Come lo smart working cambierà per sempre la mobilità aziendale
Fino al 25% di tutti i lavoratori europei potrebbe, in teoria, lavorare da remoto in futuro rispetto a una media del 5,4% prima della pandemia. Così il 71% delle aziende ha già introdotto almeno una soluzione di mobilità alternativa.
In questo articolo
Dall’emergenza alla “nuova normalità”: alcuni trend emersi durante la pandemia si confermano e cambiano il nostro modo di lavorare e di spostarci.
Lo spiega uno studio condotto da Arval Consulting e BNP Paribas Real Estate sull’impatto del lavoro a distanza sulla mobilità e sugli uffici immobiliari.
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SMART WORKING E MOBILITÀ AZIENDALE
L’emergenza pandemica ha provocato profondi cambiamenti anche nel nostro modo di lavorare e di spostarci.
Alcuni dei trend emersi durante la pandemia si confermeranno anche dopo l’emergenza, primo fra tutto lo smart working. Fino al 25% di tutti i lavoratori europei potrebbe, in teoria, lavorare da remoto in futuro rispetto a una media del 5,4% prima della pandemia.
IL LAVORO DA REMOTO
Le tecnologie per lavorare da casa c’erano già prima della pandemia, ma è stato il lockdown a obbligare al loro uso massiccio.
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Nell’aprile del 2021 solo il 16% dei lavoratori europei dice di avere lavorato quotidianamente da casa e il 31% di averlo fatto occasionalmente.
Naturalmente, il telelavoro non si applica a tutte le attività (agricoltura, ristorazione, edilizia…). Tuttavia ci sono campi, come la finanza, il management, le assicurazioni, che hanno grandissime possibilità di estensione del lavoro da remoto. La ricerca stima che il 60% delle professioni a elevate competenze sia “telelavorabile”, di contro al 6% dei colletti blu.
AUTO PRIVATA E MOBILITÀ ALTERNATIVA
Come si traduce tutto questo quando si parla di mobilità? I consumatori hanno evitato tradizionali mezzi di trasporto pubblico come bus, treni e metropolitane. Diminuito anche l’uso di mezzi condivisi come taxi o rent-a-car.
L’auto a uso privata, di proprietà o a noleggio, ha visto un significativo incremento così come l’uso della micromobilità, dalle biciclette ai monopattini elettrici. Secondo l’Osservatorio Arval il 71% delle aziende ha già introdotto almeno una soluzione di mobilità alternativa:
- Corporate car sharing
- Ride sharing
- Bike (o altri mezzi a due ruote) sharing
- Private lease
- Noleggio a breve o medio termine
- Mobility Budget
- App per prenotare soluzioni di mobilità
- Trasporto pubblico
CAMBIANO GLI UFFICI
Ogni azienda si organizzerà a suo modo, ma ci si aspetta che forme ibride di lavoro saranno la regola, con una media di due giorni alla settimana di smart working.
Questo avrà un impatto anche sugli uffici e gli spazi aziendali: le società potrebbero decidere di ridurli, ma soprattutto di ripensarli in un’ottica di maggiore sostenibilità:
- Più attenzione al dislocamento degli uffici, che devono essere facilmente accessibili da tutti i mezzi di trasporto (compresa la mobilità dolce)
- Non più solo grandi headquarter, ma uffici satellite più piccoli, situati nei vari distretti della città
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AZIENDE E SMART CITY
Insieme ai cambiamenti nella corporate mobility emergono nuovi trend post-pandemia nelle grandi città europee, per migliorare impatto ambientale ed efficienza. Ad esempio, edifici multi-funzione, che facciano da ufficio, spazio commerciale e area di residenza.
A farsi strada è l’idea di città policentrica, che consenta ai residenti di spostarsi di meno e spendere più tempo nei loro quartieri: è la cosiddetta città a 15 minuti, in cui tutto possa essere raggiungibile in massimo un quarto d’ora a piedi. Un modello a cui si rifà Milano insieme ad altre grandi città come Parigi, Madrid, Edimburgo.
https://youtu.be/8RaFU0YbirE
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