Coronavirus: accordo FCA-sindacati per la ripresa produttiva
Coronavirus, il Gruppo FCA è pronto per la ripresa produttive. Siglato l’accordo con le organizzazioni sindacali nazionali Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Uglm, Aqcfr e Fiom-Cgil, in vista della ripresa delle attività produttive negli stabilimenti italiani. L’obiettivo è garantire a ogni lavoratore del Gruppo la massima sicurezza sanitaria alla ripartenza, dopo la sospensione della produzione a causa del Covid-19, prevenendo il rischio di contagi da Coronavirus.
La stessa scrupolosa attenzione sarà anche rivolta a ogni persona esterna all’azienda, che entrerà in tutti i siti di FCA. Tutte le misure saranno oggetto di un monitoraggio specifico da entrambe le parti.
RIPARTE LA PRODUZIONE DEL GRUPPO FCA: LE MISURE PREVISTE PER PREVENIRE IL CONTAGIO DA CORONAVIRUS
Fra le misure da attuare in vista della ripresa produttiva, dopo lo stop per il Coronavirus, ci sono la pulizia, l’igienizzazione e la sanificazione degli ambienti (già effettuate in tutti gli impianti e negli uffici allo scoppio della pandemia), da rifare prima della ripresa del lavoro e da ripetere periodicamente. Da non dimenticare, il distanziamento sociale, con il mantenimento delle distanze di almeno un metro attraverso la revisione delle postazioni e l’utilizzo di barriere di protezione.
Ogni lavoratore sarà dotato di un kit personale, che comprende un paio di occhiali al mese, due mascherine chirurgiche e un paio di guanti al giorno. Inoltre, è prevista la misurazione delle temperature prima di accedere in azienda.
Si adotteranno procedure finalizzate a evitare assembramenti nelle mense e negli spogliatoi, nonché nelle fasi di entrata e di uscita. Le pause collettive saranno differenziate tra i singoli reparti e verranno distribuite all’interno di tutto il turno, in modo da non creare concentrazioni di persone. Gli orari delle mense, poi, saranno estesi e i lavoratori potranno consumare il proprio pasto anche al termine del lavoro.
Le linee guida definite nell’accordo si basano sulla scrupolosa attuazione delle disposizioni dei vari decreti governativi emessi nell’ambito delle azioni di contrasto alla diffusione del virus Covid-19 e sulle migliori pratiche sperimentate fin dal primo momento dal Gruppo nelle aree dove è presente. La completezza ed efficacia delle pratiche proposte ha avuto pure il via libera dai principali virologi italiani, tra cui il Prof. Roberto Burioni dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
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CONTROLLI AGLI INGRESSI
L’azienda attrezzerà tutte le aree di lavoro, di relax, i servizi igienici e gli spogliatoi con materiale sanitario a disposizione dei dipendenti (gel igienizzanti, saponi più aggressivi per i microrganismi, kit per le pulizie delle superfici).
L’accordo siglato tra FCA e organizzazioni sindacali prevede pure rigidi controlli agli ingressi di ogni sito del Gruppo. Personale specializzato e medico misurerà la temperatura corporea utilizzando telecamere termiche, telecamere termiche mobili e termometri manuali a distanza. In caso di temperature superiori ai limiti consentiti scatteranno tutte le azioni previste dalle disposizioni governative. Prevista l’apertura di un confronto con le istituzioni locali, affinché garantiscano trasporti collettivi adeguati.
“La salute e la sicurezza dei lavoratori sono le priorità principali di FCA. Partendo dalle iniziative implementate per la loro sicurezza nelle fasi iniziali della diffusione della pandemia, abbiamo lavorato con esperti del settore e con le organizzazioni sindacali, che ringrazio per la collaborazione, per rafforzarle con l’uso dei più avanzati strumenti di prevenzione e un forte impegno sulla formazione delle persone per la loro applicazione. Il funzionamento del nostro sistema industriale è ovviamente una parte fondamentale per il nostro Gruppo, come dimostrato dai 5 miliardi che stiamo investendo nel piano industriale triennale per l’Italia, ma non ammettiamo nessuna deroga alla sicurezza delle persone”
Pietro Gorlier, COO della regione EMEA di FCA.
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LE IPOTESI PER LA RIPRESA PRODUTTIVA
Al momento, il riavvio delle attività produttive è subordinato alle decisioni del Governo in merito all’ipotizzata Fase 2 della gestione dell’emergenza Coronavirus, ovvero la ripresa graduale di tutte le attività produttive.
Da giorni circola l’ipotesi sulla possibilità che il costruttore faccia ripartire a breve le linee di assemblaggio della Jeep Compass a Melfi (Basilicata), della Fiat 500 elettrica a Mirafiori (Torino) e dei furgoni Ducato alla Sevel di Atessa, in Abruzzo.
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