Tra crisi delle risorse ed elettrificazione: le case auto al Fleet Motor Day 2022
Trasparenza con il cliente, continui investimenti, ma anche un inaspettato approccio all'economia circolare: sono queste le risposte delle case auto alle problematiche relative alla mancanza di prodotto e alla transizione energetica, che abbiamo affrontato insieme a loro al Fleet Motor Day 2022.
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Non solo test drive: al Fleet Motor Day 2022 insieme alle case auto abbiamo affrontato il problema della mancanza di componentistica e quello della transizione energetica, protagonisti insieme a loro all’evento.
Un’epoca complessa, per il settore, che sembra vedere una parziale ripresa dal lato dei semiconduttori, e una decisa svolta per quanto riguarda i motori elettrici.
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CRISI DELLE RISORSE: LA PAROLA CHIAVE È “TRASPARENZA”
Nessuno dei costruttori nega le difficoltà riscontrate dalla crisi dei semiconduttori che ha portato alla mancanza di prodotto, che non ha risparmiato nemmeno il mercato flotte.
Le case, però, parlano tutte ormai al passato: è stato il 2021 l’anno più complicato, con questo 2022 che ha mantenuto le problematiche ma ha in molti casi visto un miglioramento. Tuttavia, le aziende hanno cercato il più possibile di venire in contro alle esigenze dei loro clienti, sia continuando a puntare sui modelli più richiesti, sia anche con tutta la trasparenza possibile e trovando il minor numero di compromessi.
C’è anche chi, come Mercedes e Maserati, ammette di non essersi mai fermato. Da una parte la complessità della gamma, dall’altra l’esclusività dei prodotti, hanno permesso a questi due costruttori di poter comunque garantire prodotti con tempi di consegna accettabili o nella norma (“Nell’ordine dei tre mesi“, dichiara Marcel Evangelista, Fleet & Remarketing Responsible di Maserati Italia).
O, ancora, c’è chi sfrutta un innovativo modello di business. È il caso di Lynk & Co, il marchio cinese arrivato da meno di un anno in Italia con il SUV ibrido 01 che si basa sulla membership e che permette alle aziende di usufruire di soluzioni di mobilità adattabili a seconda delle loro necessità. “La piattaforma di condivisione integrata rende semplicissime la gestione e la condivisione delle auto fra i dipendenti, riducendo il numero di veicoli necessari e, di conseguenza, quello delle auto che giacciono inutilizzate nel parcheggio. Una soluzione vantaggiosa per l’azienda e anche per l’ambiente.” dichiara Alain Visser, CEO di Lynk & Co (qui la nostra intervista).
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C’È UNA RIPARTENZA?
Una domanda difficile, con risposte diverse. In generale, è difficile fare delle previsioni anche in ottica di una situazione geo-politica non favorevole.
La guerra russo-ucraina, per esempio, è arrivata all’improvviso, contribuendo a rallentare ulteriormente il processo di ripresa. Non è quindi semplice prevedere un “ritorno alla normalità”, ma la situazione è per le case in continuo miglioramento.
Anche grazie, va detto, all’economia circolare, approccio inedito e inaspettato di alcuni marchi. “Oggi fare le cose giuste significa fare le cose che abbiano un impatto positivo per la collettività, non solo per la propria azienda. Su questo mi riferisco principalmente a uno dei tre pilastri fondamentali della nostra strategia, l’economia circolare che punta a ridurre l’utilizzo di materie prime come le terre rare, verso un’efficienza data dal riutilizzo dei materiali” ha specificato Fabio Fiandanese, Corporate, Direct & Special Sales Manager di BMW Italia.
Una risposta interessante, che conferma scenari già in atto: insieme a BMW, anche Volvo e marchi più generalisti come Hyundai e Kia hanno sposato questo concetto, utile all’ambiente ma anche a un’efficienza di produzione.
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LA SFIDA DELL’ELETTRIFICAZIONE
Le sfide per i costruttori non finiscono qui, perché oggi più che mai c’è lo scoglio dell’elettrificazione. Proprio durante il workshop del Fleet Motor Day, l’8 Giugno 2022, l’Unione Europea ha mandato ulteriormente avanti il progetto del Fit For 55, che a partire dal 2035 vieterà produzione e vendita di auto che non siano elettriche o a idrogeno. Se anche il Consiglio darà la sua approvazione, la proposta diventerà definitivamente legge.
Meno di 15 anni per mandare in pensione le catene di montaggio tradizionali e preparare gli stabilimenti alla produzione sia di questo tipo di auto, sia delle batterie. In questo c’è chi arriva già pronto: il gruppo Koelliker dal 2021 importa 5 marchi cinesi, tutti nativi elettrici, che affiancano i già presenti Mitsubishi e SsangYong che al momento rimangono come proposta per clienti dalle esigenze più tradizionali. Volvo, invece, dalla fine del 2019 ha annunciato la sua conversione a marchio full electric, e dal 2020 introduce sul mercato solo modelli di questo tipo (XC40 e C40 Recharge).
Anche Nissan e Renault si dicono pronte: l’Alleanza è presente sul mercato elettrico da oltre 10 anni con proposte come Leaf e Zoe, e ora si arricchisce anche del nuovo SUV Coupé Ariya e del crossover Mégane E-Tech.
SUV e Crossover: saranno loro, i segmenti del momento, a guidare la transizione energetica con nuove sperimentazioni di design, e un concetto sempre più “human oriented”, che sfrutti le peculiarità di motori a batteria per garantire comfort e sostenibilità. E tanta sicurezza, anche per la guida autonoma che sarà la protagonista della seconda parte del decennio e, soprattutto, del prossimo.
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