Vaccino in azienda, come funziona?
Firmato l’accordo tra governo e parti sociali sulle linee guida per la campagna di vaccinazione sui luoghi di lavoro. Si parte da giugno. Ecco come funziona e chi può farlo.
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È tutto pronto per “avviare la campagna vaccinale, contestualmente alla disponibilità di dosi” ha affermato il ministro del Lavoro Andrea Orlando, che ha reso noto di aver individuato, insieme all’Istituto, al dicastero della Salute e alle Regioni la lista di priorità delle categorie produttive.
Il vaccino in azienda dovrebbe dunque partire dal mese di giugno. Con le modalità stabilite dal documento elaborato da Inail insieme ai ministeri del Lavoro e della Salute, alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e alla struttura di supporto alle attività del commissario straordinario per l’emergenza. Vediamole nel dettaglio.
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LE LINEE GUIDA PER IL VACCINO IN AZIENDA
La vaccinazione in azienda procederà parallelamente alla campagna nazionale e dentro una cornice nazionale sarà costituita. Anche le singole Regioni dovranno quindi attenersi a linee guida comuni che, così come si legge nel documento Inail, garantiscano “efficacia, efficienza e sicurezza”, imprescindibile dunque sarà la presenza di personale sanitario adeguatamente formato.
Il vaccino in azienda per i lavoratori non sarà alternativo ma parallelo a quello nazionale e, in ogni caso, non potrà mai essere obbligatorio. Alla campagna potranno aderire tutte le imprese, senza limite di numero di personale o dimensioni.
Le sedi per il vaccino in azienda
Per avviare la campagna di vaccinazione aziendale sono fondamentali le sedi per la somministrazione, che dovranno rispettare i requisiti di sicurezza stabiliti dal protocollo Inail. A tal proposito, Confindustria ha già avviato una ricognizione a livello nazionale per individuare i posti di lavoro adatti, valutati dalla struttura commissariale.
Molte grandi imprese italiane hanno già risposto all’appello, mostrando la disponibilità ad accogliere nelle proprie sedi anche piccole imprese. A loro, l’Inail offre anche l’opportunità di dotarsi di centri mobili vaccinali. Mentre, per rispettare gli standard di sicurezza, le piccole e medie imprese potranno stringere convenzioni con strutture sanitarie private o usufruire della rete territoriale Inail.
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Chi può fare il vaccino in azienda
La campagna vaccinale aziendale seguirà un ordine di priorità che darà precedenza alle categorie di lavoratori più a rischio, identificati sulla base di criteri quantitativi e qualitativi quali:
- classificazione del rischio secondi i parametri di esposizione, prossimità e aggregazione
- dati del monitoraggio delle denunce di infortunio da Covid-19
- dati del monitoraggio epidemiologico
- evidenze scientifiche disponibili in tema di rischio di contagio nei contesti lavorativi
Sono tre le classi di priorità per i lavoratori cui sarà somministrato il vaccino in azienda, divise in base ai codici ATECO, e così ripartite:
- Prima classe, 6,8 milioni di lavoratori attivi nei settori di industrie alimentari; pelli e similari; stampa e produzione di supporti registrati; reti fognarie; trasporto terrestre e mediante condotte; trasporto aereo e marittimo; servizi postali; servizi di vigilanza e investigativi; attività cinematografica; attività artistiche, sportive e di intrattenimento; lotterie, scommesse e sale da gioco.
- Seconda classe, 5,9 milioni di lavoratori operanti nelle attività di coltivazioni agricole; pesca; estrazione petrolio; industria delle bevande; industria tessile; costruzione degli edifici; raccolta, trattamento e fornitura di acqua; commercio all’ingrosso; attività editoriale; Tlc e attività di servizi finanziari escluse le assicurazioni; attività di noleggio e leasing; biblioteche, archivi e musei; attività associative.
- Terza classe, 5 milioni di lavoratori nella silvicoltura; estrazioni minerali e produzioni metalli; industria del tabacco; confezione di articoli di abbigliamento; industria del legno; fabbricazione della carta; fabbricazione in gomma e articoli in plastica; fabbricazione autoveicoli e rimorchi; apparecchiature elettriche; fabbricazione mobili; forniture elettriche; gas e vapore; assicurazioni e fondi pensione; ricerca scientifica e sviluppo; riparazione computer.
Chi somministra il vaccino in azienda
La campagna di vaccinazione aziendale farà riferimento ai medici aziendali, cui il Servizio Sanitario Regionale dedicherà il corso FAD EDUISS “Campagna vaccinale Covid-19: la somministrazione in sicurezza del vaccino anti SARS-CoV- 2/Covid-19”, integrato con uno specifico modulo per la vaccinazione nei luoghi di lavoro a cura di Inail in collaborazione con ISS.
L’obiettivo è chiaramente quello di sfruttare le fabbriche come punti vaccinali, ma le aziende che sono sprovviste di un medico aziendale potranno comunque fare riferimento agli ambulatori Inail.
Chi paga il vaccino in azienda
Per quel che riguarda i costi della campagna vaccinale in azienda, il documento Inal afferma che:
“Tutti gli oneri sono a carico del datore di lavoro o della Associazioni di categoria di riferimento, ad eccezione dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi), della messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione dell’attività vaccinale”.
A che ora si farà il vaccino in azienda
In caso la somministrazione del vaccino Covid avvenga durante il turno verrà equiparata all’orario di lavoro. E se nei giorni successivi il lavoratore dovesse assentarsi a causa dei possibili effetti collaterali, l’assenza verrà considerata come malattia.
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LE AZIENDE CHE HANNO GIÀ ADERITO
Vi sono già delle strutture operative. La Cantina di Solopaca e la cooperativa La Guardiense di Guardia Sanframondi, entrambe in provincia di Benevento, hanno avviato la campagna vaccinale con il benestare della Coldiretti. E a Torrice, nel Lazio, il Gruppo Prima Sole Components ha inaugurato il primo hub aziendale, gestito dalla Asl di Frosinone e aderente all’iniziativa di Confidustria “Fabbriche di comunità”.
Mentre tra le grandi imprese che hanno messo a disposizione i propri spazi per il vaccino in azienda, hanno già ottenuto l’autorizzazione di Figliuolo e il via libera delle autorità sanitarie regionali:
- Coldiretti
- Federazione medici sportivi
- Enel
- Stellantis
- Poste Italiane
- Unipol
- Leonardo
- Asstra
- Eni
- Tim
- Ferrovie dello Stato
- Agenzia del Demanio
- Luxottica
- Mediaset
- FIGC
- Rai
- Reale Mutua
- Gruppo Caltagirone
- Cassa Depositi e Prestiti
- Sport e Salute S.p.A.
- Ministero delle Finanze
- Sogei
- Discovery
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