Come e quando ripartirà il Business Travel?
La pandemia ha avuto ingenti impatti su tutto il settore dei viaggi e, soprattutto, sul Business Travel. Ecco un quadro della situazione attuale e le previsioni per la ripartenza.
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La pandemia di Coronavirus nell’ultimo anno si è abbattuta come un tornado su diversi settori dell’economia. Particolarmente colpito, in particolare, è stato il Business Travel. Dopo la prima fase dell’emergenza e l’estate che sembrava aver allontanato la paura del contagio, facendo presagire una ripartenza nell’ultima parte del 2020, sono arrivate la seconda e la terza ondata e, quindi, le nuove restrizioni a segnare una nuova battuta d’arresto.
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Adesso, però, la campagna vaccinale sta ridando una prospettiva più rosea al Business Travel. Come e quando si ripartirà? Ne abbiamo parlato con Paolo Tedesco, presidente di AITMM (Associazione italiana Travel Mobility Manager) e con Federica Barlera, titolare di Jojoba Tour, agenzia con un forte e radicato know-how nei viaggi Business.
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BUSINESS TRAVEL: GLI IMPATTI DEL COVID
Il Covid-19 ha avuto ripercussioni su tutto il settore del Business Travel (“i dati IATA – International Air Transport Association – parlano anche di un -70%”) e sul mondo corporate, che ha dovuto sospendere molti dei viaggi di lavoro. Parte da qui la disamina di Paolo Tedesco. “Gli effetti non riguardano solo la riduzione delle trasferte/viaggi, ma anche le perdite economiche dovute a cali di fatturato. Alcuni studi di mercato parlano di percentuali superiori al 20%, che si sommano agli effetti negativi sulla motivazione del personale e sulla produttività”.
In questo contesto, aggiunge Tedesco, “il Travel Mobility Manager ha comunque, nella maggioranza dei casi, continuato ad operare per la gestione delle emergenze, e soprattutto per le modifiche contrattuali e i nuovi standard sanitari e sicurezza determinati dalle revisioni delle Travel Policy. Inoltre, si è preparato, analizzando i diversi aspetti degli effetti sul traffico Business e valutando introduzioni di nuove soluzioni tecnologiche per la razionalizzazione degli aspetti operativi e gestionali. Insomma, il Corporate Business Travel Manager ha compiuto un’ulteriore evoluzione, trovando in AITMM un punto di riferimento fondamentale per governare il periodo emergenziale e, in generale, questo cambiamento”.
Nei mesi scorsi l’associazione ha redatto, con la community di Travel for Business, le linee guida per la gestione della fase 1 Covid-19 e, successivamente, per ripartire in totale sicurezza con la Fase 2.
IL PUNTO CON JOJOBA
Gli effetti della pandemia sono stati riscontrati in maniera diretta dalle agenzie di viaggi. Come spiega Federica Barlera di Jojoba Tour, “nella primavera 2020 la tendenza iniziale è stata quella di spostare viaggi di lavoro, mentre poi dall’estate è partita la richiesta dei rimborsi, cui le aziende del settore hanno risposto con grande flessibilità. Di certo, il Business Travel ha avuto un’importante contrazione: in media, siamo all’incirca a un 10% rispetto alla mole di lavoro pre-Covid, a causa del blocco dei viaggi nei Paesi esteri e delle restrizioni nella movimentazione tra le regioni italiane”.
I viaggi di lavoro effettuati in questo periodo sono determinati soprattutto “dal carattere di urgenza o dallo spostamento dei tecnici”.
QUALI SONO I CAMBIAMENTI IN ATTO NEL BUSINESS TRAVEL?
Aldilà del Covid, il Business Travel si conferma un settore in piena evoluzione. La tendenza sarà sempre più quella della sostenibilità, come testimoniano i dati di una ricerca realizzata da Travel for business, “Business Travel: modelli per la sostenibilità ambientale e sociale”, cui ha partecipato anche AITMM con i suoi associati, condotta su un campione di variegato di figure aziendali – Travel Manager, dipendenti della Direzione Generale, personale delle risorse umane, viaggiatori -.
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Tedesco spiega che l’orientamento verso le soluzioni sostenibili degli intervistati è buono. “Alla domanda sulla disponibilità a cambiare le abitudini di viaggio, se venisse proposta loro una soluzione più sostenibile o green, il l 75% (3 su 4) risponde di sì. Il 47,4% ha manifestato l’intenzione di attivarsi con politiche di Travel Policy Green nel corso del 2021”.
“Questa evoluzione del Business Travel in direzione green avrà di riflesso un impatto anche sull’organizzazione aziendale e, di conseguenza, sul ruolo sempre più centrale e trasversale dei Travel Mobility Manager. Infatti, come AITMM sostiene da tempo, è indispensabile che ci sia una stretta collaborazione tra Travel Manager e Mobility Manager, ovviamente quando queste figure non coincidono, per gestire in sinergia la mobilità in maniera globale e integrata”.
LE PROSPETTIVE DEL BUSINESS TRAVEL
Quando e come ripartirà il Business Travel? “Nella seconda parte dell’anno, sicuramente, ci sarà una ripresa dei viaggi d’affari. Dovremmo solo valutare bene le nuove condizioni di mercato e ridefinire gli aspetti delle Travel Policy e del Travel Procurement per consentire alle nostre aziende la ripartenza del business con un buon equilibrio tra prezzo, sicurezza e sostenibilità” conclude Tedesco.
Anche Federica Barlera esprime una visione incoraggiante. “Dipenderà ovviamente dall’evolversi situazione sanitaria nei prossimi mesi, ma sicuramente c’è da parte delle aziende la voglia di ripartire, di rivedersi di persona, di andare a trovare nuovamente i clienti. Ci sarà dunque una ripresa del Business Travel, anche se sarà lenta”.
E probabilmente, la concezione di Business Travel sarà diversa rispetto a quella pre-pandemia. La tendenza allo smart working (leggi il nostro approfondimento) “spingerà ad effettuare solo trasferte essenziali. Spostamenti di viaggio più calibrati, più mirati e determinati dalle necessità. Dall’altra parte, però, c’è, come detto, anche l’esigenza di organizzare nuovamente meeting in presenza”. Per tornare ad avere un confronto diretto e a quattr’occhi.