Survey Mobilità alla Spina 2019: le opinioni dei Fleet Manager sull’auto elettrica e ibrida
La nostra survey che tratteggia lo stato dell’arte dell'auto elettrica nelle flotte aziendali arriva alla terza edizione: dal 2016 a oggi lo scenario è cambiato a favore di un maggiore realismo, benché resti alto l’interesse a inserire più EV. E la crescita dei veicoli ibridi è sempre più rilevante.
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Questo pomeriggio, nell’ambito di THAT’S MOBILITY, evento dedicato alla sostenibilità andato in scena ieri e oggi a Milano, abbiamo presentato la nuova release della survey Mobilità alla spina sull’auto elettrica e ibrida nelle flotte aziendali, effettuata quest’estate dalla nostra redazione con il patrocinio dell’Osservatorio Top Thousand su un campione di 40 nuovi Fleet Manager, che si sono aggiunti ai 60 interpellati lo scorso anno, per un totale di 100 aziende.
In generale, gli intervistati hanno manifestato nuovamente di apprezzare il contributo dell’auto elettrica in termini di responsabilità sociale d’impresa, così come di essere orientati a incrementare la quota di EV puri e di ibridi. Si dichiarano interessati, molto più che in passato, a inserire l’elettrico in flotta, anche se in linea di massima seguono la tendenza generale del mercato, senza sparigliare le carte. Più chiara, invece, appare la crescita dell’auto ibrida nelle flotte. I dati emersi rappresentano l’evoluzione dello stato dell’arte rispetto ai risultati di Mobilità alla Spina 2018.
MOBILITÀ ALLA SPINA 2019: CAMPIONE E METODOLOGIA
I 100 Fleet Manager intervistati gestiscono complessivamente una flotta di oltre 85mila veicoli. Oltre ai grandi parchi auto, con oltre 1.000 unità, abbiamo intervistato anche aziende di medie dimensioni e appartenenti a diversi settori merceologici: Internet company, tour operator, logistica, linee aeree, assicurazioni, consulenza, si sono integrati con quelli già presenti quali energia, grande distribuzione, food&beverage, banche e servizi finanziari, enti pubblici, industria, commercio, farmaceutica, trasporti, informatica e telefonia. In media, queste aziende hanno 450 veicoli in flotta ciascuna e, per quasi il 90%, di questi la formula di gestione è il noleggio a lungo termine.
La metodologia che abbiamo scelto per l’indagine è il cosiddetto CATI, acronimo di Computer Assisted Telephone Interviewing: ovvero interviste telefoniche, per sentire direttamente la voce dei Fleet Manager e approfondire meglio temi e opinioni.
IL TREND DELLE ALIMENTAZIONI
Lo studio testimonia che le auto diesel mantengono la loro leadership nelle flotte aziendali, rappresentando l’87% della flotta gestita. Nell’ultimo anno le aziende hanno ridotto leggermente la loro quota di gasolio (3 punti percentuali), a favore delle alimentazioni benzina e ibride. Le auto elettriche rimangono stabili (1,5%). Il GPL scompare, anche perché si riduce l’offerta dei brand, mentre raddoppia il metano, benché i numeri siano ancora bassi in assoluto.
Le auto ibride passano dal 2,3% del 2018 al 5,5% del 2019: un balzo importante che si spiega, oltre che con la maggiore diffusione della tecnologia nelle gamme dei modelli, con la maggiore “spendibilità” di queste versioni all’interno di una flotta. Da un lato, infatti, l’offerta ibrida diventa più articolata (berline, station, Suv di vari segmenti) e dall’altro le stesse analisi varate dalle aziende e dai player del Nlt per il “tema diesel”, hanno determinato una più puntuale taratura di modelli e contratti in base alle effettive necessità dei driver di flotta, aprendo nuovi spazi per le alimentazioni alternative.
