La colonnina di ricarica perfetta
Non basta avere tante colonnine: devono essere anche sicure, comode e funzionali. Troppo spesso le infrastrutture di ricarica non pensano all'utilizzatore finale (soprattutto se è donna).
In questo articolo
Esiste una correlazione tra le preoccupazioni relative alla sicurezza e comodità delle stazioni di ricarica per “veicoli alla spina” e la decisione di non acquistare un’auto elettrica? Forse sì.
A frapporsi tra l’intenzione di acquisto e l’effettiva adozione delle EV – oltre ai costi considerati proibitivi e alla capillarità della rete di ricarica, oltre alle incertezze riguardo la loro reale sostenibilità ambientale – ci sarebbe l’infrastruttura stessa. Un problema del quale diversi proprietari di EV si sono in realtà accorti dopo l’acquisto, ma che inizia ad emergere, mettendo a rischio lo sviluppo del mercato elettrico: le colonnine (in alcuni casi) sono scomode, esposte alle intemperie e poco sicure.
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Cosa c’è che non va nelle colonnine di ricarica
Scoperte
A tutti i proprietari di una vettura elettrica è capitato di dover ricaricare l’auto durante un’acquazzone: poco male, direte voi, si sta seduti in macchina (ad annoiarsi per almeno una mezz’ora, sperando di avere con se un libro o un cellulare carico). E comunque ci si bagnerà attaccando e staccando l’auto dalla colonnina.
Ma il caldo? Il vero problema della copertura, infatti, non sono tanto le basse temperature, ma le alte – a volte altissime – temperature estive, dalle quali, senza una chiazza d’ombra, diventa impossibile nascondersi. Soprattutto seduti in macchina, sotto il sole, senza possibilità di accendere l’aria condizionata.
Troppo spesso le colonnine di ricarica sono scoperte, senza una tettoia o una pensilina sotto le quali rifugiarsi.
Buie
A meno che non si trovino all’interno dei parcheggi dei supermercati, nei centri cittadini, spesso le colonnine di ricarica sono buie, illuminate da un palo o poco più.
Isolate
Come sopra: escluse quelle installate in ambito urbano, molto spesso le infrastrutture di ricarica sono isolate. Anche all’interno dei parcheggi stessi, vengono installate (per questione di comodità e di allacciamenti) in zone remote, come detto poco illuminate, e isolate.
Le stazioni di ricarica sono sicure anche per le donne?
Geotab ha condotto uno studio, tra Stati Uniti e Canada, che ha portato alla luce una problematica, fino ad oggi poco discussa, che rischia di ostacolare l’adozione di veicoli elettrici (EV): la sicurezza delle stazioni di ricarica per le donne.
I problemi alle stazioni di ricarica poco illuminate e remote sono motivo di preoccupazione per il 46% delle donne canadesi e il 33% delle donne statunitensi (su 100 persone intervistate ambo i sessi). Non a caso forse in Canada, gli uomini rappresentano il 74% dei proprietari di veicoli elettrici, mentre negli Stati Uniti sono il 72%.
Quasi la metà delle donne intervistate ha evidenziato che stazioni di ricarica facilmente accessibili e ben illuminate, in aree meno remote, potrebbero convincerle ad acquistare un veicolo elettrico. Un altro 20% ritiene inoltre che una maggiore sicurezza generale attorno alle stazioni di ricarica sarà un fattore decisivo per prossimo acquisto di un’auto.
Che differenza c’è con le pompe di benzina?
Certo, le stesse preoccupazioni (isolamento, scarsa illuminazione e sicurezza percepita) potrebbero essere mosse nei confronti delle pompe di benzina, ma ci sono anche delle differenze sostanziali:
- il rifornimento di carburante dura pochi minuti
- oltre a casi eccezionali, è possibile fare il pieno (anche in modalità self, spendendo meno) quando la pompa è aperta e “trafficata”;
- sono sempre coperte da una tettoia, spesso dotata anche di telecamere di sorveglianza;
- sono spesso vicine a un bar.
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La colonnina di ricarica perfetta
Riassumendo, la colonnina di ricarica perfetta ha queste caratteristiche:
- è coperta, da una tettoia o da una struttura (sulla quale tra l’altro sarebbe possibile installare pannelli fotovoltaici);
- è ben illuminata (anche qui la tettoia giocherebbe un ruolo fondamentale);
- è vicina ai servizi, ad esempio a pochi passi da una pompa di benzina dove sono presenti un bar e i servizi igienici, un supermercato o un centro commerciale, in un centro abitato, ecc.;
- prevede una sorveglianza, attraverso telecamere di sicurezza o (nel caso di centri commerciali) personale di sorveglianza.
Qualche passo in questa direzione è stato fatto: di recente diversi provider di energia hanno creato strutture molto simili a quelle descritte sopra, ma restano ancora troppo le colonnine “vecchio stile”.
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