Investire in autosufficienza: come risparmiare davvero energia
Un ROI quasi immediato, che permette di rendersi indipendenti e risparmiare davvero sulla bolletta: l'esempio di un'azienda nel Napoletano che è riuscita a risparmiare il 9% di energia per ogni tonnellata di alluminio prodotta.
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Investire in autosufficienza ed efficienza energetica, rendendosi così (almeno parzialmente) indipendenti dal gas, i cui prezzi sono alle stelle come sappiamo dall’inizio della guerra in Ucraina, è un’azione necessaria per tutte le aziende che vogliano risparmiare energia.
Il Digital energy efficiency report del Politecnico di Milano ha mostrato che, per loro fortuna, sono molte le aziende italiane che stanno intraprendendo questo percorso, alcune già da diverso tempo. Nel 2021 sono stati investiti oltre 2,2 miliardi di euro in efficienza energetica in ambito industriale (90% spesi in hardware, il restate 10% in digitalizzazione). I numeri dello studio sono stati riportati anche nello Rapporto Sviluppo sostenibile dal Sole 24 Ore.
Il quotidiano ha anche dimostrato come questa sia la strada giusta da percorrere: l’esempio è un’azienda che a Napoli, producendo alluminio, è riuscita a risparmiare il 9% dell’energia per ogni tonnellata di materiale prodotto.
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MENO DI UN ANNO E MEZZO CON IRR AL 70%
Il direttore scientifico dell’Energy & Strategy team del Politecnico, Vittorio Chiesa, ha calcolato che, pur in un momento di “prezzi alle stesse”, con l’elettricità a 350 €/MWh e il gas a 200 €/MWh, il ROI è reale e rapito. Il tempo di ritorno dell’investimento riesce a stare entro l’anno e mezzo, mente l’IRR, il Tasso Interno di Rendimento, può avvicinarsi al 70%.
Lo scorso anno gli investimenti in ottica di efficientamento e autoproduzione sono cresciuti dell’8% rispetto al 2020, concentrati soprattutto in cogenerazione, sistemi di combustione efficienti, illuminazione smart, sistemi di condizionamento efficienti.
RISPARMIARE IL 9% DI ENERGIA: L’ESEMPIO
Il gruppo Laminazione Sottile, azienda che può vantare 600 milioni di fatturato e 1.200 dipendenti con sede a Napoli e in altri sei Paesi, è l’esempio perfetto, riportato proprio sul Sole 24 ore, di quanto questa strategia sia favorevole.
L’azienda, che produce alluminio che, come sappiamo, è oggi un settore tra i più in difficoltà, è riuscita a tagliare il 9% di energia per tonnellata prodotta grazie all’investimento in processi innovativi, ricerca e rinnovabili.
«Abbiamo risparmiato 10.700 MWh anno su anno – ha spiegato il presidente del gruppo Massimo Moschini al quotidiano economico – E di questi tempi è veramente importante aver raggiunto tali obiettivi. Nonostante ciò anche per noi la bolletta energetica sta salendo molto: da 15 a 70 milioni di euro».
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COSA FARE PER RISPARMIARE ENERGIA
Il Gruppo ha realizzato di un impianto di recupero del calore dei fumi di scarico della fonderia, ottenendo un risparmio di circa 2.300.000 kWh/anno, di 600.000 Sm³/anno di gas naturale e di 2.300 tonnellate/anno di CO2.
Sono poi stati installati sistemi di combustione recuperativi, la riduzione del consumo di gas naturale si aggira così intorno a 1.700.000 Sm³/ anno, le emissioni di CO2 si sono poi ridotte di circa 3.500 tonnellate/anno, e sistemi di combustione rigenerativi su tutti i forni fusori (7.000.000 Sm³/anno di consumi di gas naturale ridotti e 14.500 tonnellate/anno di CO2).
Dopo aver materialmente ridotto dell’energia utilizzata, altre 9.150 tonnellate di CO2, con un calo dell’8% anno su anno per tonnellata prodotta, sono state tagliate grazie alle energie rinnovabili. L’azienda napoletana ha infatti installato impianti fotovoltaici della potenza complessiva di 3.300 kW, con un risparmio di circa 4.125.000 kWh/anno e di circa 1.800 tons/anno di CO2.
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