Prima edizione di Cmove: ecco come cambia la mobilità
A Cmove 2020, concessionari, Case auto, enti locali, trasporto pubblico, assicurazioni e Fleet manager hanno approfondito i temi più caldi della mobilità, con un focus anche sul settore delle flotte aziendali.
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La mobilità urbana sta cambiando. Per stare al passo con questa rivoluzione tecnologica, per nulla facile, esperti del settore discutono insieme sulle ultime novità in tema di mobilità connessa, autonoma, smart ed elettrica, di sostenibilità e rigenerazione urbana. È il caso di Cmove, evento ideato e organizzato da IKN Italy, il 19 febbraio a Milano.
La prima edizione di Cmove ha raggruppato dealer, Case auto, enti locali, trasporto pubblico e assicurazioni, responsabili flotte aziendali, startup e telematic service provider. Oltre 50 speaker, per un nuovo format che ha l’obiettivo di condividere strategie di omnicanalità e progetti di fidelizzazione per costruttori e concessionari, oltre a presentare case history e momenti di confronto diretto.
Approfondisci: la presentazione di Cmove 2020
GLI ARGOMENTI DI CMOVE
Cmove ha affrontato le tematiche più calde della mobilità, attraverso vari tavoli di discussione:
- InnoMobilità, con approfondimenti sui sistemi di mobilità connessa, sostenibile e condivisa;
- InnovAuto, in cui sono stati trattati i temi sul cross selling e la fidelizzazione, illustrando esempi di costruttori e concessionari;
- InnoFleet, con dibattiti su sostenibilità, TCO, costi di gestione e alimentazioni alternative; protagonisti, Fleet Manager e mobility manager.
IBRIDO ED ELETTRICO IN FLOTTA?
Cosa ne pensano i Fleet Manager del motore elettrico e delle nuove forme di mobilità sostenibile? “In una flotta aziendale, con alte percorrenze, la convenienza di un’auto ibrida non c’è – afferma Federica Berardi, Fleet Manager di Valentino Fashion Group -. Il diesel resta la scelta migliore, su chilometraggi di 40-50-60mila km l’anno. Si può parlare di ibrido sulle fasce più alte, con percorrenze limitate e un uso prevalentemente urbano”.
Occorre rieducare i driver, a tutti i livelli. “L’azienda deve mettere in atto delle politiche di divulgazione della tecnologia e dei vantaggi a lungo termine. L’incentivo ai driver, poi, potrebbe accelerare l’accettazione e l’uso più virtuoso dell’auto. Per quanto riguarda l’elettrico puro, invece, siamo lontani”, aggiunge la Fleet Manager di Valentino.
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PROGETTI GREEN
Un progetto di carpooling green in azienda? È l’idea di Valagro, specializzata in prodotti per l’agricoltura. “I pendolari, che percorrono più di 60 km per raggiungere il luogo di lavoro, potranno utilizzare un’auto elettrica, non assegnata ma a disposizione di un gruppo di dipendenti che viaggiano”, spiega Michela Di Giuseppe, Buying associate – Global services di Valagro.
“L’idea è quella di fornire 5-6 auto elettriche aziendali, con, eventualmente, un piccolo contributo da parte del dipendente. In questo modo, vogliamo intraprendere un percorso green e incidere sulle abitudini comportamentali dei driver”.