L’algoritmo può abbassare i prezzi dei carburanti

Un sistema di prezzi "open data" consentirebbe agli automobilisti di fare scelte economicamente vantaggiose, risparmiando tempo e denaro: ecco cosa si sta studiando in Gran Bretagna.
Il Regno Unito sta studiando nuovi (e si spera più efficaci) mezzi per contrastare il caro carburante. L’idea è quella introduzione di un nuovo sistema digitale che impedisca ai rivenditori di carburante di addebitare prezzi eccessivi agli automobilisti: “semplicemente” mostrando i prezzi, in tempo reale, su sistemi di navigazione e App ad hoc.
Il principio è in quale modo simile all’iniziativa promossa dal governo Meloni di esporre i prezzi medi dei carburanti insieme al prezzo praticato dalla pompa. Il problema del sistema italiano però è duplice: in primis, il prezzo medio esposto è quello regionale – non nazionale – esponendo comunque i consumatori ad un certo grado di “gioco al rialzo”. Secondo, il prezzo medio è esposto e il consumatore è in grado di fare un confronto e determinare il sovrapprezzo che pagherebbe rifornendosi lì, ma questo non gli consente di scegliere necessariamente il miglior prezzo (non sa infatti quali sono i prezzi dei distributori nelle vicinanze).
In Uk quindi rispondono a questa necessita utilizzando i dati.
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Automobilista avvisato, portafoglio mezzo salvato
L’idea dei consumatori britannici è quindi quella di avere disponibili i prezzi del carburante su una piattaforma open data: i rivenditori saranno tenuti a fornire informazioni aggiornate sui prezzi e a renderle accessibili agli automobilisti in un formato di facile utilizzo, ad esempio mostrandolo sui navigatori satellitari o un’app dedicata per la ricerca di carburante esattamente come succede con gli orari di servizio.
Certo, se il prezzo del greggio aumenta (cosa che sta accadendo proprio in questi giorni a causa della decisione di Russia e Arabia Saudita di tagliare i barili disponibili) l’algoritmo non ci salverà dai prezzi stellari, ma comunque potrebbe avere un profondo impatto sul modo in cui gli autisti prendono decisioni informate in materia di rifornimento, consentendo loro di confrontare i prezzi e trovare l’opzione più economica e magari anche di pianificare il proprio viaggio di conseguenza.
Insomma, l’algoritmo sarebbe in grado di risolvere le questioni relative alla mancanza di trasparenza sui prezzi del carburante.
Per le flotte questo sarebbe un grande aiuto: la fluttuazione dei prezzi del carburante rappresenta una sfida importantissima quando si pianificano le spese e prezzi trasparenti consentiranno a proprietari e gestori di pianificare i costi operativi in modo più accurato.
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