Bollo auto e Documento Unico: il punto con Agenzia Italia
Le nuove normative sul bollo auto e sul Documento Unico hanno creato difficoltà al mondo del noleggio a lungo termine. Ecco le complessità e le possibili soluzioni, analizzate con l’aiuto di Agenzia Italia.
In questo articolo
Due vere e proprie rivoluzioni, che hanno visto la luce contemporaneamente all’avvento della pandemia: la nuova normativa sul bollo auto Nlt e quella sul Documento Unico sono state introdotte nei difficili mesi del Covid. Due provvedimenti che coinvolgono in maniera importante il mondo del noleggio, generando un cambiamento radicale delle procedure vigenti in precedenza e, al tempo stesso, complessità e dubbi.
Proprio in questo periodo, è stato fondamentale il ruolo di consulenza tecnica avuto su questi temi da Agenzia Italia, società specializzata nei servizi di Business Process Outsourcing nata nel 1986 e, quindi, da oltre tre decenni al fianco delle società di leasing auto poi, periodo più recente, punto di riferimento per le società di noleggio auto. Ne abbiamo parlato con il direttore commerciale dell’azienda, Alessio Casonato.
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BOLLO AUTO E DOCUMENTO UNICO: COSA É CAMBIATO
Facciamo prima un breve riassunto su quello che è cambiato per quanto riguarda bollo auto e Documento Unico.
Sul bollo, il cambiamento è ormai risaputo: l’ultima normativa fiscale, infatti, ha spostato l’obbligo del pagamento del bollo delle auto in Nlt in capo al cliente utilizzatore del veicolo, azienda o privato, stabilendo che la tassa deve essere versata in base alla tariffa della sua Regione di residenza. Una novità che ha complicato e non poco la vita ai noleggiatori, che in precedenza non avevano mai avuto difficoltà a pagare la tassa sui veicoli che gestivano e lo facevano univocamente nella Regione della loro sede. In questo contesto, la quasi totalità delle associate Aniasa ha concordato con i clienti di continuare a provvedere ai pagamenti da essi dovuti in nome e per conto loro in modalità massiva, come stabilito dalla nuova legge. Ma non senza punti oscuri o difficoltà.
Con la definizione Documento Unico, invece, si intende l’unico attestato che andrà a sostituire a partire dal 30 settembre il libretto di circolazione (emesso dalla Motorizzazione) e il certificato di proprietà (emesso dall’ACI). Una riforma che ha avuto una genesi tortuosa: sarebbe dovuta entrare in vigore nel 2018, poi nel 2019, ed infine è entrata in vigore, solo ufficialmente, nel 2020. Anno in cui difficoltà tecniche, rese più complesse dai problemi conseguenti al Coronavirus, ne hanno rallentato le varie fasi di attuazione. Tant’è che la completa operatività è stata via via rinviata fino al 30 settembre 2021 proprio con il recente DL Trasporti. Merito degli sforzi compiuti delle associazioni dell’automotive, che hanno chiesto di disporre di più tempo. Infatti, seppure in fase di progressivo consolidamento e nonostante l’impegno delle Amministrazioni (Motorizzazione e ACI/PRA) e degli Sportelli Telematici dell’Automobilista, il sistema necessita ancora di implementazioni informatiche e test di tenuta. Quindi il DUC è ufficiale, ma non è ancora pienamente operativo per le immatricolazioni giornaliere massive, ad esempio per il fine mese, quindi il sistema deve essere meglio sperimentato.
“Queste rivoluzioni hanno richiesto importanti implementazioni informatiche all’interno delle società di noleggio e di servizi ingaggiate per le pratiche, in un periodo complicato come quello che abbiamo appena vissuto. A questo aspetto si aggiungono l’incertezza e i vari affinamenti giuridici subentrati nel tempo – spiega Casonato – Di sicuro, la complessità è aumentata”.
COMPLESSITÀ E DUBBI: L’ANALISI DI AGENZIA ITALIA
Bollo
La parola d’ordine richiesta da Agenzia Italia e da Aniasa è: semplificazione. Un primo aspetto riguarda proprio il pagamento del bollo auto: effettuandolo in modalità massiva, infatti, aumenta la probabilità di incorrere in errori e quindi l’esigenza di poter richiedere il rimborso delle somme versate in eccesso. Ad amplificare la problematica è stato anche il divieto di compensazione interregionale in vigore dal primo gennaio 2019. In quest’ottica il processo andrebbe semplificato a 360 gradi.
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Un secondo aspetto riguarda il termine di pagamento del primo bollo, che andrebbe regolamentato con il pagamento il mese successivo rispetto all’immatricolazione. “Riteniamo utile una disposizione di questo tipo da parte di tutte le Regioni, in analogia a quanto già previsto nelle sole Regioni Lombardia e Piemonte, Trento e Bolzano. Disporre di un maggiore tempo tecnico per poter abbinare un utilizzatore al veicolo in conformità alla nuova normativa diventa oggi di fondamentale importanza”.
“Ci sono poi altre difficoltà create dalle diverse circolari delle varie Regioni, che hanno introdotto distorsioni interpretative della norma sul bollo” prosegue Casonato. Qualche esempio concreto: nel Lazio per gli autoveicoli nuovi con alimentazione ibrida benzina-elettrica, a partire dall’1 gennaio scorso, l’esenzione dal bollo è riconosciuta solo in caso di “veicolo nuovo immatricolato nel Lazio con soggetto passivo d’imposta nel Lazio”. Dove con questa espressione si intende: “veicolo di proprietà di soggetto residente al PRA in Regione Lazio”. Una limitazione che, pertanto, penalizza tutti i locatari residenti nel Lazio che acquistano un veicolo ad uso noleggio da società con sede fuori dal Lazio. Un analogo provvedimento ha visto la luce in Sicilia.
Altre difficoltà sono sorte per i veicoli in uso ai Ministeri ed ai corpi di Polizia e sicurezza, tematica che va regolamentata in assenza di adeguate previsioni normative.
Documento Unico
Varie criticità coinvolgono anche il Documento Unico. La transizione al DUC è un cambiamento di forte portata per il comparto dell’auto. Il periodo di sperimentazione, però, è stato troppo breve e occorre una fase transitoria più lunga con un dialogo costante con le associazioni di categoria, per evitare rischi di stop che porterebbero a maggiori costi, l’esatto contrario delle intenzioni legislative.
Il dato di fatto sono le difficoltà tecniche nel far dialogare on-line i sistemi gestionali con le Agenzie 264 e la P.A., in ragione della complessità dei nuovi procedimenti amministrativi.
CHI É AGENZIA ITALIA
Analizzare le criticità per individuare possibili soluzioni di miglioramento e rendere gestibile l’innovazione. E’ questa la mission di Agenzia Italia, società specializzata nei servizi di Business Process Outsourcing che svolge il ruolo di consulenza tecnica per Aniasa.
Attualmente conta su 300 dipendenti, oltre 33 milioni di fatturato annuo e 280 milioni di anticipazioni gestite in nome e per conto dei clienti.
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