Come sostenere la crescita delle auto elettriche nel 2022?
Servono un piano strutturale di incentivi e la revisione della fiscalità per sostenere la crescita delle auto elettriche in Italia: è quanto emerge dalla nostra intervista a Motus-E. La speranza è che, finalmente, qualcosa dall'alto si muova.
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Le auto elettriche e, in generale, l’e-mobility hanno vissuto una crescita importante nel 2021, nonostante gli stop & go degli incentivi e le difficoltà del mercato. I numeri, però, come sappiamo sono ancora piccoli.
https://youtu.be/NH4h01fUPdI
Come sostenere la crescita nel 2022? Il tema è di stretta attualità, visto che in queste settimane sono in programma le discussioni per la Legge di Bilancio. Abbiamo fatto il punto con Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, l’associazione nata nel maggio del 2018 proprio per accelerare la transizione dell’Italia verso la “mobilità alla spina”, ponendo in particolare l’accento sul tema – sempre spinoso – della fiscalità.
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I NUMERI DELL’E-MOBILITY IN ITALIA
“Le immatricolazioni delle auto elettriche sono cresciute tantissimo: potremmo arrivare a 60.000 unità alla fine del 2021, il doppio rispetto a quelle immatricolate lo scorso anno. Anche gli ibridi plug-in hanno preso parecchio piede, specie nel canale delle flotte aziendali“ esordisce Naso. Gli incentivi sulle auto elettriche e ibride plug-in, ovviamente, hanno aiutato tantissimo.
La crisi dei semiconduttori e l‘allungamento dei tempi delle consegne, prosegue Naso, hanno fatto sì che “a fine anno mancheranno all’appello altre 15-20mila immatricolazioni, che si concretizzeranno nei primi mesi del 2022″. Ormai, spiega ancora il segretario generale di Motus-E, “arriveremo a 250mila veicoli circolanti tra elettrici e ibridi plug-in”.
LEGGE DI BILANCIO E FISCALITÀ: COME SOSTENERE LE AUTO ELETTRICHE?
Su come sostenere le auto elettriche nel 2022, Motus-E ha le idee chiare. “Occorre che questi veicoli circolanti abbiamo a disposizione una rete di ricarica sufficiente e capillare: in tal senso, il prossimo anno, sarà fondamentale l’utilizzo dei primi fondi del PNRR sulle ricariche ad alta potenza“.
Il secondo punto essenziale è “sbloccare la situazione dei punti di ricarica in autostrada“. Il terzo pilastro è la Legge di Bilancio, fondamentale per rinnovare gli incentivi. Peccato che per ora l’auto non sia stata nemmeno considerata dalla prima bozza, anche se gli ultimi segnali del Governo fanno presagire finalmente ad un’apertura verso le istanze della filiera. Motus-E ritiene indispensabile “un piano triennale che accompagni l’acquisto di veicoli elettrici per arrivare ad una quota che consenta al mercato di camminare con le sue gambe”.
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Così “Sono tre anni che abbiamo pronta una proposta sulla fiscalità delle flotte aziendali: sappiamo che si tratta di una misura estremamente costosa per lo Stato, ma ciò che chiediamo è che almeno le auto a zero e basse emissioni possono accedere a un regime più favorevole di deducibilità“. Allinearsi con gli altri Paesi europei è un fatto dovuto e fondamentale e “sarebbe un win-win per tutti, anche per lo Stato”. Per ora, ancora poco o nulla su questo si sta muovendo. L’auspicio di tutti è che proprio il 2022 possa essere l’anno decisivo.
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