Blocco delle diesel Euro 4, prorogato a data da destinarsi
Non è ancora stata scelta una data, per ora si sa solo che il blocco delle Euro 4 (previsto per l'11 gennaio 2022) è stato prorogato. Le Regioni coinvolte sono Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, ma Legambiente non è d'accordo.
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Sarebbe dovuto scattare l’11 gennaio 2022 il blocco delle auto diesel Euro 4. Ma, anche a causa della proroga dello stato d’emergenza per Covid-19, la data è stata posticipata (e non ancora fissata).
La deroga era stata chiesta dalle quattro Regioni coinvolte, ossia Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
LA DEROGA PER COVID-19
Complice anche la proroga dello stato d’emergenza causato da Covid-19, ma soprattutto per la crisi derivante dalla pandemia di coronavirus, il governo ha ritenuto che spostare la scadenza fosse lecito. Nonostante gli incentivi la crisi sta infatti mettendo un freno al rinnovamento del parco circolante.
Tra i motivi che hanno spinto per a posticipare il blocco degli Euro 4 anche la necessità di contenere gli affollamenti sui mezzi pubblici.
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LE REGIONI COINVOLTE
A Torino (compreso l’hinterland) il blocco agli Euro 4 avrebbe coinvolto oltre 20.000 abitanti, in Lombardia il divieto sarebbe entrato in vigore nei Comuni lombardi della Fascia 1 e nei cinque Comuni di Fascia 2 con popolazione superiore ai 30.000 abitanti.
In Veneto ed Emilia-Romagna (doveva scattare anche lo stop alle auto a benzina fino a euro 2) era previsto in 31 Comuni del PAIR 2020 (quelli con più di 30.000 abitanti) e a Bologna, Fiorano Modenese, Maranello e Rubiera.
“Una proroga di buon senso la cui richiesta era arrivata non solo dal mondo produttivo ma anche da quello privato, anche alla luce della riapertura delle scuole e quindi con la possibilità di circolare ed evitare situazioni di possibili contagi.
Naturalmente sarà una misura temporanea. Da parte nostra non diminuisce l’impegno per combattere lo smog“. Così hanno commentato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati.
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MA L’AMBIENTE?
Sul tema è anche intervenuto Stefano Ciafani, presidente di Legambiente. “Le regioni chiedono un ulteriore posticipo dell’entrata in vigore della misura con la scusa delle misure di sicurezza adottate per limitare il contagio. Una scusa poco fondata, perché la pandemia da Covid non è una buona ragione per allentare la guardia sull’inquinamento.
Entrambi sono da considerarsi, purtroppo, una causa importante di comorbilità, che ha portato al decesso prematuro decine di migliaia di persone nel corso del 2020.
La pandemia è una ragione di più per stoppare subito i diesel Euro 4 e veicoli più inquinanti, in tutte le città inquinate d’Italia. Seguirà poi lo stop agli Euro 5, previsto nel 2025. Ogni nuovo rinvio è immotivato e inaccettabile”, ha chiarito Ciafani.
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