Carlex Design proietta la Jaguar XJ-C nel futuro!
Carlex Design reinterpreta la storica Jaguar XJ-C, versione coupé dell'ammiraglia britannica degli anni '70, rivitalizzandola in chiave moderna
In questo articolo
L’officina polacca, specializzata in restomod, reinterpreta una delle coupé più eleganti e “aristocratiche” al mondo, la Jaguar XJ-C, in un capolavoro che conserva quel fascino tipicamente “British” ma con un marcato tocco alla “Blade Runner”.
Restomod Jaguar XJ-C, aristocratico per nascita
Nel 1973, l’ammiraglia Jaguar XJ, lanciata appena 5 anni prima, viene sottoposta ad un restyling radicale che porta alla luce la “Series II”. Accanto alla berlina, la Casa britannica del giaguaro sviluppa anche la versione coupé che viene commercializzata dal 1975.
Questi due veicoli sono gli ultimi sviluppati sotto la guida di Sir William Lyons prima del suo ritiro a vita privata. Decisamente i due modelli meno comuni in circolazione usciti dalla fabbrica di Coventry, solo 10.426 esemplari prodotti in tre anni.
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Il progetto di Carlex Design
Quando si parla di restomod l’argomento è spesso nebuloso e privo di dettami scritti. Ognuno ha la sua idea, nessun manuale ma libera interpretazione, si può partire dalla semplice sostituzione di un faro con una lampadina al led o parlare di un completo restyling di una vettura in chiave moderna. Noi preferiamo di gran lunga sostenere il secondo approccio che si lega alla definizione stessa di restomod, inteso come restauro moderno, e che richiede un notevole talento dal punto di vista del design ed ingegneristico.
In Carlex Design non solo ritroviamo questa vision ma premiamo anche il coraggio nel raccogliere la sfida di modificare un’auto da collezione, una rarità, icona di eleganza e prestigio. Già dalle prime foto pubblicate sul suo Facebook questo progetto è riuscito a scaldarci il cuore.
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Curve morbide, paraurti sottili e passaruota allargati
Da un lato retrò e dall’altra futurista, la restomod di questa iconica Jag a due porte presenta una rivisitazione completa del frontale, con spigoli smussati e curve più dolci rispetto l’originale. I paraurti sono più assottigliati e la griglia frontale ha delle lamelle che hanno sostituito il classico design a nido d’ape.
Le cromature sono state drasticamente ridotte. I fari mantengono la forma originale ma sono sostituiti da un sistema più moderno a LED. Le ruote sono più grandi ispirate al design dei cerchi della Jaguar XJ Coupé base ma in chiave decisamente moderna e implicano dei passaruota allargati e robusti, che donano un assetto molto più in linea con il terreno e sono sovrastati da una modanatura cromata che corre su tutta la lunghezza della vettura.
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Per finire una vernice ispirata al British Racing Green ma in una tonalità unica che si abbina perfettamente allo stile e all’aspetto unici dell’auto.
Il posteriore e gli interni?
Il retrotreno è caratterizzato anch’esso da paraurti sottili in tinta con la carrozzeria, luci posteriori oscurate e un fregio cromato che campeggia sull’ampio cofano del bagagliaio. Il design dell’interno salva la maggior parte delle caratteristiche classiche ma le rielabora in chiave moderna con un quadro strumenti digitale, insieme al sistema di controllo del clima.
La pelle degli interni è “invecchiata a mano”, in modo da ottenere un look vissuto e retrò. Altre modifiche all’interno rispetto all’originale includono i sedili, i pannelli delle porte e la console centrale, l’area del bagagliaio e una roll bar posteriore forse un po’ troppo esuberante e invadente.
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Propulsore? Un V8 da 400 cavalli!
Abbandonati i motori a sei cilindri e il V12 dei modelli originali, un otto cilindri a V da 400 cavalli di origine non specificata e con una potenza maggiorata rispetto all’originale da 258 CV.
Una Jaguar eccezionale e decisamente unica nel suo genere che forse non avrà il plauso e farà storcere il naso dei puristi della casa di Coventry ma che tutti aspettiamo di vedere dal vivo e vorremmo parcheggiata nel nostro garage.
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