Nel 2028 le batterie costeranno un terzo, ma le auto no
Entro il 2028 il prezzo delle batterie scenderà di quasi un terzo, ma le pagheremo mai come le auto termiche?
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Uno studio congiunto della società di consulenza Berylls Strategy Advisors e dell’istituto di ricerca tedesco Fraunhofer ha evidenziato che nei prossimi anni (più precisamente entro il 2028), il prezzo delle batterie scenderà di quasi un terzo. L’ipotesi si basa su una stima dei progressi tecnologici futuri, che dovrebbero riuscire a rendere più economica la produzione.
I costi di produzione delle auto elettriche saranno quindi uguali a quelli delle auto termiche, ma non lo sarà il prezzo finale al compratore.
LO STUDIO: NEL 2028 GIÙ IL PREZZO DELLE BATTERIE
Lo studio ha calcolato la spesa per kWh degli accumulatori, che infatti dovrebbe scendere dagli attuali 123 a 84 euro. Le più economiche saranno le batterie al litio-ferro-fosfato, la cui produzione è quindi è destinata ad aumentare, poi quelle al nichel, manganese e cobalto.
Se la situazione geopolitica dovesse migliorare, il risparmio per i produttori potrebbe raggiungere il 4%. Lo sviluppo delle celle potrebbe far risparmiare fino al 15% del costo, più un potenziale 13% di ottimizzazione dei processi produttivi.
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LE AUTO COSTERANNO MENO? NO
La batteria vale almeno un terzo sul prezzo del veicolo, quindi dovrebbe diminuire anche il costo di quest’ultimo. Ma non sarà così. I risparmi dei costruttori infatti non si ripercuoteranno sul mercato, perché i risparmi, oltre ad aumentare i margini, verranno più probabilmente reinvestiti in tecnologie, allestimenti e “messa in regola” delle batterie.
IL PASSAPORTO DELLA BATTERIA
Per messa in regola delle batterie intendiamo il “passaporto” che la Commissione Europea potrebbe richiedere ai produttori con l’obiettivo di creare una filiera più sostenibile e tacciabile grazie agli indici ESG, Environmental Social Governance.
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