Bollo auto e noleggio a lungo termine: l’assurdità della nuova normativa
La nuova normativa del bollo auto sui veicoli a noleggio prevede che la tassa debba essere versata dall'utilizzatore alla sua Regione di residenza. In questi mesi, Aniasa ha cercato di far sentire in ogni luogo la propria voce sull'assurdità di questo provvedimento.
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Bollo auto e noleggio a lungo termine, le cose quest’anno sono cambiate. In peggio, purtroppo. Il 2020 ha portato alcune novità riguardanti la principale tassa automobilistica. E la prima ha coinvolto proprio le vetture in Nlt.
Premettendo che uno dei vantaggi del noleggio a lungo termine riconosciuti all’unanimità è il bollo auto incluso del canone, con il pagamento a carico della società di renting, dal primo gennaio scorso il quadro è cambiato: l’ultimo Decreto Fiscale ha spostato l’obbligo in capo al cliente utilizzatore, azienda o privato, stabilendo che la tassa deve essere versata alla sua Regione di residenza.
Un appesantimento amministrativo e gestionale non da poco, destinato a creare un effetto boomerang per le stesse casse dell’Erario. Un cambiamento su cui sussistono tuttora pericoli di contenzioso, tant’è che deve ancora essere emanato il decreto attuativo. Un problema che peraltro, con l’emergenza Covid, è stato di fatto accantonato, nonostante le numerose denunce di Aniasa.
Vero è che molte regioni, causa Covid, hanno sospeso il pagamento della tassa (vedi la situazione in Lombardia) e che per legge il pagamento del bollo sui veicoli a noleggio a lungo termine è sospeso a livello nazionale fino al 30 luglio, ma si tratta ovviamente solo di una condizione temporanea. Sarebbe opportuno, come rimarcato in questi mesi dall’associazione, sospendere il provvedimento fino a fine anno e, intanto, promuovere un confronto per trovare un meccanismo più semplice.
BOLLO AUTO E NOLEGGIO A LUNGO TERMINE: COSA È CAMBIATO
Da sempre, come sappiamo, il bollo sulle auto a noleggio viene corrisposto dall’impresa di renting alla Regione nella quale si trova la sua sede. Da quest’anno, invece, un emendamento approvato con il Decreto Fiscale (senza dibattito in Parlamento né confronto con la filiera), per i contratti di durata superiore a 12 mesi sposta l’adempimento. Il bollo auto, infatti, d’ora in poi dovrà essere pagato dal cliente alla sua Regione di residenza.
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Un provvedimento che coinvolge oltre un milione di veicoli noleggiati a quasi 150mila clienti (80.000 aziende, 2.900 PA e 60.000 privati) residenti in 20 Regioni, ognuna delle quali con specifica regolamentazione in merito. Una complicazione che coinvolge le stesse società di noleggio e le aziende clienti, comprese le numerosissime amministrazioni pubbliche, che utilizzano, attraverso le Convenzioni Consip, i servizi del Nlt.
LA PROPOSTA DI ANIASA
Abbiamo fatto il punto con Giuseppe Benincasa, direttore generale di Aniasa, sulla questione del bollo auto, un esempio di lampante tra i provvedimenti assurdi che questo Governo continua ad adottare nei confronti del settore automotive. “Si parla di semplificazione, quando la nuova normativa sul bollo è tutt’altro che una semplificazione, e di guerra all’evasione, quando questo provvedimento non fa altro che spingere verso l’evasione” esordisce Benincasa.
“L’aspetto paradossale è che, in un momento come questo, sia un settore come il nostro a dire ‘voglio pagare’ per evitare disagi e la già citata evasione fiscale” aggiunge il direttore generale di Aniasa. L’associazione, in questi mesi, ha cercato di far sentire in ogni luogo la propria voce sul tema. “Attualmente c’è un Tavolo Tecnico aperto sulla questione, fermo a causa dell’emergenza di questi mesi. La nostra proposta rimane quella che abbiamo avanzato per la prima volta nell’ormai lontano 2011 e che parte dal presupposto che le auto a noleggio non circolano nella Regione dove sono immatricolate, ma in tutta Italia. Da anni, proponiamo che sia la società di noleggio a pagare il bollo su un conto corrente nazionale e che poi siano le Regioni interessate a dividersi il gettito in base a parametri che loro stesse possono concordare”.
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LA DENUNCIA
Già prima dell’emergenza Coronavirus, Aniasa aveva inviato una lettera ai Ministeri dei Trasporti e dell’Economia per denunciare la situazione che si stava andando a creare. L’associazione ha evidenziato in quella sede l’impossibilità di effettuare in via informatica i pagamenti e che occorre “seguire una procedura totalmente avversa alla digital economy: ovvero, recarsi fisicamente presso gli uffici preposti, presentando carta di circolazione e copia del contratto per ogni singola targa”.
La norma, strutturata in questo modo, presenta il rischio concreto parecchi effetti negativi. Secondo Aniasa:
- fa nascere un forte contenzioso tributario a livello locale e nazionale (finora inesistente), dovuto al mancato o al non corretto pagamento del bollo auto;
- crea problemi di gestione e di bilancio per 3.200 Pubbliche Amministrazioni che utilizzano il noleggio lungo termine;
- annulla il ruolo di correttezza fiscale del settore del noleggio per puntualità e completezza nei pagamenti, con un prevedibile sensibile incremento dei ritardi, dell’evasione e dei costi per il recupero delle somme non pagate;
- genera minor gettito di IVA in considerazione del fatto, che con la precedente normativa, il pagamento del bollo era conteggiato nella formulazione del canone di noleggio;
- grava le società di noleggio di nuovi oneri operativi;
- complica le attività inerenti il pagamento del superbollo.