La via italiana alla mobilità connessa: ecco i 14 progetti pilota
OCTO e The European House - Ambrosetti hanno presentato il rapporto “Connected Mobility 2025. La via italiana alla mobilità connessa”. Già da fine settembre 2021 partono i progetti pilota
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OCTO Telematics e The European House – Ambrosetti presentano il rapporto “Connected Mobility 2025”. Una iniziativa nata 10 mesi fa dall’incontro del Ceo di Octo Nicola Veratelli con Valerio De Molli Ceo di Ambrosetti: “Tornato in Italia dopo 26 anni all’estero volevo dare un contributo per lo sviluppo delle Smart cities italiane”, spiega Nicola Veratelli.
INSIEME PER LE SMART CITIES
“Per creare una via italiana alla mobilità connessa serve l’intervento di tanti attori pubblici e privati”, spiega Veratelli. Per questo “Connected Mobility 2025” ha messo al lavoro oltre 30 fra i principali stakeholder provenienti da settori diversi – dalle amministrazioni locali, all’automotive, alle assicurazioni, al noleggio (fra cui Aniasa) – impegnati a identificare gli aspetti necessari alla riprogettazione della mobilità e dei modelli di gestione urbana. “Molti players devono cominciare a collaborare insieme mettendo a disposizione i loro skill set in un disegno più grande”, auspica Veratelli.
I PROGETTI PILOTA
“Per noi Smart City significa zero incidenti, zero traffico e zero emissioni. Siamo in grado già oggi di ridurre in modo massivo questi tre aspetti”, spiega Veratelli.
“Connected Mobility 2025″ ha individuato 35 progetti, 14 dei quali partiranno subito. Tra i progetti pilota, i più rilevanti sono:
- App unica per la mobilità nelle città (l’applicazione potrà diventare il portale di ingresso a servizi di Mobility-as-a-Service all’interno della città);
- Sanificazione dei veicoli per le flotte di car sharing;
- Monitoraggio di veicoli e personale del TPL (Trasporto Pubblico Locale) e del trasporto extraurbano per evitare incidenti;
- Monitoraggio delle dinamiche degli incidenti (ad es. utilizzo dei sensori per ricostruire l’avvenuto) – CAI (Constatazione Amichevole di Incidente) DIGITALE con apertura del claim;
- Manutenzione ottimizzata in base all’effettivo utilizzo/stato del mezzo attraverso monitoraggio con dispositivi telematici
I NUMERI DELLA TELEMATICA
Entro il 2025, il valore dei servizi telematici legati alla mobilità potrà arrivare a 9,8 miliardi di dollari (+216% rispetto ai valori del 2019), mentre l’insieme dei servizi legati ai veicoli potrebbe raggiungere il trilione di dollari (+150% rispetto al valore 2019). I numeri confermano che il dato sarà al centro del valore generato dalla mobilità: se oggi un veicolo genera circa 25 GB di dati per ogni ora di utilizzo, questo valore è destinato a crescere fino a 3.600 GB nei prossimi 5 anni.
“L’auto è passata dall’essere un pezzo di metallo su 4 ruote, a essere un software su 4 ruote. La crisi dei chip ha fatto rendere tutti conto di come il software abbia una grande rilevanza nell’automotive”, spiega il Ceo di Octo Telematics.
Per l’Italia questo tema è ancora più urgente se si considera che il nostro Paese è al secondo posto in Europa (dopo il Lussemburgo) per tasso di motorizzazione, con circa 646 veicoli ogni 1.000 abitanti, e con un valore molto più elevato rispetto agli altri principali Paesi europei (Germania 567, Spagna 513, Francia 478, Regno Unito 473). Il dato può essere la chiave per creare un nuovo modello di mobilità basato sull’intermodalità, sulla micromobilità urbana e su forme di utilizzo dei mezzi di trasporto sempre più innovativi.
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