Chiamarsi come un’auto: guida ai cognomi automobilistici
Lo sapevate che esistono quasi 150 cognomi italiani che corrispondono a modelli d’auto? Io l’ho scoperto grazie a un libro dell’esperto di onomastica Enzo Caffarelli “Dimmi come ti chiami e ti dirò perché”.
L’origine dei nomi e dei cognomi è affascinante, in Italia i nomi di famiglia sono centinaia di migliaia. In certi casi può essere semplice fare ipotesi su come si sono formati (ad esempio il signor Rossi, dal colore dei capelli di un antenato), altre volte molto più incerto. Tra i tanti casi non potevano non verificarsi casi di omonimia con marchi e modelli d’auto, italiani o stranieri, più o meno conosciuti. Vediamo quali.
COINCIDENZE – In Italia si incontrano i signori Polo, Carrera, Mini, Bravo, Lupo, Barchetta, Corsa, Tempra. Ovviamente si tratta di semplici coincidenze: Polo non c’entra nulla con la Volkswagen Polo, ma è una diversa forma del nome Paolo; Mini è è il plurale del nome Mino (da Beniamino); Cabrio è una variante di Gabrio, forma accorciata di Gabriele. Carrera potrebbe significare “grande botte” oppure “via carreggiabile” (e qui torniamo in tema automobilistico); Corsa deriva dal nome medievale Accorso, Bonaccorso, mentre Gamma è la variante dialettale per gamba.
I CASI PIU’ CURIOSI – Esistono perfino delle famiglie Topolino, originarie della Puglia ed emigrate perlopiù in Lombardia. Sempre pugliesi sono Marea, Mercedes e Aurelia (come la Lancia). Naturalmente il fondatore della casa automobilistica Lancia, Vincenzo Lancia, condivide il cognome con molti altri italiani (circa 600 persone, delle quali la metà nel Lazio). Il signor Testarossa non è di Modena ma di Avetrana, per non citare gli innumerevoli Ferrari, dispersi su tutta la Penisola. Di Napoli sono gli Aprilia, a Crotone si possono trovare le famiglie Prisma e a Catanzaro i Berlingo. A Milano si possono anche incontrare i signori Uno e Miura, ma sono giapponesi.