Benzina alle stelle: ecco come guidare per risparmiare carburante
Come guidare per risparmiare carburante: ecco le regole d’oro dell’ecoguida, sfatando le opinioni comuni sui comportamenti al volante per consumare meno.
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Come comportarsi al volante per risparmiare carburante? Non è un’idea così peregrina, soprattutto in un periodo in cui il carburante costa sempre di più (con la benzina oltre i 2 euro in modalità self, stesso prezzo del diesel servito).
Gli automobilisti pensano che osservare le norme dell’ecoguida significhi soltanto procedere più lentamente. Niente di più sbagliato. Guidare in modo più economico e sicuro vuol dire semplicemente accelerare e frenare in modo più intelligente.
È opinione comune che, per risparmiare carburante, occorra accelerare, mantenendo il numero di giri più basso possibile, evitare di scalare marcia o, peggio ancora, mettere il cambio in folle. Le vere regole d’oro dell’ecoguida, da adottare sempre, sono invece ben diverse.
LE REGOLE DA SEGUIRE AL VOLANTE PER RISPARMIARE CARBURANTE
- Ricorrere alla massima potenza disponibile per il minor tempo possibile (per esempio, solo nelle partenze da fermo, sulle salite e nei sorpassi);
- raggiungere la velocità desiderata più rapidamente possibile, senza spingere sui rapporti corti ed eventualmente saltando alcune marce;
- raggiunta la velocità desiderata, utilizzare il rapporto più lungo, così da mantenere il motore in regime di coppia.
Queste indicazioni devono essere osservate soltanto se le condizioni lo consentono, senza mai compromettere la sicurezza di marcia.
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LA MASSIMA POTENZA DISPONIBILE
A supporto della bontà di queste semplici regole per risparmiare carburante, ricorriamo a un esempio d’immediata comprensione. Tutti abbiamo provato a pedalare, accorgendoci che il massimo della fatica fisica, salite a parte, lo facciamo quando mettiamo in azione la bicicletta e fino a quando non raggiungiamo una velocità che richiede uno sforzo minimo per l’avanzamento.
Lo stesso vale per il motore. Raggiungendo nel più breve tempo possibile il regime di coppia (che garantisce un consumo minimo in relazione alla velocità), il motore faticherà per un intervallo minore. Questo, però, si ottiene accelerando con decisione.
All’inizio della fase di accelerazione, a un basso numero di giri corrisponde un consumo elevato. Quando il motore raggiunge una certa velocità, quella dove la coppia è massima, il consumo specifico (cioè quello diviso in grammi di combustibile diviso per la potenza erogata e il tempo di funzionamento) diventa minimo. Continuando ad accelerare oltre il regime di coppia massima, il consumo specifico s’impenna.
Sulle auto è impossibile dare un’indicazione universalmente valida del massimo rendimento del motore (con l’ottimizzazione del relativo consumo in termini di chilometri per litro di carburante). Il regime di coppia varia da motore a motore. Occorre quindi scoprirlo all’interno del libretto d’uso e manutenzione che accompagna ogni veicolo.
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I VALORI
In genere, quando si è alla guida di un’auto diesel (scopri qui perché il gasolio in Italia è il più tassato d’Europa), il regime di coppia massima è compreso tra i 1.500 e i 2.000 giri/minuto, mentre per un turbobenzina si va da 2.000 a 3.000 giri/minuto e per un benzina aspirato da 3.000 a 4.000 giri/minuto.
È necessario, quindi, tenere il più possibile sotto controllo la lancetta del contagiri, in modo da mantenere il motore sempre vicino al regime di coppia massima, dove si ottiene il massimo rendimento e quindi il consumo minimo.
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Fondamentale l’utilizzo del cambio, per scegliere la marcia che mantiene il motore entro il regime di funzionamento ottimale. È conveniente, quindi, passare rapidamente alla marcia superiore non appena la lancetta del contagiri segna l’avvenuto ingresso in regime di coppia (nel caso del cambio automatico, da evitare il più possibile la manovra di kick-down, che si attua singendo a fondo il pedale dell’acceleratore per ottenere l’inserimento di una marcia più bassa e una pronta ripresa).
Al contrario, se manteniamo il motore sotto il regime di coppia (ovvero sotto-coppia), la potenza disponibile si riduce. Di conseguenza, il propulsore è poco pronto, quindi poco sicuro nel caso si abbia un improvviso bisogno di potenza (per esempio, in un sorpasso).
Se, viceversa, il motore viene mantenuto sopra il regime di coppia (cioè sovra-coppia), la potenza a disposizione aumenta. Sarà quindi possibile incrementare la velocità, ma il consumo salirà. È bene ricorrere al regime di sovra-coppia solo in fase di sorpasso, quando lo spazio per compiere la manovra è ridotto.
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