Facciamo il punto: dove si guidano le auto elettriche in Italia?
Quale è la distribuzione geografica delle auto elettriche in Italia? Il recente studio di Aniasa e Bain & Company testimonia che gli EV sono diffusi in maniera particolare al Nord, nelle grandi città e nelle flotte aziendali. Non è un caso: ne parliamo con Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company.
In questo articolo
Le auto elettriche sono un argomento sulla bocca di tutti. Eppure le quote di mercato in Italia, si sa, sono ancora marginali: se si fa il confronto con i Paesi del Nord Europa (Norvegia in primis), il gap è evidente.
https://youtu.be/-DRTbsEUS8Q
Ma potrà davvero essere colmato? E, soprattutto, dove sono diffuse attualmente le auto elettriche nel nostro Paese? Per rispondere a queste domande, abbiamo interpellato Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company. La riflessione sorge spontanea: lo Stivale ha una conformazione morfologica particolare; è lungo, stretto e caratterizzato da parecchie zone montuose e impervie. Difficile pensare che lo sviluppo dell’e-mobility possa avvenire in maniera identica rispetto ad altri Stati, come la Francia o i Paesi scandinavi, configurati diversamente.
Leggi Anche: un noleggio sempre più green, guarda i dati del Rapporto Aniasa 2021
FACCIAMO IL PUNTO: LA DIFFUSIONE DELLE AUTO ELETTRICHE IN ITALIA
La survey di Aniasa e Bain
Questa primavera Aniasa e Bain hanno condotto una survey su un campione di 1.000 utenti di mobilità per approfondire lo stato dell’arte della mobilità nel nostro Paese. Il titolo, “L’Italia riaccende i motori della mobilità – Nuove esigenze o abitudini consolidate?” fa capire come l’emergenza Covid abbia costituito, per alcuni aspetti, uno spartiacque tra il passato e il futuro della mobilità, accelerando alcuni trend che erano già avviati.
Ad ogni modo, dallo studio emerge la centralità dell’auto, che, anche se le vendite non sono ripartite (guarda i dati di mercato di maggio), rimane il mezzo preferito per gli spostamenti degli italiani (2 su 3 la utilizzano abitualmente). In altre parole, il ruolo delle quattro ruote è tornato quello – fondamentale – del pre-Covid, mentre, al contrario, a pagare il conto della pandemia sono i mezzi pubblici, oggi utilizzati in modo ricorrente soltanto dal 42% del campione. In questo ultimo anno è esplosa la micromobilità (e-scooter, e-bike e monopattini), che però, evidenzia lo studio, non sostituisce l’uso dell’auto.
Auto elettriche
L’elettrificazione è il fenomeno preponderante dell’ultimo periodo, ma se l’offerta delle Case (anche per una questione normativa) è in crescita esponenziale, lo stesso non si può dire, almeno nei numeri, per l’utilizzo, specie in certe zone del nostro Paese. Di Loreto evidenzia in particolare le differenze tra la mobilità nelle città e quella nelle zone di provincia.
“Le auto full electric nel 2020 si sono fermate al 2,3% di quota, un dato positivo perchè in incremento rispetto all’anno precedente, ma ancora basso, quantomeno rispetto agli altri Paesi europei. Se poi andiamo a vedere il dettaglio del 2,3%, questo numero è costruito principalmente nelle grandi metropoli, come Roma, Milano e Torino, e in particolare tramite le flotte: in queste zone la percentuale di diffusione degli EV arriva al 5%, mentre se ci spostiamo nelle zone di provincia cala sotto il 2% e, per quanto riguarda i privati, raggiunge al massimo l’1,6%-1,7%“ analizza Di Loreto. E al Sud Italia, la quota scende appena all’1%.
Sintetizzando, prosegue, “si tratta di un’alimentazione che sta crescendo, ma ogni esigenza di mobilità deve avere la sua offerta. L’Italia, come sappiamo, è lunga, stretta e con gli Appennini nel mezzo, quindi occorre fare attenzione che la transizione energetica sia accessibile a tutti; altrimenti il rischio è quello di avere un ‘green divide’ marcato tra le diverse zone del Paese”. In altre parole, considerando anche che in Italia solo il 12% della popolazione vive nelle grandi città, il passaggio dalle alimentazioni tradizionali a quelle elettrificate deve avvenire gradualmente e razionalmente, evitando di penalizzare benzina e gasolio, che in alcune zone sono tuttora imprescindibili, a fianco del Mild Hybrid e del Full Hybrid (che, non richiedendo la ricarica, stanno attualmente trainando i numeri dell’ibrido).
Leggi Anche: cosa pensano i Fleet Manager dell’auto elettrica in azienda? I risultati della nostra survey
Perchè l’elettrico fa fatica a decollare?
I motivi delle difficoltà delle auto elettriche nell’affermarsi in alcune zone sono ben fotografati dallo studio:
- Costi (51% degli intervistati)
- Scarsa capillarità delle infrastrutture di ricarica e incertezza sull’autonomia (29%)
- Passione pura per le auto endotermiche (4%)
- Dubbi sulla sicurezza (4%).
La percentuale mancante ha già scelto l’auto elettrificata, elettrica o ibrida.
Il ruolo della micromobilità elettrica
Oggi, quando si parla di elettrificazione, si deve gioco forza considerare anche un fenomeno emerso in maniera evidente dopo l’avvento della pandemia, quello della micromobilità elettrica: basti pensare che nei primi sette mesi del 2020 sono stati venduti 125mila monopattini.
“La micromobilità sta crescendo, ma occorre tenere in considerazione il fatto che queste soluzioni non solo per tutti: ad esempio, il pendolare preferisce muoversi con l’auto personale, o con il TPL. E-bike e monopattini vengono utilizzati soprattutto come soluzioni occasionali (solo meno del 20% del totale li utilizza più volte a settimana): questo significa che si tratta di forme di mobilità utili e complementare, ma non possono avere la velleità di sostituire nel quotidiano l’auto o il trasporto pubblico locale”.
FOLLOW US
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News. Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.