Auto a idrogeno: quali sono i Paesi pionieri della tecnologia?

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Quando si parla di futuro delle quattro ruote, l’auto a idrogeno non può non essere chiamata in causa. Molti Costruttori ci credono, ma in Italia, come abbiamo visto durante la nostra visita al Centro H2 Alto Adige di Bolzano, questa alimentazione è ancora una chimera lontana.
Guardando al di fuori dei confini nazionali, invece, la situazione è diversa. Quali sono i Paesi pionieri in tema di auto a idrogeno? Vediamoli nel dettaglio.
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AUTO A IDROGENO: LA MAPPA EUROPEA
La Germania è di gran lunga il Paese del nostro Continente che crede maggiormente nell’auto a idrogeno. Le zone più servite, rese note da Fleet Europe, sono quelle di Francoforte, Stoccarda e Monaco, ma anche l’ex Germania Est presto verrà dotata di stazioni di rifornimento. In terra tedesca, il numero delle stazioni di idrogeno è salito grazie alla H2 Mobility Joint Venture che riunisce Daimler, Linde e Shell con altre aziende come Total, Omv e Air Liquid. Gli obiettivi sono chiari: raggiungere oltre 100 stazioni di rifornimento entro l’anno e oltre 400 prima del 2023.
Discorso diverso per la Scandinavia, anche se la Danimarca costituisce un’eccezione positiva, con stazioni di rifornimento per le auto a idrogeno dislocate su tutto il Paese. La Svezia, invece, è “hydrogen free”, mentre la Francia non ha stazioni distribuite capillarmente (sono soprattutto al nord), così come l’UK, e la situazione della Spagna è simile a quella del nostro Paese.
E IN ITALIA?
L’Italia, appunto. Come abbiamo detto, nel nostro Paese ci sono solamente, per vetture e autobus, tre stazioni di rifornimento funzionanti, tra cui spicca il Centro H2 Alto Adige di Bolzano, che è il punto di collegamento tra il nostro Paese e il resto d’Europa.
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Per questo, le uniche auto a idrogeno circolanti nel nostro Paese sono proprio in Alto Adige: si tratta di una decina di Hyundai ix35 Fuel Cell noleggiate dal Centro H2 alle aziende della zona.
LE PROSPETTIVE
C’è però la speranza che qualcosa possa cambiare. Un Decreto Legislativo che risale allo scorso anno inserisce anche l’idrogeno tra i carburanti “puliti” nel piano strategico nazionale e punta a realizzare un numero adeguato di stazioni entro il 2025, rivedendo l’attuale normativa che limita l’erogazione di idrogeno a una pressione di 350 bar. Un piccolo, ma importante punto di partenza.