Auto più vendute in Europa, la prima volta di Tesla Model 3
Complice la crisi dei microchip a pesare maggiormente su altre case, un settembre storicamente fortissimo e le campagne di incentivi, Tesla agguanta la prima posizione con Model 3 tra le auto più vendute in assoluto in Europa nel singolo mese
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Sarà un risultato da ricordare, quello di Tesla Model 3 sul mercato europeo nel mese di settembre. Per la prima volta presidia la top-10 delle auto più vendute in Europa dei 26 mercati, tocca a un’elettrica e, altra prima volta, a un marchio la cui produzione è fuori dal Vecchio Continente.
TESLA MODEL 3 LA PIÙ VENDUTA IN EUROPA
Fin qui la fase “celebrativa” del risultato di 24.591 unità vendute, in crescita del 58% rispetto allo stesso mese di un anno fa, quando tutt’altre erano le condizioni del mercato, alla ripartenza dopo le chiusure causate dalla Covid-19. Nella classifica delle elettriche più vendute, dietro Model 3 (qui trovi il test su strada) ecco un’altra Tesla, la Model Y (8.906 unità) davanti a Volkswagen ID.3 (8.263 esemplari).
In termini di volumi assoluti nel mese, alle spalle della Model 3 è un registrare di segni meno, con l’eccezione di Hyundai Tucson, al passaggio di generazione nel 2020. Segni meno che riflettono le difficoltà dettate dalla crisi dei microchip (qui l’elenco di quanti hanno subito una chiusura degli impianti).
Al netto di una quota di mercato delle elettriche che può ritenersi ancora irrisoria, contro il 57% di quota delle auto benzina, il 17% di un diesel in costante e inesorabile calo, contro un mondo elettrificato questo sì in crescita e a 23%, il dato Tesla va contestualizzato.
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LE RAGIONI DEL PRIMATO TESLA
Sulla base dei dati Jato Dynamics, la serie storica del marchio statunitense dice come il mese di settembre, sin dal 2018, sia un cavallo di battaglia nell’ammontare dei volumi produttivi sul Q3: mediamente il 68% dei volumi di vendita Tesla in Europa è concentrato su settembre.
Altro fattore da tenere in grande considerazione, l’aver subito meno dei rivali, Tesla, la crisi di approvvigionamento dei microchip. Un esempio: la presentazione dei risultati trimestrali del Gruppo Renault ha evidenziato un crollo dei volumi di ben 170 mila unità causato anche dall’ennesimo stop di un impianto in Malesia, fornitore di microchip. Terzo fattore da contemplare, la sostanziale spinta ricevuta dalle elettriche sotto forma di incentivi (leggi la riapertura il 27 ottobre dei bonus in Italia). Secondo gli analisti, costruttori di elettriche e ibride sono risultati essere meno condizionati dalla carenza di microchip.
VERSO LA NOVITÀ 4680
In questo scenario si prepara l’avvio della produzione, entro fine anno, di Tesla presso la Gigafactory di Berlino, dalla quale usciranno i primi modelli con batteria 4680, presentata nel 2020 e caratterizzata da una progettazione integrata del pacco batteria nella scocca, contraddistinta dall’eliminazione dei moduli di contenimento delle celle, che vengono così alloggiate direttamente nell’involucro esterno.
https://youtu.be/z8izCbXuHpw
TESLA METTE IN FILA I BIG TRA LE EV
La posizione forte di Tesla sul mercato europeo (-25% dei volumi a settembre rispetto al 2020, a 964.800 esemplari), al di là dell’exploit in un singolo mese, è descritta da una quota di mercato tra le elettriche pari al 24%, davanti al 22% detenuto da Volkswagen, il 13% di Stellantis e quasi l’11% in capo a Hyundai-Kia.