Aniasa: “Una mazzata l’aumento della tassa sull’auto aziendale”
Entra nel vivo il dibattito sulla Manovra 2020: sotto i riflettori, l’aumento della tassa sulle auto aziendali. Una stangata fiscale miope, che alleggerisce le retribuzioni dei lavoratori e rischia di provocare un crollo delle immatricolazioni del noleggio a lungo termine. Senza dimenticare le minori entrate per le casse dello Stato.
Duro il commento di Aniasa al dibattito in corso sulla discussa norma nella bozza di Legge di Bilancio 2020, con cui si aumenta la tassazione sull’uso dell’auto aziendale. L’associazione, che in Confindustria rappresenta il settore del noleggio veicoli, propone, piuttosto, il ripristino del super-ammortamento, come soluzione per recuperare risorse.
Approfondisci: cosa è il fringe benefit e come si calcola?
AUMENTO TASSA AUTO AZIENDALI: LE CONSEGUENZE
Per Aniasa, l’aumento della tassa sull’auto aziendale in fringe benefit comporterà una riduzione, per il 2020, di almeno il 20% delle immatricolazioni nel settore del noleggio a lungo termine (circa 60.000 unità in meno previste l’anno prossimo). Una flessione che determinerà minori entrate per l’Erario e gli Enti Locali, pari a 190 milioni di euro. Le potenziali perdite per le casse dello Stato saliranno a 260 milioni di euro, se si considera l’intero comparto dell’auto aziendale.
“Aumentare oggi la tassazione dell’auto aziendale già pesante e farraginosa significa colpire intenzionalmente le capacità produttive del Paese, i lavoratori e un settore completamente fiscalizzato, che rappresenta sicuramente lo strumento più efficace per accelerare il rinnovo del parco, il più vecchio, inquinante e meno sicuro d’Europa con oltre 10 anni di anzianità. Con questa misura si favorirebbe tra l’altro il ritorno a soluzioni fuori dal tempo, come il rimborso chilometrico, senza controllo e tracciabilità tributaria, in totale spregio e contrapposizione alle innovazioni della fatturazione elettronica e della carta carburante”.
Massimiliano Archiapatti, Presidente di Aniasa.
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LA PROPOSTA DI ANIASA: RIPRISTINARE IL SUPER-AMMORTAMENTO
Per recuperare risorse, invece di alleggerire la busta paga di 2 milioni di dipendenti con più tasse sull’auto aziendale, il Governo dovrebbe concentrarsi sul ripristino del super-ammortamento, che produrrebbe maggiori entrate tributarie, contribuendo allo svecchiamento del parco auto circolante e alla più rapida immissione di veicoli meno inquinanti.
“Per ovviare ad ogni aspetto di tale scenario ostile all’automotive e venire incontro alle esigenze delle casse statali, basterebbe poco: ripristinare il super-ammortamento per le auto ad uso strumentale, una saggia misura che ha portato maggiori entrate erariali (1 euro di super-ammortamento si è trasformato in 3 euro di entrate per lo Stato e gli enti locali), un aumento delle immatricolazioni con veicoli meno inquinanti e più sicuri, e quindi lo svecchiamento del parco circolante (il vero e unico provvedimento realmente a favore dell’ambiente). Considerando solo le vetture del noleggio a lungo termine, tutte Euro 6, questa misura ha prodotto nel 2016 e 2017 rispettivamente 34.400 e 30.200 immatricolazioni in più (con maggiori entrate per l’Erario rispettivamente di 170 e 148 milioni di euro), promuovendo maggior correttezza fiscale, funzione fisiologicamente esercitata dal noleggio lungo termine. Replicarla sarebbe saggio per un Governo in cerca di nuove risorse economiche e interessato ad ambiente e sviluppo”.
Massimiliano Archiapatti, Presidente di Aniasa.
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