I 5 falsi miti da sfatare sulle auto a guida autonoma
Le auto a guida autonoma sono sempre più al centro dei dibattiti sui media e tra gli italiani. La prospettiva affascina, ma occorre chiarire alcuni dati di fatto. In primis, eccezion fatta per le sperimentazioni, la guida autonoma al 100% oggi non esiste. Sfatiamo, dunque, alcuni miti che si sono diffusi sull’autonomous driving.
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Il futuro, in fondo, è già qui. Le auto a guida autonoma, da tempo, sono una realtà. O almeno lo sono nei progetti delle Case, sulle pagine dei giornali, sui siti internet e nei dibattiti tra gli automobilisti. Un fatto è certo: la tecnologia esiste e le sperimentazioni sono partite. Non si sa ancora quanto tempo di vorrà, ma nel domani delle quattro ruote l’autonomous driving avrà sicuramente un ruolo di primo piano.
La prospettiva è decisamente affascinante. Per questo se ne parla. E per questo si sono diffusi a livello popolare alcuni miti sulle auto a guida autonoma, che qui provvederemo a sfatare. Non parleremo in questa sede del dilemma che già da alcuni anni divide l’opinione pubblica: meglio una vettura che guida da sola oppure mantenere l’emozione impareggiabile di essere al volante? Su questo punto, lasciamo ad ognuno di voi la risposta. Sulle leggende metropolitane, invece, proviamo a fare chiarezza.
AUTO A GUIDA AUTONOMA: 5 MITI DA SFATARE
1) GUIDA ASSISTITA SINONOMO DI GUIDA AUTONOMA
I non addetti ai lavori (e non solo) tendono a confondere l’attuale concetto di guida assistita con quello di guida autonoma. Le auto a guida autonoma al 100% oggi non esistono, o meglio esistono soltanto in alcune sperimentazioni. A creare confusione nel pubblico, sono, molto spesso, le definizioni coniate da alcune Case che associano ai più avanzati sistemi di assistenza alla guida il concetto di autonomous driving.
Sistemi come l’Autopilot di Tesla, il Pilot Assist di Volvo, o il ProPilot di Nissan non sono guida autonoma. Il loro scopo principale è quello di aumentare il livello di sicurezza di chi è al volante. In termini di comunicazione, però, è decisamente più altisonante parlare di avvicinamento alla guida autonoma. Avvicinamento che è molto graduale: Basti pensare che l’Autopilot di Tesla, per fare un esempio, si attesta tra il livello 2 e il livello 3 di guida autonoma. Le auto più sofisticate oggi sono in grado di regolare la velocità in base al traffico, ovvero accelerare e rallentare, e di cambiare corsia. Ma il driver deve tenere saldamente le mani sul volante. Per arrivare alla guida autonoma al 100%, occorrerà raggiungere il livello 5.
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