“Aziende & Green Mobility: illusione o realtà?”, il punto con la filiera | WEBINAR
Abbiamo approfondito con diversi attori della filiera lo stato dell’arte dell’e-mobility in Italia: di sicuro l’elettrificazione è un trend in divenire e, anche se permangono dubbi e ostacoli, la percezione è che si tratta di un percorso ormai ineluttabile.
In questo articolo
In che modo le aziende stanno affrontando la rivoluzione elettrica e ibrida? Si tratta ancora di una chimera lontana dalla sua realizzazione oppure si è già concretizzata?
https://youtu.be/kseOawb6_XM
Abbiamo risposto a queste domande oggi nel corso del webinar “Aziende & Green Mobility: illusione o realtà?”, organizzato dalla nostra testata nell’ambito degli appuntamenti digitali promossi da Ecomondo – Key Energy. In conclusione, possiamo dire che l’elettrificazione è un trend in divenire e, anche se permangono dubbi e ostacoli, i Fleet Manager per primi hanno la percezione dei vantaggi e che si tratta di un percorso ormai ineluttabile.
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AUTO ELETTRICHE E IBRIDE NELLE FLOTTE: LO STATO DELL’ARTE
A svolgere da filo conduttore del webinar, moderato da Luca Zucconi, giornalista di Fleet Magazine, sono stati alcuni dati concreti sull’evoluzione della mobilità green nelle flotte, ovvero i risultati dell’inchiesta “La carica dei 102”, condotta nei mesi scorsi dalla nostra redazione su un campione di 102 Fleet e Mobility Manager di aziende di varie dimensioni, con un parco totale gestito di 118.439 veicoli.
Una survey che ha testimoniato uno stato dell’arte in grande crescita, ma ancora caratterizzato da alcuni dubbi e ostacoli. Come evidenziato da Andrea Cardinali, Direttore Generale di Unrae, “nei primi quattro mesi dell’anno c’è stata un’esplosione dell’e-mobility in termini di crescita percentuale: rispetto al 2019, i veicoli con la spina sono passati da 4.000 a 41.000. Resta il fatto che in termini di quota rimaniamo sotto il 7%, una percentuale molto inferiore rispetto agli altri Paesi europei. Per quanto riguarda il circolante, parliamo di 120mila vetture su 39 milioni. Siamo quindi molto lontani dalla sostituzione del parco, che è il ‘vero malato’ d’Italia”.
Una questione rilevante riguarda gli incentivi governativi, che finora si sono concentrati prevalentemente sui privati. “I benefici degli incentivi sulle aziende si sono visti poco e la fiscalità sulle auto aziendali rimane penalizzante rispetto al resto d’Europa” ha commentato Cardinali.
Il punto con le Case auto
Le aziende del campione che abbiamo intervistato hanno dichiarato una netta propensione verso l’ibrido (leggi i dati), prevedendo di inserire in totale 15.568 veicoli di questa tipologia nei prossimi 12 mesi. Dietro questo trend ci sono motivazioni concrete: risparmio nelle emissioni, responsabilità sociale di impresa e agevolazioni nella circolazione, ma anche i vantaggi in termini di fringe benefit e i canoni di noleggio, che si stanno allineando con quelli delle alimentazioni termiche. E’ significativo inoltre come la tecnologia che ha maggiore appeal sia la più elettrificata, ovvero il plug-in hybrid.
“L’ibrido è una realtà perchè contribuisce alla riduzione alle emissioni e i canoni di noleggio sono estremamente interessanti, con valori residui importanti. Cosa si può migliorare? Bisogna dare una scossa alla fiscalità e creare l’enviroment giusto per questa tipologia di veicoli, con l’infrastruttura di ricarica” ha commentato Giuseppe Di Mauro, Fleet Sales Director di Stellantis.
L’atteggiamento degli intervistati nei confronti dell’auto elettrica (leggi i dati), invece, è più attendista e razionale, anche se l’evoluzione negli ultimi due anni è stata rilevante, in particolare con un passaggio particolarmente evidente dall’utilizzo in pool all’assegnazione in fringe benefit. Di contro, la propensione dei driver verso i veicoli a zero emissioni risulta essere ancora bassa.
