Come il Covid sta cambiando il Noleggio auto a breve termine
Per il Rent-a-car sono stati, e saranno, mesi difficili. L'obiettivo è tenere duro almeno fino alla primavera 2021, ma il comparto è solido e quando si risolverà l'emergenza sanitaria sarà in grado di ripartire.
Resistere, resistere, resistere. È questa la parola d’ordine per il Rent-a-car. Il settore del noleggio auto a breve termine vive – per ovvie ragioni – una stagione orribile, con il traffico turistico praticamente azzerato e quello business molto ridimensionato. Ma il comparto posa su basi finanziarie solide e – superata la crisi sanitaria – potrà riprendersi velocemente.
IL CROLLO DEI VOLUMI
In attesa dei dati definitivi sull’andamento della stagione estiva, il direttore generale di Aniasa, Giuseppe Benincasa, anticipa: “I volumi sono crollati, ma rispetto al crollo verticale dei primi due trimestri il terzo segna un recupero nella perdita. Diciamo che invece di avere perso il 70% sull’anno precedente abbiamo perso il 50. Ma l’estate non compensa minimamente le perdite da inizio anno. È comunque il segno di un’industria che ha saputo dare una risposta plastica alla crisi e tenta di tenere in piedi il business”.
COME COVID HA CAMBIATO IL NOLEGGIO A BREVE
La crisi ha anche ridisegnato la mappa del noleggio a breve termine. Questi i principali cambiamenti:
- Il fatturato si concentra molto più nelle città che non in aeroporto, come conseguenza del calo del traffico aeroportuale e del cambiamento di clientela
- Il canale dei broker è praticamente azzerato. “Le aziende hanno puntato tutto sulla qualità, la sanificazione, la sicurezza, più che sulla leva del prezzo”, commenta Benincasa
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- È aumentata l’incidenza della clientela nazionale rispetto a quella internazionale.
- È aumentata l’incidenza dei furgoni sul totale del noleggiato. Se prendiamo i dati del secondo trimestre, le vetture sono calate del -85,1%, gli Lcv “solo” del -39,5% (dati Aniasa).
- Sono aumentati i giorni di noleggio, da un lato perché è aumentata incidenza dei furgoni, dall’altro perché chi noleggia lo fa per più tempo, non per un fine settimana. “Nel dramma generale, le persone hanno percepito che il Rac è un canale sicuro. Chi ha necessità di spostarsi lo preferisce al trasporto pubblico, che è fallito nella sua missione”, commenta Benincasa.
COSA FARE ORA
Dopo la “pausa” estiva, la situazione sanitaria si fa via via più allarmante. Come reagisce il Rac? Spiega il direttore di Aniasa: “L’obiettivo è traguardare la primavera perché presumibilmente prima di allora la situazione non troverà rapido sbocco. Tutte le aziende sono in assetto difensivo: la linea è salvaguardare il più possibile i lavoratori per evitare ricadute sul versante occupazionale e ridimensionare la flotta. Dall’ultima rilevazione, il Rac da gennaio a settembre ha immatricolato il 60% in meno rispetto all’anno precedente”.
Il settore del noleggio auto è abbastanza solido da reggere fino a tempi migliori, secondo Benincasa: “Si tratta di grandi gruppi, con solide basi finanziarie. Anche la vicenda di Hertz, che è ricorsa alla riorganizzazione finanziaria Chapter 11 (come abbiamo raccontato qui), è stata erroneamente dipinta da alcuni come un fallimento ma è solo un meccanismo con cui si ristruttura un debito, e la cosa è andata a buon fine. Sono convinto che finita l’emergenza si ripartirà velocemente”.
https://youtu.be/gqj_oIRiw6c