In UK cambiano i piani ma non le multe per le case automobilistiche
Mentre posticipa il ban alle autoendotermiche, il governo del Regno Unito ha intensificato le multe per i produttori che non raggiungono il 22% di immatricolazioni EV nel 2024, creando grande confusione. E nel frattempo, dal 2025 in UE si abbasserà ulteriormente il limite delle emissioni consentite
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Ford e Toyota rischiano multe significative nel Regno Unito a causa del mancato raggiungimento di alcuni obiettivi per la vendita di veicoli elettrici.
Infatti, nonostante il governo britannico abbia deciso di posticipare il ban alle auto endotermiche dal 2030 al 2035, non ha altrettanto rinviato gli obiettivi di vendita, e le corrispettive multe e non vengono rispettate. E per questo, alcuni produttori, come appunto Ford e Toyota, potrebbero dover pagare alcune delle multe più pesanti nel Regno Unito nel 2024 a causa delle nuove regole che impongono quote minime di vendite di veicoli elettrici.
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LE NUOVE NORME
Dal 2024, in UK entra in vigore il mandato ZEV (Zero Emission Vehicle), per cui le vendite di veicoli BEV o Fuel Cell dovranno rappresentare, per ogni produttore, il 22% delle immatricolazioni nel primo anno, che salirà al 28% nel 2025, l’80% nel 2030 e il 100% nel 2035. Chi non raggiungerà questo obiettivo, dovrà pagare 15.000 sterline per ogni autovettura e 9.000 sterline per ogni furgone.
Le quote previste diventano sempre più ambiziose anno dopo anno, raggiungendo il 28% nel 2025, l’80% nel 2030 e il 100% nel 2035. Ciò significa che gli automaker dovranno compiere progressi significativi nelle vendite di veicoli elettrici per evitare multe sostanziose.
Dataforce ha fatto una stima su quanti soldi potrebbero sborsare le case automobilistiche: si parla di 2,4 miliardi di sterline, basate sulla quota del 18% di veicoli elettrici immatricolati in UK negli ultimi 12 mesi. I più penalizzati sono Mazda, con il 3% dei veicoli elettrici; Ford, che ha solo il 2% di quota, e Toyota, che raggiunge l’1%, e peggio di loro sono solo Suzuki e Land Rover, che non hanno quote di veicoli elettrici non avendo proprio BEV in gamma.
Anche Nissan, Fiat, Citroen, Skoda, Vauxhall, Peugeot e Mini andranno incontro a multe: i primi tre hanno una quota del 12%, Skoda del 12, e gli ultimi tre del 15%. Per quanto messi meglio, dovranno comunque lavorare molto di marketing per intensificare le vendite di veicoli elettrici.
Inoltre, differentemente dalle regole UE, ai marchi non è concesso aggregarsi con altre aziende che non facciano parte dello stesso gruppo, ma possono acquistare crediti da chi ha una percentuale più alta di vendite di BEV, prendere in prestito crediti per il futuro e convertire eventuali eccedenze nei loro obiettivi CAFE in crediti, che premiano in pratica le vendite di veicoli ibridi plug-in.
Secondo i dati di Dataforce, i marchi che non dovrebbero preoccuparsi dei nuovi obblighi ZEV includono MG, con il 41% delle vendite di veicoli elettrici nei 12 mesi fino alla fine di settembre, Cupra al 31%, Porsche al 29%, BMW al 25% e Mercedes al 22%. Per non parlare di produttori come Tesla e Polestar, che hanno solo veicoli elettrici in gamma.
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E IN UE?
Per quanto riguarda l’UE, il 2024 sarà l’ultimo anno del limite di emissioni limite a 95 g/km.
Dal 2025, infatti, il limite si abbasserà ulteriormente del 15%, con multa di 95 € per ogni veicolo venduto che ecceda il limite.
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