Che fine ha fatto l’uomo che ha inventato la Tesla?
Peter Rawlinson è l’ingegnere cui si deve l’invenzione della Tesla Model S – nonostante il negazionismo di Musk. Oggi è ceo di Lucid Motors e con le sue berline a batterie prova a sfidare l’egemonia di Elon.
In questo articolo
Tesla Model S Chief Engineer si legge sul profilo Linkedin di Peter Rawlinson, l’uomo a cui, stando a quanto riportato sul suo curriculum, si deve lo sviluppo della Tesla Model S. Il primo modello Tesla, auto icona del costruttore EV più potente della Silicon Valley.
“Rawlinson non è mai stato chief engineer. È arrivato dopo che il prototipo della Model S era già stato realizzato, ha lasciato quando le cose si sono fatte difficili ed è stato responsabile esclusivamente del corpo esterno, non del powertrain, non della batteria, né di software, produzione o design” ha scritto Elon Musk su Twitter, il social dove muove i fil del destino dell’azienda di cui è fondatore.
CHI È PETER RAWLINSON
Nato in Uk e trasferitosi poi in California, Peter Rawlinson è uno degli ingegneri più quotati del mondo automotive. È stato Principal Engineer da Jaguar, Chief Engineer Lotus e Head of Vehicle Engineering da Corus Automotive.
Nel 2009 è entrato a far parte del team Tesla, dove ha assunto il ruolo di Vice President of Vehicle Engineering e Vehicle Engineering della Model S. Nell’azienda di Musk ci è rimasto tre anni – quelli degli sfavillanti, impervi, esordi – per poi passare nel 2013 alla Lucid Motors nelle vesti di Chief Tecnology Officer, oggi è anche Ceo della produttrice californiana di berline premium a batteria.
Revisionismo storico
Quando intervistato, Rawlinson afferma di aver sviluppato la propria competenza in fatto di veicoli elettrici durante la sua esperienza come Chief Engineer della Model S, da Tesla, nei primi anni ’10 del 2000. Anche senza essere interpellato a riguardo, Elon Musk nega. Eppure, è anche grazie al compagno inglese che l’imprenditore della Silicon Valley (in arrivo anche in Europa) ha raggiunto l’attuale successo.
Quello che Elon sta facendo si chiama “revisionismo storico” afferma Rawlinson. A cosa si deve questo scontro mediatico, perché Musk ha deciso di cancellare l’ingegnere inglese dai propri ricordi? Si diceva, ipotesi non ancora realizzata, che Rivian potesse essere la nuova Tesla. Rawlinson sembra intenzionato a far della Lucid Motors la prossima eroina della mobilità elettrica.
CHI È LUCID MOTORS
La Lucid Motors è un’azienda produttrice californiana fondata nel 2007. Allora si chiamava Atieva e produceva batterie e propulsori elettrici per altre case costruttrici, sfruttando l’esperienza di un team di ingegneri “rubati” ad alcune delle realtà più all’avanguardia nel settore EV come Tesla e Mazda.
L’attuale denominazione è arrivata nell’ottobre 2016, contestualmente all’annuncio di voler sviluppare il primo veicolo del marchio: una berlina premium al 100% elettrica – proprio quello, cioè, che fa Tesla. Grazie a generosi investitori (oltre 1 miliardo di dollari è arrivato dall’Arabia Saudita) Lucid prevede uno stabilimento da 700 milioni a Casa Grande, 2.000 lavorati entro il 2025 e una produzione iniziale di 20.000 auto all’anno, per arrivare a 130.000 unità.
Approfondisci: Lucid Motors è pronta a rivoluzionare la mobilità d’Occidente
La Lucid Air
Lo scorso 30 ottobre, la Lucid Air è infine arrivata, e le sue performance potrebbero aver infastidito Musk più di quanto potesse aspettarsi. Perché se il design è una questione soggettiva, il lusso degli interni non è merce rara e l’efficienza generale non supera quella delle Tesla o della Ioniq 5, la Air è la vettura elettrica con la ricarica più veloce del mondo.
Grazie a un’architettura a 900 volt, la Air supera il piccolo dei 300 kW durante le sessioni di ricarica, arrivando a un’autonomia di oltre 160 km in appena 5 minuti. In 20 minuti e rotti, supera i 500 km di autonomia. E se i lunghi tempi di ricarica sono uno dei maggiori ostacoli alla diffusione della mobilità elettrica, si capisce perché la Lucid Motors faccia paura ai competitor.
L’indagine in corso
Competitor che forse avranno gioito di fronte alla notizia dell’indagine finanziaria con al centro proprio Lucid Motors, a proposito della Special Purpose Acquisition Company, in joint venture con il consorzio Churcill Capital IV, che ha permesso al produttore di diventare pubblico.
Diretta conseguenza dell’indagine, ancora in corso, è un crollo delle azioni Lucid Motors di oltre il 14%. A Lucid, insomma, aspetta un periodo a dir poco turbolento, ma non è detto che Musk possa già tirare un respiro di sollievo.
FOLLOW US
Per rimanere sempre aggiornato seguici sul canale Telegram ufficiale e Google News. Iscriviti alla nostra Newsletter per non perderti le ultime novità di Fleet Magazine.