Barometro Invers: i cinque trend del car sharing free floating in Europa
La Germania è il paese più "condiviso" d'Europa. Ma dopo la Polonia c'è subito l'Italia. Grazie soprattutto alle auto in sharing a flusso libero
In questo articolo
Sono cinque i trend individuati dal Barometro della Mobilità di Invers – azienda multinazionale specializzata in tecnologie per la mobilità condivisa – per il car sharing free floating, ossia a flusso libero, quello più gettonato anche in Italia.
Il Barometro ha preso in esame i dati pubblici di oltre 90 operatori di car sharing in 29 Paesi: “È stato solo con la diffusione degli smartphone che il car sharing free-floating ha guadagnato slancio come modello di business e si è poi affermato in molti Paesi europei a velocità diverse” spiega il ricercatore di mercato senior Enrico Howe. Che prosegue: “Nel 2008 Daimler ha lanciato Car2Go, il primo servizio importante in Germania, seguito nel 2011 da DriveNow di BMW, un altro pioniere. A Milano il primo servizio è partito nel 2013 e in Polonia solo nel 2016“.
Leggi Anche: Qual è il car sharing più conveniente?
Top 5 mercati
Proprio la Germani, seguita dalla Polonia – ebbene sì, dalla Polonia – e dall’Italia sono i tre paesi più attivi per il car sharing free floating in Europa. La Germania conta ben 18.500 veicoli in car sharing free floating in oltre 30 città, ovvero più di un terzo dell’intera flotta europea. Una sorta di sperimentazione per i Costruttori tedeschi secondo Gunnar Nehrke, direttore generale della federazione tedesca del CarSharing ed autore di uno studio annuale sul car sharing in Germania. Seguono, appunto, Polonia con circa 5.500 auto e l’Italia con 5.400 veicoli, ciascuna delle quali rappresenta circa il 10% della flotta free floating europea.
La Spagna è al quarto posto con circa 3.500-4.000 auto e la Francia è al quinto posto con circa 2.300 veicoli. Altre grandi flotte in libera circolazione si trovano in Austria, Belgio, Ungheria, Paesi Bassi e Regno Unito. In Paesi come l’Irlanda, la Svizzera e la Norvegia, invece, non ci sono attualmente offerte di car sharing free floating.
Al via il consolidamento alla ricerca della redditività
Una volta un importante manager del settore ci ha detto che in tutto il mondo solo una società di car sharing riesce a chiudere i bilanci in positivo, a Singapore, perché nella Città-Stato asiatica tutto è deciso centralmente. Anche le tariffe del car sharing in una città dove è caro possedere e utilizzare un’auto. Ecco perché una delle grandi sfide del comparto è quello di raggiungere la redditività. Anche a colpi di acquisizioni. Alla fine del 2021, GreenMobility ha acquisito il provider olandese Fetch Mobility. Nel 2022 Stellantis ha integrato Share Now nel proprio marchio Free2move. Nel novembre 2022, Miles ha rilevato la flotta di WeShare da Volkswagen ed è ora il più grande fornitore di car sharing in Germania.
Più modelli di business
Un altro trend del settore è la combinazione di diversi modelli di business: ad esempio Miles offre anche abbonamenti auto, mentre Share Now a Münster ha aggiunto alla sua offerta free floating anche quella station based. In Germania, alcuni fornitori di car sharing a stazione fissa sono andati nella direzione opposta, integrando il free floating. Tra questi, ad esempio, Cambio, stadtmobil, teilAuto e book-n-drive. Un esempio di espansione del servizio multimodale è Bolt.Drive che, dal ridesharing al kick scooter sharing, nel 2021 ha lanciato il car sharing. Sixt Share, invece, sfrutta le sinergie con la classica attività di noleggio per la sua offerta di car sharing. Il tutto integrando sempre di più le nuove tecnologie.
Avanzano i modelli elettrici ed elettrificati
In Italia il car sharing elettrico – o elettrificato – avanza spedito. Con o le Xev di Enjoy, le Spring di Zity o le e500 di eGo! Drivalia, a cui si aggiungono le full hybrid di Kinto Share. “La quota è tornata a superare il 25% nel 2021. Inoltre, il numero di microvetture nelle flotte è aumentato in modo significativo” ricorda Luca Refrigeri, analista di dati dell’Osservatorio Nazionale della sharing mobility. In Germania sono oltre il 20% le auto elettriche nella flotta totale di car sharing. E, come visto in Italia, molti operatori hanno in flotta esclusivamente veicoli elettrici, come GreenMobility in Danimarca, Belgio, Paesi Bassi e Finlandia, Aimo Share in Svezia, Voltio in Spagna, e-Go! Drivalia in Italia o Eloop in Austria. Nella città anseatica di Amburgo, le società di car sharing Miles, ShareNow, Sixt e WeShare hanno concordato di aumentare la quota di veicoli elettrici nelle loro flotte ad almeno l’80% entro la fine dell’anno 2023/24.
Leggi Anche: Drivalia, dal rebranding ai nuovi servizi, l’intervista al Ceo Manfreddi.
Viva l’Italia, patria del free floating
Parlando di Italia, il Barometro evidenzia come il mercato del car sharing free floating in Italia ha tardato a riprendersi dopo il crollo del Covid, anche se finalmente ora è in ripresa. Interessante il rapporto tra free floating e station based: in Germania è circa 50 e50; in Francia lo station based è cinque volte più importante del free floating mentre in Italia il free floating è be più importante dello station based, con 5.400 veicoli a flusso libero e 1.250 basati su stazioni.
Leggi Anche: Una carta, tanta mobilità. Free Now lancia la Mobility Benefits Card.
Chi è Invers
Invers rende possibile la condivisione automatizzata dei veicoli, sviluppando servizi di mobilità in sharing. L’azienda agisce come partner indipendente e affidabile per gli operatori di servizi come il car sharing, abbonamenti auto, condivisione del ciclomotore, il ride pooling e il noleggio auto, con l’obiettivo di rendere l’uso di veicoli condivisi comodo e conveniente. Tra i clienti figurano Share Now, Miles, Getaround, Cooltra, imove, Flinkster. L’azienda è stata fondata nel 1993 e ha sedi a Siegen, Colonia e Vancouver.
***
CONTINUA A LEGGERE SU FLEETMAGAZINE.COM
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News.
Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.