Auto No Problem, la formazione come risposta alla crisi
I momenti di difficoltà si trasformano in un’opportunità di miglioramento professionale per Auto No Problem, che continua a investire sulla formazione per farsi trovare pronto alle trasformazioni di domani.
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Warren Buffet, colui che gli investitori appellano l’Oracolo, ha affermato che anche nei periodi di maggiore crisi non bisogna mai smettere di investire sulla formazione. E a concordare pienamente con il grande imprenditore statunitense c’è anche Tommaso De Bortoli, CEO di Auto No Problem.
I tempi sono difficili, «le cose da poter fare in questo momento sono poche: una di queste è attendere». Ma De Bortoli non si riferisce a un’attesa passiva, perché per quanto l’orizzonte sembri cupo, «il mercato tornerà a una situazione positiva e coloro che si faranno trovare pronti saranno i primi a ripartire».
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Continuare a investire sulla formazione…
«In questo momento sarebbe inutile puntare a raggiungere determinate performance. Più saggio è sfruttare quest’anno di transizione per lavorare sulla competenza professionale e prepararsi agli scenari futuri. I settori del noleggio a lungo termine e delle flotte aziendali richiederanno una nuova tipologia di professionisti, in grado di essere consulenti di mobilità a 360°, con una forte specializzazione nella transizione ecologica». Per questo motivo la società continua a puntare sul progetto Auto No Problem Academy, percorso di alta formazione per diventare un consulente di mobilità certificato realizzato in collaborazione con professionisti e operatori di settore.
… per superare le difficoltà
Il miglioramento continuo è dunque la chiave per superare le contingenze, particolarmente delicate per il mondo del noleggio e dell’automotive in generale, messo all’empasse dalla carenza delle materie prime con conseguente rincaro dei costi, dall’inflazione crescente e dalle conseguenze del conflitto in Ucraina.
Situazione che ha portato, commenta De Bortoli, «a una carenza di domanda. Nello scorso biennio un terzo della nostra clientela chiedeva auto in pronta consegna o vetture in promozione. Oggi, proprio a causa della situazione del mercato, non esistono né la pronta consegna né le offerte economicamente competitive». Neppure il noleggio dell’usato, stando così le cose, sembra essere in grado di offrirsi come soluzione: «la carenza di nuovo fa sì che le vetture rientranti dal noleggio debbano essere utilizzate in buona parte per le preassegnazioni o come vetture sostitutive».
Quel che servirebbe, conclude De Bortoli, è intanto un intervento statale su più fronti considerando che le criticità sono molteplici. «Gli stipendi medi in Europa stanno crescendo per contrastare l’inflazione e mantenere stabile il potere di acquisto dei cittadini In Italia questo non accade a differenza di Francia e Germania. Così i possibili acquirenti preferiscono tenere la propria vecchia auto, o prorogare il contratto di noleggio lungo termine, in attesa di vedere come si evolverà il mercato. A questo si aggiunge poi l’esclusione delle società di noleggio dal pacchetto di incentivi per l’acquisto di vetture a basse emissioni, che non offre aiuti a imprese e privati intenzionati a provare un’auto elettrificata tramite la formula del noleggio a lungo termine».
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