Fleet Magazine n.177

Fleet Magazine n.177

Sommario

La rivoluzione cinese nei mercati occidentali, spinta dalla crescita dell’e-mobility, il riciclo delle batterie, gli scenari di ridistribuzione del lavoro con il boom dell’auto elettrica, il caro ricarica. Ma anche quali altre soluzioni green ci sono oltre l’elettrico. Sono questi i principali focus del #177 di Fleet Magazine, in distribuzione in questi giorni.

La cover story è dedicata alla nuova Toyota Yaris Crossversione rialzata del famosissimo genio giapponese, mentre per la nostra rubrica 7 giorni con abbiamo provato la Mercedes Classe C. Per “I saggi del noleggio”, abbiamo intervistato Giovanni Giulitti, general manager di ALD Automotive Italia.

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EDITORIALE

Dalla Cina con furore

Lo abbiamo visto lo scorso settembre al Salone di Monaco: c’è parecchio di nuovo da raccontare sul mercato dell’auto. Parliamo ovviamente della corsa alla transizione energetica, ma anche di un fenomeno che è salito prepotentemente alla ribalta, ovvero l’arrivo dei brand cinesi in Europa. Che vede come “cavallo di Troia” proprio l’auto elettrica.

Negli ultimi mesi, ad esempio, sono sbarcati nel nostro Paese marchi come Maxus, Aiways, Weltmeister e Seres, importati dal Gruppo Koelliker, cui seguiranno altre realtà nuove per noi, in procinto di sbarcare in Europa. Nel Primo Piano di questo numero approfondiamo il tema, accendendo i riflettori anche sulle notevoli differenze di prezzi tra la Cina (dove una vettura a zero emissioni può costare anche solo 4.000 euro) e il nostro Continente. Le ragioni non sono solo giustificate con la maturità del colosso asiatico, da anni impegnato sui fronti dell’auto elettrica e delle batterie, con costi di produzione nettamente più bassi. Vanno soprattutto ricercate nei vantaggi di non avere alle spalle una storia industriale di produzione di auto termica e nella mancanza del complicato e costoso processo di conversione verso altre motorizzazioni. 

Le differenze di produzione tra i vari Paesi, destinate probabilmente ad accentuarsi nel breve, stanno condizionando tanto il mercato generale, quanto il settore delle flotte. Un contesto che sta esaltando l’importanza dell’usato che, con la carenza attuale di prodotto nuovo, si conferma un settore cruciale per tutta la filiera automotive. Come ben spiegato nell’ampio Speciale dedicato a questo comparto, focalizzato sulle strategie di noleggiatori, Costruttori, concessionari e Case d’asta, le principali sfide dell’usato sono la transizione verso l’ibrido e l’elettrico, una domanda in crescita e l’esigenza di tarare correttamente prezzi e canoni per soddisfarla pienamente.

Visto che, infine, ci avviamo verso dicembre, è inevitabile porsi una domanda sulle aspettative per il 2022. Un anno che certamente dipenderà dall’evoluzione della già citata crisi produttiva, ma anche dalle decisioni politiche della prossima Legge di Bilancio. Il rinnovo degli incentivi e la tanto auspicata revisione della fiscalità sono due fattori indispensabili per rilanciare il nostro mercato, che ricordiamo, anche se il Governo ha finora girato lo sguardo altrove, vale il 10% del PIL. Buona lettura.

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