“L’evoluzione dell’auto elettrica è stata molto evidente: se 10 anni fa l’autonomia era di 150 km, oggi si arriva tranquillamente a 400 km, mentre per quanto riguarda la ricarica, anche se siamo indietro rispetto ad altre realtà europee, siamo arrivati a oltre 20.700 punti” ha affermato Paolo Matteucci, Electric Vehicle Business Unit Director di Nissan Italia, secondo cui il prossimo step deve essere quello della “semplificazione”, per consentire di abbattere le barriere di scetticismo ancora esistenti nei driver.
L’IMPORTANZA DELLA TELEMATICA
Di sicuro, la tecnologia e la telematica si confermano alleate indispensabili per l’elettrificazione delle flotte: lo dimostra il fatto che quasi la metà degli intervistati utilizza (con buona soddisfazione) dashboard o altri strumenti che elaborano i dati della scatola nera.
“E’ necessario avere sempre più dati per gestire la scelta: ovvero come passare all’e-mobility, capendo la tipologia di veicolo più adatta alle esigenze, e allo stesso tempo come monitorarla successivamente. Le piattaforme esterne consentono al Fleet Manager di avere accesso all’esperienza maturata su altre tipologie di flotte” ha sottolineato Roberto Bordin, Smart Mobility Product Owner di Targa Telematics.
SERVIZI E CONSULENZA
La partnership con i noleggiatori, allo stesso modo, è un aspetto decisivo: i player del Nlt hanno lavorato bene sui canoni (che difatti vengono percepiti da buona parte dei Fleet Manager in diminuzione), mentre, secondo gli intervistati della survey, occorre un ulteriore upgrade in termini di consulenza.
Secondo Andrea Compiani, chief commercial officer di UnipolRental, “le tipologie di veicoli che hanno riscontrato maggiori benefici in termine di flessione del canone sono: city-car, Suv, berline ma anche station wagon”. Per quanto riguarda il punto da implementare, la strategia è quella di alimentare il livello di servizio, rendendo disponibili, ha aggiunto Compiani, “installazioni di sistemi di ricarica compresi nel canone di noleggio, con consulenza sulle diverse tipologie possibili, e un’assicurazione gratuita a copertura dell’impianto elettrico”.
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IL NODO DELLE INFRASTRUTTURE
Le aziende si stanno organizzando per dotare le proprie sedi di punti di ricarica (3.775 sono in totale quelli installati dal campione dell’indagine), ma di sicuro l’infrastruttura è chiamata ad una crescita importante. Così come una sfida fondamentale per la filiera dell’e-mobility deve essere gioco forza l’ottimizzazione dei tempi di ricarica. I provider ne sono consapevoli, come testimoniato da Sergio Torre, Direttore Mobilità Sostenibile di Duferco Energia.
“Occorre concentrarsi in particolare sull’esperienza dell’utente, integrando ricariche in azienda, a casa e pubbliche, e condensando tutti i servizi in un unico gestore. Il percorso, comunque, è avviato” ha spiegato Torre, riferendosi allo sviluppo degli ultimi cinque anni.
MICROMOBILITÀ AGLI ALBORI
Infine un trend agli albori nelle flotte aziendali è quello della micromobilità elettrica. Per ora, 9 aziende sulle 102 intervistate hanno già adottato soluzioni come bike, e-bike, monopattini e scooter elettrici, mentre altri 14 Fleet Manager hanno dichiarato l’intenzione di “sposare” questi mezzi in futuro.
“I dati sono da leggere in chiave positiva. La pandemia ha accelerato la necessità di cambiamento del modo di spostarsi in azienda e, al tempo stesso, si è rafforzata la figura del Mobility Manager. La micromobilità è diventata centrale, quello che frena è il fatto che non esistono ancora soluzioni plug&play” ha commentato Marco Pavarini, Direttore Generale di Extragiro.
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LA VOCE DELLE AZIENDE
In conclusione, la tendenza verso l’elettrificazione delle aziende è evidente, come hanno testimoniato a chiare lettere, con la loro esperienza, Riccardo Vitelli, Responsabile Fleet Management di Poste Italiane e Società di Gruppo, la più grande flotta italiana che ha avviato una consistente evoluzione sostenibile del proprio parco auto, e Federico Di Paola, Fleet & Mobility Manager di Engineering Ingegneria Informatica, azienda che proprio con i veicoli elettrificati promuoverà una smaterializzazione della flotta in pool, per venire incontro alle nuove esigenze dei dipendenti.
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