impiego successivo dell’energia.
Ancora soluzioni intelligenti per privilegiare il più possibile la guida in elettrico passano dall’acceleratore “aptico”, che comunica con il guidatore attraverso una leggera resistenza opposta alla pressione quando è suggerito rilasciare il pedale del gas e privilegiare il coasting o il recupero dell’energia.
Uguale opposizione si ha nel passaggio dalla marcia in elettrico – di default all’avvio dell’auto – all’ibrido: basta affondare un po’ di più il pedale del gas e il sistema introduce il supporto del motore termico, il 2 litri turbo benzina da 252 cavalli.
OLTRE LA NAVIGAZIONE
E se l’hi-tech copia il meglio della gamma A6 Avant “ordinaria”, con navigatore MMI plus con MMI touch response, i servizi Audi connect – che ritrovi in larga parte sullo smartphone con la app myAudi – compresi per 3 anni, gli Adas avanzati come l’ausilio al parcheggio plus e i pacchetti di ampliamento City e Tour, quest’ultimo con l’adaptive drive assistant a controllare l’andatura e la dinamica trasversale dell’auto (cruise control adattivo quindi e lane keeping assistant), l’hi-tech aiuta l’efficienza con il predictive efficiency assist.
I dati della navigazione sono utilizzati dall’elettronica di gestione del sistema TFSI e per conoscere il percorso, l’altimetria (salite e discese), gli attraversamenti urbani, i limiti di velocità, le condizioni del traffico e impiegare tali informazioni per ritagliare una strategia di utilizzo del motore elettrico e termico, nonché di recupero di energia o di coasting, ideale.
Ci pensa l’elettronica, mentre il viaggio è coccolato da dotazioni di livello business, dal climatizzatore quadri-zona di serie ai sedili in Alcantara e pelle, dallo sterzo progressivo (a demoltiplicazione e servoassistenza variabili) alle regolazioni dell’assetto dell’Audi drive select, fino a un virtual cockpit da 12,3 pollici anch’esso di serie su A6 Avant 55 TFSI e.
LA RICARICA, SEMPLICE ABITUDINE
Guidare ibrido plug-in richiede giusto l’accortezza, la “sana abitudine” di integrare la carica della batteria per ritrovare sempre un sistema potenzialmente in grado di centrare i consumi dichiarati (tra 1,8 e 2,2 lt/100 km nel ciclo WLTP), sfruttando la carica della batteria per gli oltre 50 km di autonomia in elettrico.
Operazioni di ricarica programmabili via app myAudi – insieme ai consueti controlli sullo status del veicolo e della batteria, nonché la programmazione della preclimatizzazione – e con tempi assolutamente compatibili con i tempi di non utilizzo notturno: in 6 ore si ha il 100% della carica da presa domestica a 230 Volt, partendo da un valore di zero energia residua.
Volendo abbreviare i tempi, da una wallbox o colonnina da 7,4 kW in corrente alternata (AC) bastano appena 2 ore e mezza per ricaricare la batteria, scenario configurabile con i tempi, ad esempio, di uno stop sul posto di lavoro. Se on the road, poi, la rete degli Audi e-tron Charging Service (in Europa sono circa 180 mila postazioni, in continua crescita) è accessibile con un’unica card in abbonamento.