(Non) sono solo parole: in 30 anni le emissioni dell’Ue sono calate del 31%
Dal 1990, diversi fattori hanno contribuito alla riduzione delle emissioni dell'UE, in particolare la decarbonizzazione del settore energetico. Il sostanzioso calo delle emissioni è stato accompagnato da una crescita del Pil. Segno che obiettivi ambientali più alti sono percorribili.
In questo articolo
In 30 anni le emissioni dell’Europa sono calate del 31%, un risultato che supera le aspettative del Protocollo di Kyoto, il cui obiettivo era una riduzione del 20%.
Molto rimane ancora da fare, ma un po’ di ottimismo è d’obbligo: obiettivi ambiziosi possono essere raggiunti.
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EMISSIONI IN CALO IN EUROPA
Come riportano i dati dell’EU Climate Action Progress Report 2021, dal 1990 al 2020 le emissioni sono calate del 31%.
Sono dati in linea con quanto riportato anche da altri studi. Secondo i dati del report dell’European Environment Agency, considerando l’Europa a 27, L’Islanda e il Regno Unito, dal 1990 al 2019 (pre Covid, quindi) il totale delle emissioni GHG è diminuito del 28% rispetto al 1990 (GHG sta per Greenhouse Gases e indica tutti i gas responsabili dell’effetto serra).
Una decrescita avvenuta in maniera sostanzialmente indolore per l’economia: nello stesso lasso di tempo, nell’area il Pil è cresciuto del 64%.
Come si vede dal grafico elaborato dall’European Environment Agency, rispetto al 1990 sono state emesse nell’atmosfera meno 1.602 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. (La CO2 equivalente viene utilizzata per potere confrontare e sommare insieme i contributi di diversi gas serra, in particolare per stimare la carbon footprint associata ad un’attività umana).
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COME SI SONO RAGGIUNTI GLI OBIETTIVI
Diversi fattori hanno contribuito alla riduzione delle emissioni dell’UE, tra cui:
- forte aumento dell’uso di energie rinnovabili
- passaggio dal carbone al gas nella produzione di elettricità e calore
- miglioramenti nell’efficienza energetica
- cambiamenti strutturali nelle economie europee.
Quasi tutti i Paesi hanno abbassato le loro emissioni e contribuito alla performance Europea. In particolare, responsabili di almeno il 50% del taglio totale sono Germania e Regno Unito.
I SETTORI PIÙ VIRTUOSI
Le emissioni sono calate nella maggior parte dei settori, con l’eccezione dei trasporti, della refrigerazione e dell’aria condizionata.
A livello aggregato, la riduzione maggiore delle emissioni è più ampia nel settore manifatturiero, elettricità, riscaldamento, produzione di ferro e acciaio. Il contributo maggiore alla riduzione delle emissioni dal 1990 proviene proprio dalla decarbonizzazione del settore energetico.
TRASPORTI E CAR MAKER
Il settore dei trasporti non è stato particolarmente virtuoso, ma negli ultimi anni sta tenendo fede agli impegni vincolanti di riduzione delle emissioni.
Infatti, dal 2020 l’Europa prevede multe salatissime per tutti i gruppi automobilistici che sforano i limiti di emissioni imposte dalla Commissione. Nel 2020 il tetto massimo sulle emissioni tollerate è di 95 g/km, ma nei prossimi anni è destinato a scendere.
In particolare, sono due le scadenze definite dal regolamento Ue e ratificate dal Parlamento:
- riduzione della CO2 emessa dalle auto nuove del 15% nel 2025 (rispetto ai valori del 2021)
- riduzione della CO2 emessa dalle auto nuove del 37.5% nel 2030 (rispetto ai valori del 2021)
Obiettivi che realisticamente verranno raggiunti e forse superati, lasciando spazio a ulteriori riduzioni nei prossimi decenni.
https://youtu.be/ADD2iPkNxv8
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