Vendite auto in Europa: nel 2020 previsto un calo del -25%
Il mercato automotive era già in flessione prima di Covid, con la pandemia le immatricolazioni sono calate in tutta Europa fra il 34 e il 50%. E la ripresa, anche a inizio estate, stenta a ripartire, per questo si punta agli incentivi.
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L’impatto del Covid sull’industria automotive si vede nei dati di vendita europei delle auto nuove. Con le aziende chiuse e molti lavoratori a casa in smart working, la domanda per nuovi veicoli è crollata in tutto il Continente durante il lockdown.
IN CALO GIÀ PRIMA DI COVID
I dati di vendita ci dicono che le vendite erano già calate del 7,3% nel gennaio e febbraio 2019 rispetto al 2020 nei Paesi della Ue, compreso anche il Regno Unito e i Paesi appartenenti all’Associazione europea di libero scambio (Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera). Ancora prima che l’epidemia si diffondesse, quindi.
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La European Automobile Manufacturers’ Association (Acea) ha attribuito il barcollante inizio del 2020 a un indebolimento dell’economia globale, all’incertezza dei consumatori, ai cambiamenti di tassazione in alcuni Paesi Ue.
L’EFFETTO DELLA PANDEMIA
Tutto è drasticamente peggiorato col Covid: ciascun Paese ha sofferto un calo in doppia cifra delle immatricolazioni.
Nel mercato più importante d’Europa, quello tedesco, il Kba riporta immatricolazioni calate del 34,5% nei primi 6 mesi del 2020. In Italia, Anfia ha registrato un calo del 46% nello stesso periodo e in Spagna Anfac ha segnato un -51% rispetto al 2019.
In Uk, il secondo mercato europeo per le auto nuove, Smmt ha registrato un calo del 48,5%, in particolare le vendite flotte sono scese del 51,5%, mentre quelle del canale privato del 44,6% (le flotte rappresentano ancora il 52,9% del mercato Uk).
LE VENDITE DI GIUGNO
Anche se le aziende sono riaperte e il settore automotive è in ripresa, le vendite di giugno in Germania, Spagna e Uk sono ancora meno del 30% rispetto al 2019. In Italia si segna un -23%. In questo scenario drammatico, uno spiraglio di speranza viene dalla Francia, dove Ccfa riporta un aumento del 31,6% di immatricolazioni in giugno.
LE PREVISIONI DI FINE ANNO
La previsione di Acea è di arrivare a fine 2020 con un -25% nelle vendite europee di auto nuove: sono circa 3 milioni di auto in meno cioè 9,6 milioni rispetto ai 12,8 milioni immatricolati nel 2019.
Se così fosse sarebbe la quota minore di vendite dal 2013. Ciò che fa riflettere è che la crisi finanziaria del 2008-2009 portò a 6 anni di calo delle immatricolazioni.
Per correre ai ripari, i Costruttori stanno chiedendo alla Ue e ai governi nazionali di introdurre stimoli fiscali e incentivi per mitigare l’impatto della crisi del Covid. Questo per stimolare la domanda e tutelare produzione e livelli occupazionali.
PUNTARE SUGLI INCENTIVI
Per ora, gli incentivi in Europa si sono concentrati sul green. La Francia concede 7.000 euro a chi compra un’auto elettrica, con un ulteriore incentivo di 5.000 euro alla rottamazione di un vecchio diesel. La Germania ha raddoppiato gli incentivi sull’elettrico da 3.000 a 6.000 euro (fino al dicembre 2021).
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In Italia è arrivato il bonus di 3.500 euro per la rottamazione di un’auto più anziana di 10 anni in favore di un modello Euro 6. Questo per integrare l’Ecobonus, che, come tutti gli incentivi rivolti solo all’elettrico, copre per ora solo una piccola frazione del mercato auto.