Facciamo il punto sul mercato dell’auto elettrica
Quali sono le prospettive del mercato dell’auto elettrica e, in generale, dell’auto alla spina? Lo abbiamo chiesto a Dino Marcozzi, segretario generale di Motus-E. I numeri sono in crescita, nonostante l’avvento del Covid, i modelli stanno arrivando, ma per sostenere lo sviluppo servono infrastrutture. Specie sulla rete autostradale.
In questo articolo
Guardando i numeri del mercato dell’auto di maggio, molto negativi, spicca il segno più davanti alla voce “auto elettrica e ibrida”: in particolare, gli EV (che a marzo erano cresciuti e ad aprile avevano subito, come il tutto il settore, il brusco stop da lockdown) hanno ottenuto un +55% rispetto a maggio 2019.
https://youtu.be/ozCVoO5bxgY
Certo, parliamo ancora di numeri piccoli, meno di 2.000 unità, che però sono accompagnati da un’offerta in grande crescita da parte delle Case (scopri qui i modelli in arrivo) e dal rafforzamento dei fondi per l’ecobonus, stabilito dal Decreto Rilancio. E adesso quali sono le prospettive? Lo abbiamo chiesto a Dino Marcozzi, segretario generale di Motus-e.
IL MERCATO DELL’AUTO ELETTRICA
“Il risultato di maggio testimonia che il mercato apprezza i nuovi modelli e l’approccio delle concessionarie – spiega Marcozzi – Stiamo però parlando ancora di numeri piccoli. Ed è per questo che non va abbandonato il supporto nei confronti di questa ‘partenza’ dell’elettrico”.
L’obiettivo è quello di arrivare a un milione di auto elettriche vendute nel 2030. “Quest’anno le nostre previsioni stimavano 20mila auto elettriche immatricolate in Italia, il doppio rispetto al 2019. La partenza dell’anno era stata talmente forte che a febbraio pensavamo di andare oltre queste previsioni; adesso invece possiamo essere contenti se riusciremo a confermare i numeri iniziali. Il lockdown ha determinato inevitabilmente uno stop, ma ora stiamo ripartendo”. Anche in virtù dei nuovi modelli che stanno arrivando.
Approfondisci: guarda i numeri del mercato di maggio
INCENTIVI PER TUTTO IL SETTORE
Gli incentivi, in questo, momento sembrano rappresentare l’unica soluzione per rilanciare il settore delle quattro ruote. “Noi non ci siamo opposti a nessun tipo di forma di aiuto rapido al mondo automotive” chiarisce Marcozzi, che poi ribadisce l’occorrenza di compiere un distinguo ben preciso tra le esigenze dell’auto elettrica, che dovrà crescere gradualmente, e quelle, più stringenti, dell’universo auto in generale. Due necessità diverse, che vanno considerate separatamente.
Leggi anche: cosa prevede la prima stesura del Decreto Rilancio?
“Noi comprendiamo molto bene le urgenze del settore, ma si tratta di un tema politico-economico, non dello sviluppo di un business, come nel nostro caso. Ovviamente il mondo auto sta facendo pressioni per ottenere altre forme di finanziamento (rispetto a quelle stabilite dal Decreto Rilancio, ndr.), quali ad esempio una terza fascia di incentivazione dei veicoli. Noi non siamo contrari, a patto però che ci si fermi a 95 g/km” osserva il segretario generale di Motus-E.
“L’importante, per noi, è che non vengano drenati i soldi per le auto elettriche e che si mantenga un ‘rate’ di incentivazione che segua il mercato” conclude il manager.
WALL-BOX E DEFISCALIZZAZIONE
Per quanto riguarda, invece, le misure di incentivo sulle wall-box, Marcozzi sottolinea un’altra necessità, sulla quale Motus-E sta lavorando.
“Quello che a noi interessa, in questo momento, è cercare di semplificare le procedure di installazione delle infrastrutture nei condomini. Stiamo infatti lavorando con Ananci (Associazione nazionale amministratori comunali) per raggiungere questo obiettivo”.
Un altro fronte sul quale Motus-E sta operando è la richiesta di defiscalizzazione delle auto aziendale, indispensabile per rilanciare il comparto delle flotte.
FUTURO
Quale futuro attende l’auto elettrica? Marcozzi non ha dubbi: l’evoluzione tecnologica è forte, il costo delle batterie sta scendendo e già oggi l’auto elettrica, con percorrenze fino a 20mila km all’anno, conviene in termini di TCO.
Leggi anche: dove occorre potenziare le infrastrutture di ricarica sul territorio nazionale?
“Noi pensiamo che nel giro di un paio d’anni anche i prezzi di listino pareggeranno quelli delle auto termiche. A quel punto, sarà importante che le infrastrutture seguano il trend” (secondo le ultime rilevazioni di Motus-E, aggiornate a maggio, nel nostro Paese attualmente ci sono 14.302 punti di ricarica in 7.462 stazioni). Specie sulla rete autostradale, dove attualmente in Italia si riscontrano le maggiori carenze.