I vantaggi fiscali delle auto ibride plug-in

Le motorizzazioni ibride plug-in di Jaguar Land Rover consentono ai driver aziendali di guidare ambìti Suv premium e, allo stesso modo, di risparmiare in termini di fringe benefit. La nuova normativa, infatti, premia le auto a basso impatto ambientale.
I vantaggi fiscali sono una delle ragioni principali del successo delle auto plug-in hybrid di Jaguar Land Rover. Otto modelli premium, che, oltre a garantire ai driver aziendali prestazioni su strada e fuoristrada, consentono anche di soddisfare le esigenze di risparmio.
Un aspetto certamente rilevante, che sta guidando l’interesse delle flotte per questa tecnologia. Non a caso, le ultime statistiche di Dataforce rilevano che il 47% delle ibride plug-in immatricolate da gennaio ad agosto 2021, ovvero quasi la metà del totale, è stato destinato al canale del noleggio a lungo termine.
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IBRIDO PLUG-IN: UNA SOLUZIONE A MISURA DI FLOTTA
Una survey condotta la primavera scorsa dalla nostra redazione su un campione di 102 Fleet e Manager, con un parco gestito di 118.439 veicoli, testimonia, non a caso, che l’ibrido alla spina sta conquistando consensi non solo per l’aumento dell’offerta dei modelli, ma anche per il livello di emissioni (sotto i 60 g/km) che dal luglio scorso consente di ottenere vantaggi in termini di fringe benefit. Un aspetto che si unisce alle note agevolazioni nella circolazione. Il tutto senza l’ansia da ricarica che ancora oggi contraddistingue l’utilizzo degli EV.
Nel dettaglio i vantaggi dell’ibrido più indicati dagli intervistati sono:
- l’abbassamento delle medie di CO2 (indicato da oltre 60 FM),
- la responsabilità sociale di impresa,
- i risparmi negli spostamenti (ingresso nelle ZTL, parcheggi, ecc),
- le tipologie di percorsi e chilometraggi effettuati dai driver,
- l’abbattimento dei consumi,
- la tassazione agevolata del fringe benefit.
Anche l’esenzione dal bollo in diverse Regioni del Paese ha pesato positivamente sulla scelta di diverse aziende clienti.
IL FRINGE BENEFIT VANTAGGIOSO
Come abbiamo evidenziato nei mesi scorsi, con la nuova normativa del fringe benefit le auto che appartengono alla fascia di emissioni 0-60 g/km sono soggette ad un imponibile del 25%, contro il 30% delle auto della fascia superiore e, addirittura, il 50% per le auto con emissioni comprese tra 160 e 190 g/km e il 60% per quelle con emissioni superiori a 190 g/km. Uno schema che fa capire molto bene quanto il binomio tra Phev e premium sia vincente.
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“Queste motorizzazioni ibride plug-in che equipaggiano i nostri Suv premium sono le uniche che consentono di sfuggire all’inasprimento della tassazione del fringe benefit – sottolinea Antonio Ventura, direttore Fleet & Business di Jaguar Land Rover – Le loro emissioni contenute consentono di risparmiare in modo consistente. Alcune simulazioni che abbiamo effettuato nei mesi scorsi sulla Evoque Phev – in confronto con altri Suv della stessa categoria -, testimoniano infatti una forchetta di saving per il driver che spazia dai 400 agli 850 euro netti all’anno. Questo aspetto ha certamente contribuito ad alimentare l’interesse per le auto plug-in hybrid, in particolare da quando, in questo 2021, è entrato definitivamente in vigore il ciclo di omologazione WLTP”.
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