FOCUS AUTO ELETTRICA
Il potenziamento delle batterie dell’auto elettrica e il conseguente aumento dell’autonomia dei modelli più recenti consente più flessibilità nell’uso. Prova della maggiore fruibilità è l’incremento della percentuale di assegnazione di questi modelli ai driver, rispetto all’anno scorso: se nel 2018 l’83% dei veicoli elettrici era utilizzato in pool (spesso questo tipo di utilizzo prevede il rientro alla base a fine giornata), nel 2019 la percentuale di assegnazione in fringe benefit invece arriva al 27%. Di pari passo, cresce la percentuale di utilizzo dei veicoli elettrici fuori città, che passa dal 32% al 53%.
C’è dunque interesse per l’elettrico, c’è voglia di sperimentare, ma c’è anche cautela nella valutazione dei suoi vantaggi. Tutto questo è dimostrato dalla percentuale di aziende che ha espresso l’intenzione di aumentare il numero di auto elettriche nei prossimi 12 mesi: il 22% dei Fleet Manager (contro il 10% del 2018) dichiara un piano di incremento. C’è, di contro, un buon 15% di intervistati che non è favorevole alla sperimentazione.
Le risposte alla domanda sui vantaggi degli EV invece sono un po’ piatte. Sostanzialmente la percezione delle aziende non è cambiata nello spazio di un anno. I vantaggi restano più o meno gli stessi del 2018: al primo posto le ridotte emissioni, al secondo l’ingresso libero nelle ZTL, al terzo la responsabilità sociale d’impresa. Ciò che emerge, infine, dalla domanda sui “motivi della scarsa propensione dei driver a sostituire il proprio veicolo con un EV” è una certa ritrosia a cambiare abitudini e, punto interessante, una scarsa conoscenza dell’elettrico. Oltre ai già noti limiti in termini di autonomia e di carenza di infrastrutture.
FOCUS AUTO IBRIDA
La visione dei Fleet Manager sull’auto ibrida, invece, è decisamente più chiara e più orientata al presente Innanzitutto le auto Full-Hybrid sono state oggetto di maggiore interesse rispetto alle auto ibride plug-in, le quali facilmente costano di più e devono essere utilizzate con la batterie sempre cariche dalla rete. Altrimenti vanificano i vantaggi in termini di consumi. I classici ibridi invece sono ancora più semplici da usare e probabilmente più disponibili sul mercato, e più compatibili con la car policy aziendale. Prosegue inoltre il trend in crescita dell’assegnazione degli HEV come veicoli a uso promiscuo ai driver (sono quasi il 90% del totale). Segno che sono ormai in grado di sostituire un veicolo ad alimentazione tradizionale.
Alla domanda sui vantaggi dell’ibrido, i Fleet Manager hanno dato risposte più realistiche e meno ottimistiche che in passato, per esempio sui consumi e sulle emissioni. Mentre mantengono inalterata l’opinione sui benefici in termini di agevolazioni (ZTL) e di immagine green. Le aziende ibrido-scettiche invece concentrano l’attenzione sulla poca convenienza dell’alimentazione in relazione alle caratteristiche della propria flotta: trasporti e percorsi più frequenti (l’ibrido non mostra i suoi vantaggi nelle lunghe percorrenze autostradali), chilometraggi totali. Inoltre, i Fleet Manager sottolineano gli importi più elevati dei canoni di noleggio delle auto ibride rispetto a quelli delle auto tradizionali.
Un’evidenza che Full-hybrid, Mild/Micro e Phev possano fungere da strumento di transizione ai BEV nella mobilità corporate è data dalla percentuale di aziende che prevede un incremento di questi veicoli nei prossimi 12 mesi, che sul campione 2019 è del 40%.
FOCUS RICARICA DELL’AUTO ELETTRICA
Una tematica certamente fondamentale è quella della ricarica dell’auto elettrica (e ibrida plug-in), sulla quale le aziende si stanno attrezzando in maniera significativa.
Rispetto allo scorso anno, infatti, abbiamo riscontrato dieci punti percentuali in più per quanto riguarda l’installazione di colonnine in azienda (la % delle aziende che lo hanno fatto sale dal 46% al 56%) e più di venti punti guadagnati dai “sì” per quel che concerne la stipula di accordi con i gestori/distributori di energia (dal 16% al 37%).