Auto a quattro ruote motrici, come funziona la trazione integrale
Auto a trazione integrale: 4WD, AWD o 4x4, le auto a quattro ruote motrici sono sempre più diffuse. Dalle esigenze della vita quotidiana alle varie soluzioni tecniche, passando per i vantaggi e anche gli svantaggi. Ecco una panoramica sulle auto a trazione integrale.
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4×4, 4WD (4 Wheel Drive) o AWD (All-Wheel Drive): tutte sigle che si riferiscono alla trazione integrale, uno schema di trasmissione che consente ai veicoli di scaricare a terra la forza motrice su tutte le ruote e non solo su quelle di un singolo asse.
Le auto a trazione integrale sono sempre più apprezzate dagli automobilisti, come dimostrano l’andamento del mercato e l’offerta di modelli. Non solo i marchi premium, ma anche quelli generalisti propongono auto a quattro ruote motrici, mettendo in pista campagne ad hoc. Segno che la trazione integrale continua a esercitare il suo appeal.
AUTO A TRAZIONE INTEGRALE
In principio fu il Toyota RAV4, lanciato dalla Casa nipponica nel 1994. Non si trattava di uno fra i tanti fuoristrada che nutrivano il settore degli off-road in quegli anni, ma di un modello dalla concezione inedita, destinato a creare una vera e propria moda.
Aprendo di fatto la strada a quello che è diventato il dilagante fenomeno delle sport utility, in tutte le forme, le dimensioni e le varianti che sono nate nel tempo. Oggi il segmento è cresciuto e si è anche evoluto, mietendo sempre più successi.
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TRAZIONE INTEGRALE, SUV O CROSSOVER?
Non è facile individuare il confine che separa i Suv dai crossover. Anzi, con ogni nuovo modello sembra che le Case vogliano rendere sempre più sfumate le differenze tra le due categorie. D’altronde, per definizione, i crossover esprimono l’amalgama di due o più filosofie. Veicoli trasversali ispirati ai Suv, ma meno fuoristradistici, miscelati, a seconda dei casi, con i caratteri di una coupé, una station wagon, una monovolume, oppure (come nel caso della Range Rover Evoque Convertible) perfino di una cabrio.
Pur mantenendo l’assetto rialzato, le forme muscolose e le protezioni sulla carrozzeria tipiche dei Suv, i crossover sono in gran parte a due ruote motrici, anche se non mancano i modelli a trazione integrale.
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AUTO A QUATTRO RUOTE MOTRICI
Storicamente, le auto a trazione integrale sono più sicure e prestazionali, ma anche più costose per i materiali di utilizzo, i consumi più alti e il maggiore assorbimento di potenza. La trazione integrale, in origine, era riservata ai veicoli in fuoristrada, che dovevano possedere un’elevata motricità per muoversi anche sui terreni a scarsa aderenza e con una geometria irregolare.
Sulle auto a quattro ruote motrici, la trazione integrale può avere tre diverse configurazioni: trazione anteriore con possibilità d’inserimento di quella posteriore; trazione posteriore con possibilità d’inserimento di quella anteriore; trazione integrale permanente con quattro ruote sempre in presa (quest’ultima è anche la soluzione più costosa, per la complessità della trasmissione e la presenza di un terzo differenziale).
I sistemi di trazione integrale più raffinati, grazie alla presenza di differenziali autobloccanti, possono arrivare a far muovere un’auto anche quando è solo una ruota (su quattro) ad avere grip.
A CHI CONVIENE LA TRAZIONE INTEGRALE
È una questione di pendenza. Se ci si trova su una strada innevata particolarmente ripida, oltre che ad una latitudine in cui le temperature scendono spesso sotto lo zero, allora l’auto a trazione integrale è consigliabile (lo stesso vale se si percorrono frequentemente fondi irregolari). Negli altri casi, d’inverno, bastano le gomme invernali: grazie alle loro mescole particolari, garantiscono una maggiore aderenza quando le temperature vanno al di sotto dei 7°.
A parità di coperture, comunque, è chiaro che la trazione integrale dà un vantaggio, specialmente quando le condizioni di aderenza diventano critiche. C’è poi il fattore psicologico: è il caso di chi, abituato all’auto a quattro ruote motrici, non vuole più fare a meno della trazione integrale inseribile, anche se magari non ne ha mai fatto uso.
COME FUNZIONA LA TRAZIONE INTEGRALE
La maggior parte delle auto 4×4 attuali deriva dalle normali trazioni anteriori con motore trasversale. L’albero di trasmissione non è direttamente collegato al differenziale. Tra i due elementi, c’è una frizione a controllo elettronico, governata dalla centralina del sistema 4×4. Quando l’aderenza è scarsa e una o entrambe le ruote davanti slittano, la frizione si chiude e trasferisce il moto al retrotreno. Negli altri casi, invece, la frizione resta aperta, non collegando motore e ruote posteriori.
Nelle auto a trazione posteriore, invece, l’azionamento delle ruote anteriori si ottiene mediante una scatola di rinvio, che prende il moto all’uscita del cambio con una catena o un treno d’ingranaggi e, tramite un albero di trasmissione, lo invia al differenziale frontale.
In passato, l’attivazione della trazione integrale si faceva a mano, con una leva. Oggi l’innesto è automatico: basta premere un tasto o girare una manopola. Merito di una frizione a dischi a comando elettrico e controllo elettronico.
Spesso, poi, è il sistema stesso che, in base alle condizioni, attiva la trazione integrale, senza alcuna azione del driver. Sulla maggior parte delle auto a trazione integrale, infatti, il trasferimento della coppia motrice al secondo asse è compiuto automaticamente.
TRAZIONE INTEGRALE PERMANENTE
Se al posto del ripartitore centrale con una frizione multidisco si monta un differenziale, la coppia viene costantemente distribuita fra le quattro ruote. Si ha così la trazione integrale permanente.
Questo schema permette di sfruttare al meglio il grip degli pneumatici, rende più neutro il comportamento in curva e in genere viene utilizzato sui modelli più potenti, che riescono così a scaricare a terra tutta la loro cavalleria.
VANTAGGI E SVANTAGGI DELLE AUTO A TRAZIONE INTEGRALE
In situazioni fuoristradistiche, la trazione integrale consente di superare con maggiore disinvoltura fondi sconnessi, tratti scoscesi e terreni con grip limitato. Anche su strada, comunque, i benefici maggiori si hanno in condizioni di aderenza precaria, come per esempio sul bagnato o sulla neve.
La trazione integrale rende più omogeneo il comportamento dell’auto, limitando sottosterzo e sovrasterzo e migliorando la motricità, sia in uscita di curva sia in accelerazione e nello spunto da fermo.
Di contro, la presenza della trazione integrale aumenta il peso del veicolo, ma comporta anche un maggiore assorbimento di potenza. Tutto questo si traduce, di solito, in un incremento dei consumi.
COME FUNZIONA LA TRAZIONE INTEGRALE DELLE AUTO IBRIDE
C’è, infine, la trazione integrale elettrica delle auto ibride. In questo caso, le ruote posteriori vengono azionate da uno o più motori elettrici montati al retrotreno.
Una tecnologia adottata da varie auto ibride, che promette consumi contenuti nella guida urbana e il massimo della trazione sulle superfici scivolose.